Discriminati gli abitanti "radioattivi" di Fukushima. Problemi di sicurezza a Tokai Daini e "diserzione" a Fukushima.
Radio Vaticana - Il ministero della salute giapponese vuole istituire una commissione di esperti per discutere i modi per salvaguardare l'acqua del rubinetto dalla contaminazione radioattiva. La decisione arriva dopo una litania di comunicati tranquillizzanti interrotti dalla notizia del ritrovamento di iodio radioattivo, a livelli superiori rispetto ai limiti nazionali, nell'acqua di rubinetto in alcune aree delle prefetture di Fukushima e Ibaraki,le più vicine al disastro nucleare di Fukushima Daiichi. Alcuni comuni delle prefetture di Fukushima e Ibaraki sconsigliato il consumo di acqua del rubinetto da parte dei lattanti dopo che iodio-131 radioattivo a livelli superiori a 100 becquerel per litro è stato rilevato vicino agli impianti di depurazione delle acque. Ordinanze simili sono state emesse anche a Tokyo e nelle prefetture vicine dopo che sono stati trovati livelli di iodio superiori il limite di sicurezza per i bambini negli impianti di depurazione delle acque. Ma le ordinanze erano state tutte ritirate a fine marzo.
Ieri il ministero della salute ha tenuto una riunione di suoi consiglieri, tra i quali esperti di ambiente ed acqua, e i rappresentanti delle grandi utilities energetiche per discutere le contromisure da prendere.
Alcuni dei partecipanti alla riunione hanno chiesto di rendere sempre pubblici anche i bassi livelli di radiazione nell'acqua, altri hanno chiesto di testare anche i livelli di radiazione nei bacini e nei corsi d'acqua. Alla fine il meeting si è trovato d'accordo sull'istituzione di un gruppo di esperti di radioattività per discutere i modi più efficaci per prevenire la contaminazione radioattiva delle acque di rubinetto, attraverso la partecipazione ed altri precipitazioni percorsi pubblici e tecnici. Il gruppo dovrebbe anche discutere un sistema di controllo a lungo termine per l'acqua del rubinetto.
Il panel giapponese sull'acqua dovrebbe avviare le discussioni la prossima settimana per arrivare ad un rapporto sulle misure specifiche da prendere possibilmente entro giugno. Il capo dell'Advisory council, Sinichiro Ogaki,che dirige anche il National institute for environmental studies del Giappone, ha detto che «I livelli di radioattività nell'acqua di rubinetto si sono stabilizzati. Ma spero di vedere il panel work prendere misure preventive efficaci e un sistema di controllo adeguato, in modo che tutti, dai bambini agli adulti, possano tranquillamente bere l'acqua del rubinetto».
Intanto arrivano notizie poco positive dalla centrale nucleare di Tokai Daini, prefettura di Ibaraki, nel Giappone orientale, dove si è tenuta un'esercitazione di emergenza per capire come l'impianto reagirebbe ad una completa perdita di energia al reattore.
La Japan Atomic Power Company ha detto che dall'esercitazione fatta ieri è stata fatta «Per vedere se i backup systems sarebbero in grado di mantenere fresco il reattore in una situazione simile a quella che ha portato alla crisi dell'impianto di Fukushima Daiichi». I lavoratori dell'impianto hanno testato una procedura per collegare un camion con un generatore di energia ad una centralina del reattore ed hanno simulato l'utilizzo di una pompa di emergenza per rifornire di acqua di mare il reattore. Il risultato è stato sconsolante: la Japan Atomic Power dice che «Le misure non sarebbero sufficienti a mantenere fresco il reattore in caso di emergenza» e che bisognerà acquisire «Un generatore ad alta potenza più mobile». Durante il terremoto/tsunami il reattore di Tokai Daini si era "spento" automaticamente ed era stato messo in funzione un generatore diesel per assicurare il pompaggio di acqua nel reattore. Ma lo tsunami aveva disabilitato una delle pompe di riserva dell'impianto nucleare. La Japan Atomic Power ora dice che «Continueremo a migliorare le nostre misure di risposta di emergenza per riconquistare la fiducia dei residenti intorno all'impianto».
