lunedì, maggio 30, 2011
In occasione delle celebrazioni dell’arrivo di san Francesco a Cortona, la città annuncia la predicazione di P. Raniero Cantalamessa nel giorno di Pentecoste di domenica 12 giugno alle 18.00, nella Piazza del Comune, che farà rievocare ai cortonesi l’evento straordinario di ottocento anni fa.

della nostra Monica Cardarelli

In questi giorni e fino al 12 giugno prossimo le strade di Cortona e Castiglion Fiorentino sono percorse da 156 persone (laici, frati e suore) che hanno risposto alla chiamata di annunciare la buona notizia del ‘ritorno’ di Francesco in occasione degli 800 anni dalla sua entrata in città. Queste stesse persone, che sabato 21 maggio hanno ricevuto il mandato per portare a tutti la notizia che la sera di Pentecoste del 12 giugno 2011 ‘un mio figlio speciale cercherà un sasso sul quale salire per predicare di nuovo il Vangelo’, si recano ogni giorno nelle case delle famiglie della diocesi consegnando un pieghevole in cui è scritto: “Ottocento anni fa, nel 1211, verso la fine della primavera, venni per la prima volta a Cortona. Andai in Piazza, salii sopra un sasso e, davanti a tutti quelli che si erano radunati, cominciai a predicare il Vangelo… Venendo sulla terra, Gesù, il Figlio di Dio, ha voluto condividere tutte le nostre sofferenze, perché ciascuno di noi, in qualunque situazione, possa rivolgersi a Lui certo di esse compreso. Gesù, passando in mezzo agli uomini, parlò di Dio presentandolo come Padre suo e Padre nostro, un Padre buono che ci ama al punto di regalarci suo Figlio perché tutti possiamo andare per mezzo suo in paradiso. Gesù annunciò il perdono dei peccati per mezzo della confessione e, per mezzo della Comunione, indicò il modo per rimanere con noi ogni giorno, perché diventassimo capaci di amare”. Il testo prosegue poi con la descrizione dell’arrivo di san Francesco nella città di Cortona: “Di queste cose parlai in Piazza del Comune quel giorno di tanti anni fa. Tra i tanti che mi ascoltavano c’era un giovanotto di Porta Colonia, si chiamava Guido. Venne da me, mi pregò di fermarmi a casa sua, poi fui io a dirgli di venire da me: andammo verso il bosco delle Celle… Da quel giorno dedicò se stesso al Signore. Molti furono toccati dalle parole del Vangelo che annunciai. Oggi, dopo tutto questo tempo, è proprio l’ora che io torni a Cortona a dirle di nuovo…”

Chi conosce la città di Cortona ed ha visitato almeno una volta l’Eremo delle Celle sa bene di cosa stiamo parlando. Non è retorico affermare che in questi luoghi è ancora viva la spiritualità francescana e ciò anche grazie alla presenza delle tre famiglie del Primo Ordine dei frati francescani (minori, conventuali e cappuccini) così come delle Sorelle Clarisse del Secondo Ordine, delle suore francescane e dei laici dell’Ordine Francescano Secolare.

L’evento della celebrazione degli 800 anni dell’arrivo di san Francesco a Cortona ha risvegliato anche, in modo particolare e con stimoli nuovi, il senso della missione e dell’evangelizzazione. Andare per le strade della città ed entrare nelle case delle famiglie non è un gesto qualunque, ha un valore particolare e profondo ed offre doni inaspettati sia a chi accoglie che ai ‘missionari’. Portare la ‘buona notizia’ significa mettersi in gioco, rischiare, ma ancora di più vuol dire entrare in relazione. Dall’annuncio all’ascolto, dall’apertura del messaggio all’accoglienza dell’altro nella propria vita. Si viene a creare un legame spontaneo e immediato che a volte può dar vita ad altro… in ogni caso un legame di fraternità così caro a Francesco e Chiara.

Ecco allora che l’esperienza delle 156 persone che in questi giorni si recano in missione per la diocesi di Cortona e Castiglion Fiorentino sta diventando preziosa per loro e per la comunità ecclesiale. Rappresenta un piccolo seme gettato sul terreno fertile da far crescere e germogliare, un’opportunità da recepire e offrire al Signore perché continui ad operare attraverso l’impegno umano per le strade e nelle case, nelle famiglie e nel cuore di ognuno nell’attesa della sera di Pentecoste del 12 giugno 2011, quando Francesco tornerà a predicare attraverso un suo figlio speciale “che cercherà un sasso sul quale salire per predicare di nuovo il Vangelo”.

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