La percentuale dei fumatori è oggi in calo, ma le donne sono più restie ad abbandonare le sigarette e si assottiglia sempre più il divario tra uomini e donne dipendenti dalle ‘bionde'.
Almanacco della Scienza - CNR - Lo rivela il Rapporto sul fumo in Italia 2010, realizzato dall'Osservatorio 'Fumo alcol e droghe' dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Le donne costituiscono circa il 20% di oltre 1 miliardo di fumatori nel mondo, ma la cifra è destinata a crescere. In Italia le fumatrici sono 5,2 milioni (19,7%), gli uomini 5,9 milioni, (23,9%). Le donne che hanno detto addio alle sigarette sono 2,6 milioni, gli uomini 3,9 milioni. In totale si fuma di più nella fascia d'età tra i 45 e i 64 anni, l'età media della prima sigaretta è 17 anni.
"E' la prima volta che le donne e gli uomini fumano quasi allo stesso modo", sottolinea Enrico Garaci, presidente dell'Iss. E particolarmente preoccupante è la crescente incidenza del consumo di tabacco fra le ragazze.
"I dati provenienti da 151 paesi", continua Garaci, "mostrano che circa il 7% delle adolescenti fuma sigarette rispetto al 12% dei ragazzi. In alcuni paesi il numero di giovani fumatrici è quasi pari a quello dei coetanei".
Inoltre, "le donne che fumano si ammalano e muoiono di tumore del polmone e altre malattie legate al fumo come gli uomini. Per evitare in Italia un'epidemia di malattie legate al fumo analoga a quella osservata negli Stati Uniti e in molti paesi del Nord Europa, è prioritario che le generazioni di italiane che hanno oggi tra i 40 e i 60 anni smettano di fumare. E' infatti tra queste generazioni di donne, nate tra il 1950 e il 1970, che il fumo si è diffuso, e nelle stesse generazioni cominciano ora a diffondersi le malattie e le morti associate al fumo".
Secondo il Rapporto, i fumatori sono convinti di poter smettere quando vogliono, ma non è così: tra quanti hanno tentato di abbandonare le sigarette, il 70% ha ripreso a fumare dopo pochi mesi.
Ma gli studi scientifici hanno mostrato che la probabilità di successo è cinque volte maggiore se si ricorre all'aiuto del medico o ai Centri antifumo che propongono terapie comportamentali e farmacologiche. E' importante, inoltre, puntare sulla prevenzione, visto che l'indagine ha rilevato che l'età in cui si accende la prima sigaretta è tra i 15 e i 17 anni. Inizia a questa età il 34,2% delle donne e il 40,5% degli uomini.
Fondamentale è anche continuare ad estendere il divieto di fumo nei luoghi pubblici. Dai dati Doxa elaborati dall'Iss emerge che l'84,9% degli intervistati è favorevole all'estensione del divieto di fumo nei cortili delle scuole e l'83,4% alla guida. Con percentuali minori sono favorevoli a estendere il divieto negli spazi all'aperto degli ospedali (il 78,6% degli intervistati), mentre il 70,7% vieterebbe le sigarette negli stadi e nei giardini pubblici (67,8%)".
‘Smetti di fumare e ti alzo il voto' è l'originale iniziativa adottata in una scuola. Il preside dell'Istituto tecnico commerciale di Terni, Giuseppe Matastasio, ha promesso di alzare i voti agli studenti che avessero smesso di fumare seguendo un apposito programma messo in piedi dalla loro scuola. Al traguardo sono arrivati la metà dei ragazzi.
Almanacco della Scienza - CNR - Lo rivela il Rapporto sul fumo in Italia 2010, realizzato dall'Osservatorio 'Fumo alcol e droghe' dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Le donne costituiscono circa il 20% di oltre 1 miliardo di fumatori nel mondo, ma la cifra è destinata a crescere. In Italia le fumatrici sono 5,2 milioni (19,7%), gli uomini 5,9 milioni, (23,9%). Le donne che hanno detto addio alle sigarette sono 2,6 milioni, gli uomini 3,9 milioni. In totale si fuma di più nella fascia d'età tra i 45 e i 64 anni, l'età media della prima sigaretta è 17 anni.
"E' la prima volta che le donne e gli uomini fumano quasi allo stesso modo", sottolinea Enrico Garaci, presidente dell'Iss. E particolarmente preoccupante è la crescente incidenza del consumo di tabacco fra le ragazze.
"I dati provenienti da 151 paesi", continua Garaci, "mostrano che circa il 7% delle adolescenti fuma sigarette rispetto al 12% dei ragazzi. In alcuni paesi il numero di giovani fumatrici è quasi pari a quello dei coetanei".
Inoltre, "le donne che fumano si ammalano e muoiono di tumore del polmone e altre malattie legate al fumo come gli uomini. Per evitare in Italia un'epidemia di malattie legate al fumo analoga a quella osservata negli Stati Uniti e in molti paesi del Nord Europa, è prioritario che le generazioni di italiane che hanno oggi tra i 40 e i 60 anni smettano di fumare. E' infatti tra queste generazioni di donne, nate tra il 1950 e il 1970, che il fumo si è diffuso, e nelle stesse generazioni cominciano ora a diffondersi le malattie e le morti associate al fumo".
Secondo il Rapporto, i fumatori sono convinti di poter smettere quando vogliono, ma non è così: tra quanti hanno tentato di abbandonare le sigarette, il 70% ha ripreso a fumare dopo pochi mesi.
Ma gli studi scientifici hanno mostrato che la probabilità di successo è cinque volte maggiore se si ricorre all'aiuto del medico o ai Centri antifumo che propongono terapie comportamentali e farmacologiche. E' importante, inoltre, puntare sulla prevenzione, visto che l'indagine ha rilevato che l'età in cui si accende la prima sigaretta è tra i 15 e i 17 anni. Inizia a questa età il 34,2% delle donne e il 40,5% degli uomini.
Fondamentale è anche continuare ad estendere il divieto di fumo nei luoghi pubblici. Dai dati Doxa elaborati dall'Iss emerge che l'84,9% degli intervistati è favorevole all'estensione del divieto di fumo nei cortili delle scuole e l'83,4% alla guida. Con percentuali minori sono favorevoli a estendere il divieto negli spazi all'aperto degli ospedali (il 78,6% degli intervistati), mentre il 70,7% vieterebbe le sigarette negli stadi e nei giardini pubblici (67,8%)".
‘Smetti di fumare e ti alzo il voto' è l'originale iniziativa adottata in una scuola. Il preside dell'Istituto tecnico commerciale di Terni, Giuseppe Matastasio, ha promesso di alzare i voti agli studenti che avessero smesso di fumare seguendo un apposito programma messo in piedi dalla loro scuola. Al traguardo sono arrivati la metà dei ragazzi.
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