Da Fukushima arriva la notizia della prima "diserzione" di uno dei "liquidatori",. Un uomo della Japanese Ground Self-Defense Force che era stato assegnato al lavoro nei pressi della centrale nucleare è stato licenziato perché è fuggito in preda al panico. Il ministero della Difesa ha detto che si tratta di un sergente di 32 anni che era stato inviato da Tokyo nella città di Koriyama, nella prefettura di Fukushima, 2 giorni dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo per aiutare decontaminare i rifugi di emergenza locali. «Il giorno dopo - si legge in un comunicato - egli si allontanò senza permesso in uno dei camion della sua unità. E 'stato poi arrestato da una unità della polizia della Self-Defense Force con l'accusa di furto. Il sergente ha detto di essere fuggito per la paura degli incidenti nucleari a Fukushima.
La cosa è molto imbarazzante per l'esercito giapponese che vive ancora nel mito dei samurai e dei kamikaze, il comandante della prima divisione del Ground Self-Defense Force, Yoshiaki Nakagawa, ha espresso il suo rammarico «Per quello che è successo mentre molto personale Sdf è al lavoro nella zona del disastro. Mi impegno a rafforzare la disciplina e prevenire che questo si ripeta».
Ma il disastro atomico sembra davvero aver incrinato qualcosa di profondo nella scorza dell'impasssibile ed efficiente Giappone. Secondo il ministro per la strategia nazionale, Koichiro Gemba, «le persone originarie della prefettura di Fukushima sono oggetto di discriminazione a causa delle emissioni radioattive dalla centrale nucleare danneggiata». In una conferenza stampa Gemba ha detto che «Gli abitanti di Fukushima si sono visti rifiutare in degli hotel di altre prefetture del Japon. I bambini sono respinti dai loro compagni di classe con il pretesto che sono radioattivi. Gli abitanti di Fukushima si sforzano di mantenere la calma e di vivere normalmente, malgrado le loro preoccupazioni. I sinistrati hanno, globalmente, benificiato di un importante sostegno da parte della popolazione, ma sfortunatamente alcune persone hanno mancato di considerazione nei loro riguardi».
Sulla questione della crescente discriominazione dei profughi nucleari di Fukushima è intervenuto anche il capo di gabinetto del governo, Yukio Edano, che ha detto che «Le radiazioni non sono contagiose e certe reazioni sono eccessive ed ognuno deve riconoscere i fatti scientificamente provati».
Ma la Tepco e il governo giapponese sono stati nuovamente messi sotto accusa da Greenpeace international. Rianne Teule (nella foto), energy campaigner ed esperta di radiazioni che sta lavorando sul campo a Fukushima con il team di Greenpeace dice che quello che hanno potuto rilevare e vedere nella zona di Fukushima con i propri occhi «testimonia l'impatto terrificante dell'incidente. Ci ha fatto tanto arrabbiare: siamo arrabbiati con l'industria nucleare che ha molti più legami di quanti si creda con chi ha un interesse miope. E' nauseante. Le persone della zona sono esposte agli effetti delle radiazioni nucleari spesso senza esserne messe a conoscenza dalla Tepco o dalle autorità. Abbiamo trovato verdure contaminate radio attivamente con livelli fino a 75 volte sopra i limiti per il consumo, abbiamo avvisato noi i produttori di non mangiare le loro coltivazioni! Fornendo informazioni su semplici misure di protezione (tipo: si prega di non mangiano le verdure del tuo giardino) alla popolazione delle zone colpite, il governo potrebbe facilmente impedire rischi significativi di radiazioni per la popolazione».
Il team di Greenpeace dice che i suoi test sui campioni raccolti «Sollevano gravi preoccupazioni rispetto alla contaminazione degli alimenti e del suolo. E' chiaro che sono necessarie misure supplementari di protezione per i consumatori. Salvaguardie che hanno lo scopo di salvare la vita, ma anche di non danneggiare ulteriormente gli agricoltori. La contaminazione a lungo termine del suolo può avere gravi ripercussioni sull'economia della regione e dovrebbero essere prese misure al essere più presto possibile per aiutare gli agricoltori e proteggere i loro mezzi di sostentamento»
Greenpeace ha presentato gli ultimi risultati delle sue analisi il 18 aprile, al Foreign Correspondents Club of Japan di Tokyo, a 100 giornalisti e scienziati che hanno molto apprezzato la presenza di un opunto di vista "indipendente" rispetto a quello di Tepco, Iaea e governo giapponese. Proprio al governo di Tokyo gli ambientalisti dicono che «Deve prendere misure immediate per proteggere i suoi cittadini dall'impatto delle radiazioni e per la bonifica o l'evacuare delle zone ad alto rischio».
