Un accordo per una presenza umanitaria nella capitale, Tripoli, è stato raggiunto dal governo libico di Muammar Gheddafi e dalle Nazioni Unite.
Agenzia Misna - Lo riferisce la stessa Onu, precisando che l’intesa è stata siglata durante una visita a Tripoli di Valerie Amos, vice segretario generale per gli affari umanitari, e di Abdel Elah al-Khatib, inviato speciale del segretario generale Ban Ki-moon. Amos e al-Khatib “hanno ribadito la forte condanna da parte della comunità internazionale dell’uso della forza contro i civili e hanno esortato le autorità libiche a fermare immediatamente gli attacchi militari contro tutte le parti del paese, soprattutto a Misurata, dove si ritiene che le condizioni siano molto pesanti, e a facilitare la consegna dell’assistenza umanitaria a tutti i bisognosi” si legge in un comunicato ufficiale dell’Onu.
Un primo convoglio di otto camion del Programma alimentare mondiale dell’Onu (Pam) con a bordo tonnellate di biscotti energetici e di farina ha varcato ieri il confine libico dalla Tunisia a destinazione dell’ovest della Libia, nelle città di Tripoli, Zintan, Yefrin, Mezda, Al Reiba e Al Zawia. La mezzaluna rossa libica sarà incaricata della distribuzione degli aiuti. Il corridoio umanitario sperimentato dal Pam potrebbe servire ad altre organizzazioni umanitarie. Nell’est della Libia, sotto controllo dei rivoltosi che hanno stabilito il loro quartier generale nella città di Bengasi, il Pam è già presente.
Nell’ambito dell’operazione militare condotta dalle forze della Nato in appoggio agli insorti, il governo di Parigi ha oggi annunciato un’intensificazione dei raid aerei per impedire alle forze di Gheddafi di continuare le loro azioni contro i civili. “Ma nello stesso tempo – ha aggiunto il primo ministro François Fillon – occorrerà trovare una soluzione politica, ovvero le condizioni di un dialogo per risolvere la crisi libica”.
Agenzia Misna - Lo riferisce la stessa Onu, precisando che l’intesa è stata siglata durante una visita a Tripoli di Valerie Amos, vice segretario generale per gli affari umanitari, e di Abdel Elah al-Khatib, inviato speciale del segretario generale Ban Ki-moon. Amos e al-Khatib “hanno ribadito la forte condanna da parte della comunità internazionale dell’uso della forza contro i civili e hanno esortato le autorità libiche a fermare immediatamente gli attacchi militari contro tutte le parti del paese, soprattutto a Misurata, dove si ritiene che le condizioni siano molto pesanti, e a facilitare la consegna dell’assistenza umanitaria a tutti i bisognosi” si legge in un comunicato ufficiale dell’Onu.
Un primo convoglio di otto camion del Programma alimentare mondiale dell’Onu (Pam) con a bordo tonnellate di biscotti energetici e di farina ha varcato ieri il confine libico dalla Tunisia a destinazione dell’ovest della Libia, nelle città di Tripoli, Zintan, Yefrin, Mezda, Al Reiba e Al Zawia. La mezzaluna rossa libica sarà incaricata della distribuzione degli aiuti. Il corridoio umanitario sperimentato dal Pam potrebbe servire ad altre organizzazioni umanitarie. Nell’est della Libia, sotto controllo dei rivoltosi che hanno stabilito il loro quartier generale nella città di Bengasi, il Pam è già presente.
Nell’ambito dell’operazione militare condotta dalle forze della Nato in appoggio agli insorti, il governo di Parigi ha oggi annunciato un’intensificazione dei raid aerei per impedire alle forze di Gheddafi di continuare le loro azioni contro i civili. “Ma nello stesso tempo – ha aggiunto il primo ministro François Fillon – occorrerà trovare una soluzione politica, ovvero le condizioni di un dialogo per risolvere la crisi libica”.
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