“Il seme della violenza genera frutti di morte”: lo ha detto Flavio Lotti coordinatore della Tavola per la pace raggiunto dalla MISNA poche ore dopo il ritrovamento del cadavere del pacifista italiano Vittorio Arrigoni, sequestrato da un sedicente gruppo jihadista salafita nella Striscia di Gaza.
Agenzia Misna - “Questa tragedia riporta alla luce il deteriorarsi della situazione nella Striscia dove a un’apparente normalità, pur nell’ambito di un conflitto perenne, si contrappone una dose elevatissima di violenza e morte” ha aggiunto Lotti, che si dice “sgomento” per l’uccisione dell’attivista italiano. A lui, oggi, la Tavola dedica l’apertura dei lavori del 29° seminario internazionale in corso ad Assisi, incentrato sui “grandi sconvolgimenti in corso nel Mediterraneo e nel Mondo Arabo”. Tre giorni di incontri e dibattiti per la pace e la libertà, i diritti umani e la democrazia a cui parteciperanno oltre trecento giovani, gruppi, associazioni, amministratori locali, insegnanti e giornalisti.
Per il coordinatore “è necessario rilanciare l’impegno per la pace in Medio Oriente e fare in modo che la tragedia quotidiana del popolo palestinese non passi inosservata”.
“Forse non sapremo mai chi e per quali ragioni ha armato la mano degli assassini – osserva ancora Lotti – Ma nessuno si permetta di utilizzare il suo assassinio per spargere altro odio e altra violenza, poiché Vittorio non ha mai voluto far del male a nessuno. Strumentalizzare la sua morte sarebbe come ucciderlo due volte”.
Agenzia Misna - “Questa tragedia riporta alla luce il deteriorarsi della situazione nella Striscia dove a un’apparente normalità, pur nell’ambito di un conflitto perenne, si contrappone una dose elevatissima di violenza e morte” ha aggiunto Lotti, che si dice “sgomento” per l’uccisione dell’attivista italiano. A lui, oggi, la Tavola dedica l’apertura dei lavori del 29° seminario internazionale in corso ad Assisi, incentrato sui “grandi sconvolgimenti in corso nel Mediterraneo e nel Mondo Arabo”. Tre giorni di incontri e dibattiti per la pace e la libertà, i diritti umani e la democrazia a cui parteciperanno oltre trecento giovani, gruppi, associazioni, amministratori locali, insegnanti e giornalisti.
Per il coordinatore “è necessario rilanciare l’impegno per la pace in Medio Oriente e fare in modo che la tragedia quotidiana del popolo palestinese non passi inosservata”.
“Forse non sapremo mai chi e per quali ragioni ha armato la mano degli assassini – osserva ancora Lotti – Ma nessuno si permetta di utilizzare il suo assassinio per spargere altro odio e altra violenza, poiché Vittorio non ha mai voluto far del male a nessuno. Strumentalizzare la sua morte sarebbe come ucciderlo due volte”.
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Sono presenti 2 commenti
un commento ipocrita e menzognero irrispettoso della memoria di Vittorio
pietro ancona
leggevo del silenzio dei media mondiali sul lento genocidio di Gaza, rotto solo dalle notizie di Vittorio sul suo blog e rilanciate da pochi media indipendenti....ora anche questa voce è messa a tacere. Capire a chi gioca e capire chi ha comprato quella corda è tutt'uno.
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