lunedì, aprile 25, 2011
di Francesco Margarone

Il sole inonda della sua luce e riscalda le dolci colline dell'Emmental e, fra tante, anche la ridente cittadina di Burgdorf, diventata per tre giorni serenamente silenziosa. Dal Venerdì Santo (che qui in terra protestante è ancora e giustamente un giorno non lavorativo, mentre nella cattolica Italia è solo un giorno come tanti altri) al lunedì dell'Angelo, ai rumori del frenetico quotidiano si sono sostituiti il canto degli uccelli, il leggero dialogo delle foglie accarezzate dal tiepido venticello pomeridiano, il suono delle campane che dalle centenarie torri cadenzano il trascorrere del tempo e indistintamente indicano ora lo svolgersi delle cerimonie delle Chiese della Riforma, ora di quelle Cattoliche. Qui molte famiglie locali hanno ancora la voglia di alzarsi presto la mattina dei giorni di festa e di fare lunghe passeggiate o escursioni in una natura che racconta ancora di creazione.

Una leggera pressione sul telecomando. Lo sguardo viene catturato dalla cornice nera del display e mille piccoli puntini luminosi disegnano la sagoma di un mappamondo che gira su se stesso. Il telegiornale italiano delle 13:30 e il suo fiume di parole e di immagini: il 25 aprile, la festa della liberazione, le parole del Presidente, la necessità di procedere alle riforme, i fischi per La Russa, il discorso di Maroni, le immagini della memoria, Valchiria Terradura ex comandante partigiana che difende l'unità d'Italia, le parole di Aldo Moro "La Resistenza viene da lontano e va lontano", Cicchitto che segnala contraddizioni nella resistenza e difende La Russa, Borghezio, Cirielli, Pisapia, Bersani, IDV contro i rigurgiti fascisti, Fini che proclama il valore dell'impegno dei nostri militari in missione all'estero; alla Libia le notizie degli ultimi bombardamenti da parte delle forze NATO, la tensione alta e la guerra di comunicazione; Ibrahim Musa; Abdul Al Fahiz Goga; gente che testimonia di molti morti e feriti. Dalla Siria, da Harat, le notizie della repressione della rivolta antiregime ad opera delle forze del Presidente Bashar Assad, con immagini di folle che protestano e dei cecchini che sparano dai palazzi del regime: 350 vittime in una settimana. Da Roma, il Papa che lancia l'appello a lottare contro la violenza sui bambini e il suo grazie a chi è impegnato in quest'opera, e che ricorda che il Cristianesimo si fonda sulla verità della Resurrezione, perchè "Cristo è veramente risorto."Dall'Afganistan la notizia della fuga di centinaia di prigionieri.

La cronaca: da Teramo ed Ascoli, l'appello degli inquirenti a chi ha telefonato per l'omicidio Rea a presentarsi ai carabinieri per testimoniare; mentre si procede con gli accertamenti, nella speranza di arrivare ad una svolta, ad una settimana dall'uccione di Melania; a Carpi, nel modenese, una donna ottant'enne che perde il controllo della sua auto e travolge e uccide delle persone; da Scafati la notizia della morte di una 23enne di Angri all'ottavo mese di gravidanza e in attesa di due gemelli, per una improvvisa e forte crisi respiratoria, dopo un banale intervento di rimozione di un ascesso. E la notizia del tentativo di dirottamento di un aereo dell'Alitalia da parte di un 48enne cittadino del kazakistan padre di due figli, depresso.

L'arresto di Massimo Ciancimino e la polemica per quale Procura della Repubblica dovrà indagare sul figlio di don Vito per calunnia nei confronti del prefetto Di Gennaro, forse un tentativo di delegittimarlo, o di mettere in dubbio la sua credibilità per nascondere qualcosa o difendere qualcuno.L'arresto di Vincenzo Schiavone, boss dei casalesi, in una clinica di Sant'Angelo dei Lombardi e la sottolineatura dell'efficienza delle forze dell'ordine.

La pasquetta in parte disturbata dalla pioggia, con pic-nic ricchi di arrosti sulle rive dell'idroscalo di Milano da parte della popolazione di una Milano multietnica e multi culinaria; mentre dalla Plaja di Catania e da Palermo le immagini della "scampagnata", con tanto di carne alla brace, nell'attesa di uno spiraglio di sole; ed altri restano a casa, a consumare il pranzo con parenti e amici. Dalla Gran Bretagna le notizie sul prossimo matrimonio di corte: e tanti pettegolezzi che poco hanno a che fare con la nostra vita.

La comunicazione che fra poco andrà in onda "Una cantante in convento", la fiction con Lola Ponce che fra le Missionarie di Santa Paola di Velletri presenterà "un messaggio d'amore, un messaggio positivo, un messaggio importante" perché "la vita è solo una."

E poi le notizie economiche, sulla rubrica a parte, dopo il telegiornale.

I rintocchi del vicino campanile della Stadtkirche, la chiesa principale della cittadina, prima cattolica e poi passata alla Riforma protestante, dopo la lunga guerra che centinaia di anni fa vide scorrere il sangue di fratelli che si combattevano e si uccidevano in nome di un dio sapientemente manipolato, per scopi che di divino nulla avevano.

Una leggera pressione sul telecomando. Sono trascorsi una ventina di minuti nei quali tutto è stato improvvisamente annullato dallo tsunami mediatico. Lo sguardo abbandona la cornice nera dello schermo televisivo e si volge verso l'esterno. La cornice bianca delle finestre lascia entrare una luce abbagliante.

Il sole continua ad inondare della sua luce e a riscaldare le dolci colline dell'Emmental e, fra tante, anche la ridente cittadina di Burgdorf, ancora e per alcune ore serenamente silenziosa. Gli uccelli continuano il loro dialogo, le foglie sono ancora accarezzate dal tiepido venticello pomeridiano, il suono delle campane dalla centenaria torre cadenza il trascorrere del tempo e, da ora e fino a domenica, a segnare i momenti della giornata che una volta indicavano il tempo della preghiera: le sei, le nove, mezzogiorno, le quindici, le diciotto. le ventuno. Risuoneranno a festa alle 18 di sabato e domenica. Fra poco le famiglie ritorneranno nelle loro case, il sole lascerà il posto alla luna e alla sua flebile luce e il silenzio accompagnerà il buio della notte.

Da domani si ritorna alla vita quotidiana. Ma sarà ancora Pasqua e dovrà risuonare ancora forte l'Alleluja su un mondo che continuerà ad essere se stesso e nel quale ognuno di noi dovrà - giorno dopo giorno, e non senza fatica - decidere su chi e su cosa investire, cosa dire, cosa vedere, di cosa occuparsi, in cosa impegnarsi e cosa lasciare.

Ci ritroveremo a vivere l'esperienza delle donne che affrante dal dolore si recano al sepolcro e non trovano ciò che si aspettano, ma l'Inatteso. Saremo come quegli uomini che senza più speranza si allontanano da Gerusalemme, certi solo della loro insicurezza e delle loro tante domande, ai quali l'Incontro apre una nuova dimensione di speranza e di certezza. Saremo come i seguaci più assidui di Gesù di Nazareth, che la paura paralizza e chiude nelle quattro mura di un luogo familiare, in attesa che Qualcuno li scuota e faccia capire loro che sono usufruttuari di tanti doni che non possono essere solo raccontati al passato, ma che vanno vissuti al presente e nella prospettiva del futuro.

Lunedì dopo Pasqua, finestra sulla vita…

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