Dal fine-settimana l’Egitto riaprirà il valico di Rafah che collega il suo territorio alla Striscia di Gaza, riducendo in questo modo l’embargo economico e umanitario al quale da quattro anni sono sottoposti un milione e mezzo di palestinesi: lo ha annunciato oggi, con una nota, l’agenzia di stampa statale “Mena”.
Agenzia Misna - Secondo il dispaccio, il provvedimento ha carattere “permanente” ed è parte degli sforzi del Consiglio supremo delle Forze armate al potere al Cairo da febbraio di “porre fine alle divisioni palestinesi e ottenere una riconciliazione nazionale”. Rafah resterà aperto tutti i giorni dalle nove di mattina alle nove di sera, con l’eccezione dei venerdì e degli altri giorni festivi. La chiusura del valico, disposta dal governo del presidente egiziano Hosni Mubarak, era da subito apparsa organica all’embargo israeliano tutt’ora in vigore nei confronti di Gaza.
Una revisione della politica del Cairo era stata suggerita giorni fa dal ministro degli Esteri Nabil Elaraby, che aveva definito “disgustosa” la scelta di chiudere Rafah. L’annuncio di “Mena” ha d’altra parte seguito un accordo di “riconciliazione” siglato dai due principali partiti palestinesi, Fatah e Hamas, pronti in teoria a dar vita a Gaza e in Cisgiordania a un governo di unità nazionale.
Secondo il dispaccio dell’agenzia di stampa egiziana, a Rafah potrebbe essere reintrodotto il regime di controlli in vigore prima del 2007: osservatori europei e soldati israeliani, dunque, per impedire l’ingresso nella Striscia di “militanti” e armi illegali.
Agenzia Misna - Secondo il dispaccio, il provvedimento ha carattere “permanente” ed è parte degli sforzi del Consiglio supremo delle Forze armate al potere al Cairo da febbraio di “porre fine alle divisioni palestinesi e ottenere una riconciliazione nazionale”. Rafah resterà aperto tutti i giorni dalle nove di mattina alle nove di sera, con l’eccezione dei venerdì e degli altri giorni festivi. La chiusura del valico, disposta dal governo del presidente egiziano Hosni Mubarak, era da subito apparsa organica all’embargo israeliano tutt’ora in vigore nei confronti di Gaza.
Una revisione della politica del Cairo era stata suggerita giorni fa dal ministro degli Esteri Nabil Elaraby, che aveva definito “disgustosa” la scelta di chiudere Rafah. L’annuncio di “Mena” ha d’altra parte seguito un accordo di “riconciliazione” siglato dai due principali partiti palestinesi, Fatah e Hamas, pronti in teoria a dar vita a Gaza e in Cisgiordania a un governo di unità nazionale.
Secondo il dispaccio dell’agenzia di stampa egiziana, a Rafah potrebbe essere reintrodotto il regime di controlli in vigore prima del 2007: osservatori europei e soldati israeliani, dunque, per impedire l’ingresso nella Striscia di “militanti” e armi illegali.
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