giovedì, maggio 26, 2011
La città di Cracovia e il suo rapporto con il Beato Giovanni Paolo II è stato oggetto dell’incontro “La mia Cracovia, città della mia vita”, svoltosi all’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia

Radio Vaticana - Un’occasione per ripercorrere i luoghi in cui Papa Wojtyla ha iniziato il cammino verso il suo pontificato. C’era per noi Michele Raviart: ascolta
Giovanni Paolo II apparteneva al mondo ed il legame instaurato con i luoghi che ha visitato durante i suoi viaggi è sempre stato intenso e profondo. Il rapporto con la “sua” Polonia rimase però unico, e speciale quello con la città di Cracovia. Nella regione di Cracovia Wojtyla nacque e a Cracovia studiò e venne ordinato sacerdote, fino a diventare arcivescovo della città nel 1963, maturando un bagaglio di esperienze umane e spirituali decisive per gli anni a venire. Gian Franco Svidercoschi, giornalista e vaticanista:

“Credo che sia importante Cracovia, perché a Cracovia si possono trovare le origini di alcuni degli eventi maggiori che hanno poi caratterizzato il Pontificato di Giovani Paolo II: per esempio il suo rapporto con gli ebrei e il suo rapporto con i giovani - in qualche modo le giornate mondiali dei giovani sono nate da quello che Wojtyla chiamava il lavoro pioneristico con gli universitari di Cracovia - poi, la sua difesa della persona umana, soprattutto nella difesa di tutti i dissidenti - ebrei, intellettuali, studenti – nel contrasto con i regimi per la costruzione di nuove chiese, in particolare quella di Nowa Huta”.

Nelle colline di Łagiewniki, a sud di Cracovia nacque anche la devozione di Wojtyla per Maria e per il culto della Divina Misercordia legato a suor Faustina Kowalska, da lui stesso canonizzata nel 2000. Padre Pawel Ptasznik, della sezione polacca della Segreteria di Stato:

“Karol Wojtyla era molto legato al culto della Divina Misericordia che ebbe il suo inizio a Łagiewniki. Le rivelazioni ricevute da suor Faustina trovarono subito un’eco in tutta la Polonia e il giovane Wojtyla quando arrivò a Cracovia, nel ’38, prima della morte di Suor Faustina, conobbe subito il suo messaggio. Lui stesso, consacrando il Santuario, ha ricordato che da giovane, durante la guerra, veniva con gli zoccoli di legno in questo luogo, e si è domandato chi potesse pensare allora che questo ragazzo sarebbe venuto poi da Papa a consacrare il Santuario della Divina Misericordia”. (ap)


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