Una fabbrica di carta nei dintorni della capitale è stata semidistrutta da un migliaio di manifestanti che protestavano contro la presunta “dissacrazione”. Il direttore e altre due persone sono state arrestate. “Prendiamo molto seriamente la questione” dichiara la magistratura.
Kabul (AsiaNews/Agenzie) – Tre persone, fra cui il direttore di una fabbrica di carta nei sobborghi di Kabul, sono state arrestate ieri nel quadro di un’inchiesta per la presunta fabbricazione di carta igienica a partire da vecchie copie del Corano. La notizia è stata data dal tribunale di Kabul.
Il 18 aprile la fabbrica era stata parzialmente distrutta da una folla di un migliaio di manifestanti, che denunciavano l’uso improprio del Corano, secondo la polizia di Kabul. La polizia e la magistratura hanno aperto un’inchiesta congiunta su “questa mancanza di rispetto presunta verso il nostro santo libro in quella fabbrica”, ha dichiarato il portavoce del Procuratore generale, Amanullah Iman. “Finora abbiamo arrestato tre persone, fra cui il direttore, e prendiamo molto seriamente la questione”.
Un portavoce della polizia, Hashmat Stanikzaï, ha dichiarato che un numero imprecisato di copie del Corano sono state trovate all’interno della fabbrica. Il rogo del Corano da parte di un pastore protestante americano il 20 marzo ha scatenato reazioni molto violente in Afghanistan. Almeno 24 persone, di cui sette funzionari stranieri dell’Onu, sono morte, e oltre 140 sono rimaste ferite nel corso delle manifestazioni.
Kabul (AsiaNews/Agenzie) – Tre persone, fra cui il direttore di una fabbrica di carta nei sobborghi di Kabul, sono state arrestate ieri nel quadro di un’inchiesta per la presunta fabbricazione di carta igienica a partire da vecchie copie del Corano. La notizia è stata data dal tribunale di Kabul.
Il 18 aprile la fabbrica era stata parzialmente distrutta da una folla di un migliaio di manifestanti, che denunciavano l’uso improprio del Corano, secondo la polizia di Kabul. La polizia e la magistratura hanno aperto un’inchiesta congiunta su “questa mancanza di rispetto presunta verso il nostro santo libro in quella fabbrica”, ha dichiarato il portavoce del Procuratore generale, Amanullah Iman. “Finora abbiamo arrestato tre persone, fra cui il direttore, e prendiamo molto seriamente la questione”.
Un portavoce della polizia, Hashmat Stanikzaï, ha dichiarato che un numero imprecisato di copie del Corano sono state trovate all’interno della fabbrica. Il rogo del Corano da parte di un pastore protestante americano il 20 marzo ha scatenato reazioni molto violente in Afghanistan. Almeno 24 persone, di cui sette funzionari stranieri dell’Onu, sono morte, e oltre 140 sono rimaste ferite nel corso delle manifestazioni.
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