lunedì, maggio 02, 2011
Si celebra oggi in Israele la Giornata per il ricordo della Shoah, in memoria dei sei milioni di ebrei sterminati dalla follia nazista.

Radio Vaticana - Molte le iniziative e i messaggi dei leader del Paese ebraico perché l’Olocausto sia ancor oggi un severo monito contro ogni forma di razzismo. Il servizio di Giancarlo La Vella: ascolta

Uno dei momenti più significativi di questa Giornata è avvenuto alle 10 di mattina, quando in tutto il Paese per due minuti sono state messe in funzione le sirene e ogni attività si è fermata, traffico automobilistico e pedonale inclusi. Ma già ieri sera allo Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto a Gerusalemme, sono state accese sei fiaccole, da altrettanti sopravvissuti, in memoria delle vittime dei campi di sterminio nazisti. La ricorrenza, nelle parole dei leader israeliani, ha assunto anche significati prettamente politici. In un discorso alla nazione, il premier Benyamin Netanyahu ha sottolineato come, ancor oggi, non bisogna sottovalutare i proclami all’eliminazione degli ebrei. “La minaccia alla nostra esistenza – ha detto – è ancora reale. L’Iran, ad esempio, si sta dotando di armi nucleari a questo scopo”. Parole, queste, condivise dal presidente israeliano, Shimon Peres, il quale ha poi aggiunto che “il popolo ebraico, vittima di razzismo, persecuzioni, discriminazione, non ha dimenticato l’obbligo di rispettare ogni persona. Ogni nostro cittadino sa – ha sottolineato – che Israele è e sarà il Paese più antirazzista al mondo”. Un quadro preoccupante, dunque, ma nel quale si intravedono spiragli di confortante cambiamento. Secondo i dati diffusi dal Centro Studi sull’Antisemitismo dell’Università di Tel Aviv, nel 2010 si sono quasi dimezzate le aggressioni d’impronta antisemita avvenute nel mondo. La ricerca denuncia, tuttavia, come preoccupante la tendenza in aumento alla diffusione on line di testi antiebraici. Da segnalare, infine, nella giornata odierna, la tradizionale marcia di giovani ebrei al campo di concentramento e di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia.

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