domenica, aprile 24, 2011
Nuovi raid aerei della Nato a Tripoli, dove la notte scorsa sono state udite tre forti esplosioni. In mattinata sono ripresi i combattimenti a Misurata.

Radio Vaticana - Qui è di almeno 36 morti e 100 feriti il bilancio provvisorio delle vittime degli attacchi delle truppe di Gheddafi, malgrado l'annuncio fatto meno di 48 ore fa del ritiro dei soldati. Intanto negli Usa il senatore repubblicano John Mc Cain ha esortato gli Stati Uniti ad intensificare i raid aerei sostenendo che un stallo delle operazioni militari favorirebbe Al Qaeda. Ma qual è il significato di questa Pasqua per la comunità cristiana in Libia? Eugenio Bonanata lo ha chiesto a mons. Giovanni Innnocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli: ascolta

R. - L’unica cosa che sostiene la nostra comunità cristiana è proprio la forza della fede. Questa mattina, mettendomi in comunicazione con diversi gruppi di cristiani che si trovano ad Hun, a Nalut e a Sirte, ho avuto - dappertutto - questa sensazione forte che Cristo è Risorto …. Cristo è Risorto e proprio questa è la nostra gioia, la nostra forza e la nostra certezza e che, in qualche modo, porta la forza di questa speranza - attraverso le persone che servono gli ammalati o che sono presenti in questi territori - che Gesù ha seminato nonostante la morte. E questa è anche la speranza - in qualche modo - dei libici, che si accompagnano a noi nella preghiera, che ci chiedono
di pregare e che pregano nelle moschee, affinché il diavolo della guerra possa essere distrutto. (mg)


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