della nostra Federica Scorpo
Delle gemelline Alessia e Livia, scomparse il 30 gennaio da Saint Sulpice a Losanna in Svizzera, non si hanno più notizie né indizi che possano far luce sulla loro scomparsa o sulla loro presunta morte. In questi giorni si attendono i risultati dei rilievi nella macchina di Matthias Schepp, padre delle bambine, che, dopo averle rapite e fatte sparire appunto senza nessuna traccia, si è tolto la vita gettandosi sotto un treno a Cerignola in Italia. Le gemelline sembrano davvero essere state inghiottite nel vuoto: di loro nessuna traccia, nessuna speranza che siano vive e nessuna ipotesi reale di dove il padre avrebbe potuto portarle.
Il lungo viaggio di Schepp, denominato “viaggio della follia”, ha messo in luce la sete di vendetta verso la moglie, Irina Lucidi, con la quale si era separato, e la sua disperazione che l’ha portato fino al suicidio.
Le ultime testimonianze riportavano Schepp in un parco che trascinava una grossa valigia, dove si è ipotizzato avesse messo le bambine magari addormentate o già morte avvelenate. Ma diversi giorni di ricerche non hanno portato a nulla di fatto, anche questa speranza è fallita. Resta viva l’ipotesi dell’avvelenamento, o che il padre abbia potuto gettarle in mare durante la traghettata in Corsica, o ancora che le abbia consegnate a qualcuno. Tutta questa follia per punire la moglie, per darle questo grande dolore di non rivedere mai più le sue figlie.
Gli attesi risultati della perizia sulla macchina di Schepp sono l’unica speranza di sapere se le bambine erano vive o morte durante quel viaggio con la macchina del padre. Gli inquirenti hanno trovato tracce di Dna nella macchina: se in questo dna ci fosse sangue, si potrebbe risalire anche a eventuali tracce di veleno o sonnifero con il quale Schepp avrebbe potuto tenerle a bada durante il viaggio o addirittura ucciderle. Questo esame potrebbe dunque stabilire se c’è ancora la possibilità che siano vive.
Le indagini quindi girano a vuoto e non ci sono riscontri o testimonianze rilevanti. Ma la madre delle bambine continua a fare appelli affinchè gli inquirenti non fermino le indagini nonostante il buio in cui brancolano, perché in lei c’è ancora la speranza, anche se ormai lontana, di ritrovarle, vive o morte…
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