Radio Vaticana - Il ministero della salute giapponese vuole istituire una commissione di esperti per discutere i modi per salvaguardare l'acqua del rubinetto dalla contaminazione radioattiva. La decisione arriva dopo una litania di comunicati tranquillizzanti interrotti dalla notizia del ritrovamento di iodio radioattivo, a livelli superiori rispetto ai limiti nazionali, nell'acqua di rubinetto in alcune aree delle prefetture di Fukushima e Ibaraki,le più vicine al disastro nucleare di Fukushima Daiichi. Alcuni comuni delle prefetture di Fukushima e Ibaraki sconsigliato il consumo di acqua del rubinetto da parte dei lattanti dopo che iodio-131 radioattivo a livelli superiori a 100 becquerel per litro è stato rilevato vicino agli impianti di depurazione delle acque. Ordinanze simili sono state emesse anche a Tokyo e nelle prefetture vicine dopo che sono stati trovati livelli di iodio superiori il limite di sicurezza per i bambini negli impianti di depurazione delle acque. Ma le ordinanze erano state tutte ritirate a fine marzo.
Ieri il ministero della salute ha tenuto una riunione di suoi consiglieri, tra i quali esperti di ambiente ed acqua, e i rappresentanti delle grandi utilities energetiche per discutere le contromisure da prendere.
Alcuni dei partecipanti alla riunione hanno chiesto di rendere sempre pubblici anche i bassi livelli di radiazione nell'acqua, altri hanno chiesto di testare anche i livelli di radiazione nei bacini e nei corsi d'acqua. Alla fine il meeting si è trovato d'accordo sull'istituzione di un gruppo di esperti di radioattività per discutere i modi più efficaci per prevenire la contaminazione radioattiva delle acque di rubinetto, attraverso la partecipazione ed altri precipitazioni percorsi pubblici e tecnici. Il gruppo dovrebbe anche discutere un sistema di controllo a lungo termine per l'acqua del rubinetto.
Il panel giapponese sull'acqua dovrebbe avviare le discussioni la prossima settimana per arrivare ad un rapporto sulle misure specifiche da prendere possibilmente entro giugno. Il capo dell'Advisory council, Sinichiro Ogaki,che dirige anche il National institute for environmental studies del Giappone, ha detto che «I livelli di radioattività nell'acqua di rubinetto si sono stabilizzati. Ma spero di vedere il panel work prendere misure preventive efficaci e un sistema di controllo adeguato, in modo che tutti, dai bambini agli adulti, possano tranquillamente bere l'acqua del rubinetto».
Intanto arrivano notizie poco positive dalla centrale nucleare di Tokai Daini, prefettura di Ibaraki, nel Giappone orientale, dove si è tenuta un'esercitazione di emergenza per capire come l'impianto reagirebbe ad una completa perdita di energia al reattore.
La Japan Atomic Power Company ha detto che dall'esercitazione fatta ieri è stata fatta «Per vedere se i backup systems sarebbero in grado di mantenere fresco il reattore in una situazione simile a quella che ha portato alla crisi dell'impianto di Fukushima Daiichi». I lavoratori dell'impianto hanno testato una procedura per collegare un camion con un generatore di energia ad una centralina del reattore ed hanno simulato l'utilizzo di una pompa di emergenza per rifornire di acqua di mare il reattore. Il risultato è stato sconsolante: la Japan Atomic Power dice che «Le misure non sarebbero sufficienti a mantenere fresco il reattore in caso di emergenza» e che bisognerà acquisire «Un generatore ad alta potenza più mobile». Durante il terremoto/tsunami il reattore di Tokai Daini si era "spento" automaticamente ed era stato messo in funzione un generatore diesel per assicurare il pompaggio di acqua nel reattore. Ma lo tsunami aveva disabilitato una delle pompe di riserva dell'impianto nucleare. La Japan Atomic Power ora dice che «Continueremo a migliorare le nostre misure di risposta di emergenza per riconquistare la fiducia dei residenti intorno all'impianto».
