In coincidenza con il Venerdì Santo, la Chiesa universale osserva oggi una Giornata dedicata alla Terra Santa, in cui viene promossa una Colletta per le comunità cristiane di quei luoghi.
Radio Vaticana - A tale finalità, lo scorso 21 marzo la Congregazione per le Chiese Orientali ha rivolto un messaggio ai vescovi di tutto il mondo. Per una testimonianza su come la comunità cristiana della Terra Santa e i pellegrini stiano vivendo il Venerdì Santo ascoltiamo, dal Franciscan Media Center della Custodia di Terra Santa di Gerusalemme, il servizio di Stefania Sboarina: ascolta
Un’assemblea orante e itinerante che si sposta continuamente da un luogo all’altro, per pregare e celebrare in quegli stessi luoghi che furono la scena della Passione di Gesù: è questa l’immagine che danno i tantissimi pellegrini giunti a Gerusalemme per la Settimana Santa. Oggi, Venerdì Santo, è la Basilica del Santo Sepolcro (che custodisce anche il luogo del Calvario), a diventare più che mai il cuore della Gerusalemme cristiana. Sin dall’alba gruppi di fedeli si sono radunati nel piazzale antistante in attesa di entrare per partecipare alla Liturgia della Passione presso l’altare del Golgota e cioè accanto a quella roccia sulla quale fu posta la Croce di Cristo.
In tarda mattinata poi, nonostante il tempo quest’anno poco favorevole, la città vecchia si è animata di fedeli. Tutti con il desiderio di percorrere il tortuoso tracciato della più famosa strada di Gerusalemme, quella segnata per sempre e in tutte le lingue “Via Dolorosa”, perché percorsa un giorno da Gesù carico della Croce. Quel pio esercizio che i Francescani guidano lungo questa via ogni venerdì si è naturalmente ripetuto oggi: un flusso continuo di pellegrini si è snodato nel suk arabo della città vecchia, ripercorrendo quel tragitto che Gesù compi dal pretorio di Pilato fino al Calvario per dire come la narrazione evangelica si radica in una concretezza storico geografica. Il Patriarca latino e il suo clero, il Custode di Terra Santa, con Francescani e pellegrini, i parrocchiani della Chiesa latina e quelli di tutte le altre Chiese cattoliche e ortodosse e i tanti altri gruppi di fedeli provenienti da ogni parte del mondo, praticamente tutti i cristiani che si trovano a Gerusalemme oggi, hanno voluto camminare su questa via.
Ma era già cominciata ieri sera, Giovedì Santo, la commemorazione delle ore più difficili della vita di Cristo: alla Basilica del Getsemani si è svolta una coinvolgente celebrazione presieduta dal Custode di Terra Santa e trasmessa in diretta da numerose emittenti cattoliche televisive. Tra canti e letture dei Vangeli della Passione, in tutte le lingue, i numerosissimi pellegrini hanno vissuto nel silenzio e nell'adorazione, quei fatti del Vangelo che narrano la Veglia, l'angoscia, l'arresto del Redentore, e la sua preghiera al Padre, nel luogo stesso in cui essi accaddero e cioè accanto all’Orto degli Ulivi e proprio davanti alla roccia che fu testimone del sudore di sangue del Signore.
Dopo il momento di preghiera al Getsemani, i fedeli hanno ripercorso la valle del Cedron in processione e con le fiaccole accese fino ad arrivare alla Chiesa del Gallicantu, il luogo probabile della casa di Caifa, laddove Pietro rinnegò. Qui come al Getsemani in molti hanno sostato commossi. Qualcuno vi ha trascorso la notte in preghiera.
Radio Vaticana - A tale finalità, lo scorso 21 marzo la Congregazione per le Chiese Orientali ha rivolto un messaggio ai vescovi di tutto il mondo. Per una testimonianza su come la comunità cristiana della Terra Santa e i pellegrini stiano vivendo il Venerdì Santo ascoltiamo, dal Franciscan Media Center della Custodia di Terra Santa di Gerusalemme, il servizio di Stefania Sboarina: ascolta
Un’assemblea orante e itinerante che si sposta continuamente da un luogo all’altro, per pregare e celebrare in quegli stessi luoghi che furono la scena della Passione di Gesù: è questa l’immagine che danno i tantissimi pellegrini giunti a Gerusalemme per la Settimana Santa. Oggi, Venerdì Santo, è la Basilica del Santo Sepolcro (che custodisce anche il luogo del Calvario), a diventare più che mai il cuore della Gerusalemme cristiana. Sin dall’alba gruppi di fedeli si sono radunati nel piazzale antistante in attesa di entrare per partecipare alla Liturgia della Passione presso l’altare del Golgota e cioè accanto a quella roccia sulla quale fu posta la Croce di Cristo.
In tarda mattinata poi, nonostante il tempo quest’anno poco favorevole, la città vecchia si è animata di fedeli. Tutti con il desiderio di percorrere il tortuoso tracciato della più famosa strada di Gerusalemme, quella segnata per sempre e in tutte le lingue “Via Dolorosa”, perché percorsa un giorno da Gesù carico della Croce. Quel pio esercizio che i Francescani guidano lungo questa via ogni venerdì si è naturalmente ripetuto oggi: un flusso continuo di pellegrini si è snodato nel suk arabo della città vecchia, ripercorrendo quel tragitto che Gesù compi dal pretorio di Pilato fino al Calvario per dire come la narrazione evangelica si radica in una concretezza storico geografica. Il Patriarca latino e il suo clero, il Custode di Terra Santa, con Francescani e pellegrini, i parrocchiani della Chiesa latina e quelli di tutte le altre Chiese cattoliche e ortodosse e i tanti altri gruppi di fedeli provenienti da ogni parte del mondo, praticamente tutti i cristiani che si trovano a Gerusalemme oggi, hanno voluto camminare su questa via.
Ma era già cominciata ieri sera, Giovedì Santo, la commemorazione delle ore più difficili della vita di Cristo: alla Basilica del Getsemani si è svolta una coinvolgente celebrazione presieduta dal Custode di Terra Santa e trasmessa in diretta da numerose emittenti cattoliche televisive. Tra canti e letture dei Vangeli della Passione, in tutte le lingue, i numerosissimi pellegrini hanno vissuto nel silenzio e nell'adorazione, quei fatti del Vangelo che narrano la Veglia, l'angoscia, l'arresto del Redentore, e la sua preghiera al Padre, nel luogo stesso in cui essi accaddero e cioè accanto all’Orto degli Ulivi e proprio davanti alla roccia che fu testimone del sudore di sangue del Signore.
Dopo il momento di preghiera al Getsemani, i fedeli hanno ripercorso la valle del Cedron in processione e con le fiaccole accese fino ad arrivare alla Chiesa del Gallicantu, il luogo probabile della casa di Caifa, laddove Pietro rinnegò. Qui come al Getsemani in molti hanno sostato commossi. Qualcuno vi ha trascorso la notte in preghiera.
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