Da Fukushima arriva la notizia della prima "diserzione" di uno dei "liquidatori",. Un uomo della Japanese Ground Self-Defense Force che era stato assegnato al lavoro nei pressi della centrale nucleare è stato licenziato perché è fuggito in preda al panico. Il ministero della Difesa ha detto che si tratta di un sergente di 32 anni che era stato inviato da Tokyo nella città di Koriyama, nella prefettura di Fukushima, 2 giorni dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo per aiutare decontaminare i rifugi di emergenza locali. «Il giorno dopo - si legge in un comunicato - egli si allontanò senza permesso in uno dei camion della sua unità. E 'stato poi arrestato da una unità della polizia della Self-Defense Force con l'accusa di furto. Il sergente ha detto di essere fuggito per la paura degli incidenti nucleari a Fukushima.
La cosa è molto imbarazzante per l'esercito giapponese che vive ancora nel mito dei samurai e dei kamikaze, il comandante della prima divisione del Ground Self-Defense Force, Yoshiaki Nakagawa, ha espresso il suo rammarico «Per quello che è successo mentre molto personale Sdf è al lavoro nella zona del disastro. Mi impegno a rafforzare la disciplina e prevenire che questo si ripeta».
Ma il disastro atomico sembra davvero aver incrinato qualcosa di profondo nella scorza dell'impasssibile ed efficiente Giappone. Secondo il ministro per la strategia nazionale, Koichiro Gemba, «le persone originarie della prefettura di Fukushima sono oggetto di discriminazione a causa delle emissioni radioattive dalla centrale nucleare danneggiata». In una conferenza stampa Gemba ha detto che «Gli abitanti di Fukushima si sono visti rifiutare in degli hotel di altre prefetture del Japon. I bambini sono respinti dai loro compagni di classe con il pretesto che sono radioattivi. Gli abitanti di Fukushima si sforzano di mantenere la calma e di vivere normalmente, malgrado le loro preoccupazioni. I sinistrati hanno, globalmente, benificiato di un importante sostegno da parte della popolazione, ma sfortunatamente alcune persone hanno mancato di considerazione nei loro riguardi».
Sulla questione della crescente discriominazione dei profughi nucleari di Fukushima è intervenuto anche il capo di gabinetto del governo, Yukio Edano, che ha detto che «Le radiazioni non sono contagiose e certe reazioni sono eccessive ed ognuno deve riconoscere i fatti scientificamente provati».
Ma la Tepco e il governo giapponese sono stati nuovamente messi sotto accusa da Greenpeace international. Rianne Teule (nella foto), energy campaigner ed esperta di radiazioni che sta lavorando sul campo a Fukushima con il team di Greenpeace dice che quello che hanno potuto rilevare e vedere nella zona di Fukushima con i propri occhi «testimonia l'impatto terrificante dell'incidente. Ci ha fatto tanto arrabbiare: siamo arrabbiati con l'industria nucleare che ha molti più legami di quanti si creda con chi ha un interesse miope. E' nauseante. Le persone della zona sono esposte agli effetti delle radiazioni nucleari spesso senza esserne messe a conoscenza dalla Tepco o dalle autorità. Abbiamo trovato verdure contaminate radio attivamente con livelli fino a 75 volte sopra i limiti per il consumo, abbiamo avvisato noi i produttori di non mangiare le loro coltivazioni! Fornendo informazioni su semplici misure di protezione (tipo: si prega di non mangiano le verdure del tuo giardino) alla popolazione delle zone colpite, il governo potrebbe facilmente impedire rischi significativi di radiazioni per la popolazione».
Il team di Greenpeace dice che i suoi test sui campioni raccolti «Sollevano gravi preoccupazioni rispetto alla contaminazione degli alimenti e del suolo. E' chiaro che sono necessarie misure supplementari di protezione per i consumatori. Salvaguardie che hanno lo scopo di salvare la vita, ma anche di non danneggiare ulteriormente gli agricoltori. La contaminazione a lungo termine del suolo può avere gravi ripercussioni sull'economia della regione e dovrebbero essere prese misure al essere più presto possibile per aiutare gli agricoltori e proteggere i loro mezzi di sostentamento»
Greenpeace ha presentato gli ultimi risultati delle sue analisi il 18 aprile, al Foreign Correspondents Club of Japan di Tokyo, a 100 giornalisti e scienziati che hanno molto apprezzato la presenza di un opunto di vista "indipendente" rispetto a quello di Tepco, Iaea e governo giapponese. Proprio al governo di Tokyo gli ambientalisti dicono che «Deve prendere misure immediate per proteggere i suoi cittadini dall'impatto delle radiazioni e per la bonifica o l'evacuare delle zone ad alto rischio».
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