Si celebra oggi, 23 maggio, l'anniversario della strage di Capaci dove morirono il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Molte le manifestazioni organizzate.
Cronacaqui.it - A ricordare il 19esimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, sono stati, nella prima mattina i quasi 2mila studenti, sbarcati a Palermo dalle due "navi della legalità", partite domenica da Civitavecchia e Napoli. A bordo anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
I 2mila studenti, accolti al porto dalle delegazioni delle 160 scuole di Palermo e Provincia, prenderanno parte al convegno "Giovanni e Paolo, due italiani", incontro dedicato a Falcone e Borsellino (ucciso dalla mafia a luglio dello stesso anno). Il convegno, a cui prederà parte anche Maria Falcone, sorella del magistrato, si terrà nell'Aula Bunker dell'Ucciardone, dove, tra 1986 e 1987, si svolse il Maxiprocesso. Prevista la presenza dei ministri Alfano, Maroni, Gelmini e Prestigiacomo.
Per il pomeriggio di lunedì sono previsti due cortei che toccheranno i luoghi simboli della lotta alla mafia. Uno prenderà il via dall'Aula Bunker, l'altro da via d'Amelio, per convergere poi all'Albero Falcone in via Notarbartolo, di fronte l'ingresso dell'appartamento in cui abitava il magistrato.
Quest'anno alle iniziative per ricordare la strage di Capaci, interverranno per la prima volta anche studenti europei, provenienti da Estonia, Olanda, Albania, Bulgaria, Lituania, Macedonia, Grecia, Spagna, Ungheria, Romania, Francia, Austria, Serbia, Croazia, nell'ambito del progetto "Europa per i cittadini".
Gelmini: "L'Italia non si è arresa"
Questa giornata di grande mobilitazione "dimostra che l'Italia non si è arresa". Sono parole del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, al suo arrivo nell'Aula Bunker dell'Ucciardone. "Questa giornata rappresenta il momento cruciale - ha detto - di un percorso di educazione alla legalità portato avanti nelle scuole durante tutto l'anno. E' una giornata che rappresenta una ferita indelebile per l'attacco sferrato contro la giustizia e lo Stato, ma è diventata anche, grazie all'impegno di Maria Falcone e di tanti docenti, una giornata di grande mobilitazione che ci dà speranza e ci dimostra che l'Italia non si è arresa. Come diceva Falcone, la mafia va combattuta, non attribuendo questo compito soltanto a poche persone, ma assumendo ciascun cittadino la responsabilità di contrastarla".
Grasso: "Tendere alla verità"
"Dobbiamo tendere all'accertamento della verità a ogni costo, anche se la verità processuale non è quella assoluta, ma quella che si può trovare". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso al suo arrivo al porto di Palermo, "Ci sono tentativi di delegittimare la magistratura - ha aggiunto - ma noi dobbiamo rispondere con il nostro lavoro e non dobbiamo accettare la rissa".
Schifani: "Falcone continua a vivere nelle nostre coscienze"
"Sono passati diciannove anni dal giorno in cui l'Italia fu colta incredula dalla notizia della morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Falcone era un simbolo della lotta alla mafia e per questo la mafia decise di eliminarlo con spietata ferocia. Ciò che quel disegno criminale non volle o non potè capire è che quel simbolo avrebbe continuato a vivere nelle coscienze e nella caparbia volontà di chi non si è mai piegato alla logica mafiosa e che la sua memoria, insieme a quella di tanti altri eroi, avrebbe alimentato un fiume inarrestabile di volontà di riscatto". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in un messaggio inviato a Maria e Anna Falcone, sorelle del magistrato, e alla Fondazione "Giovanna e Francesca Falcone".
Cronacaqui.it - A ricordare il 19esimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, sono stati, nella prima mattina i quasi 2mila studenti, sbarcati a Palermo dalle due "navi della legalità", partite domenica da Civitavecchia e Napoli. A bordo anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
I 2mila studenti, accolti al porto dalle delegazioni delle 160 scuole di Palermo e Provincia, prenderanno parte al convegno "Giovanni e Paolo, due italiani", incontro dedicato a Falcone e Borsellino (ucciso dalla mafia a luglio dello stesso anno). Il convegno, a cui prederà parte anche Maria Falcone, sorella del magistrato, si terrà nell'Aula Bunker dell'Ucciardone, dove, tra 1986 e 1987, si svolse il Maxiprocesso. Prevista la presenza dei ministri Alfano, Maroni, Gelmini e Prestigiacomo.
Per il pomeriggio di lunedì sono previsti due cortei che toccheranno i luoghi simboli della lotta alla mafia. Uno prenderà il via dall'Aula Bunker, l'altro da via d'Amelio, per convergere poi all'Albero Falcone in via Notarbartolo, di fronte l'ingresso dell'appartamento in cui abitava il magistrato.
Quest'anno alle iniziative per ricordare la strage di Capaci, interverranno per la prima volta anche studenti europei, provenienti da Estonia, Olanda, Albania, Bulgaria, Lituania, Macedonia, Grecia, Spagna, Ungheria, Romania, Francia, Austria, Serbia, Croazia, nell'ambito del progetto "Europa per i cittadini".
Gelmini: "L'Italia non si è arresa"
Questa giornata di grande mobilitazione "dimostra che l'Italia non si è arresa". Sono parole del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, al suo arrivo nell'Aula Bunker dell'Ucciardone. "Questa giornata rappresenta il momento cruciale - ha detto - di un percorso di educazione alla legalità portato avanti nelle scuole durante tutto l'anno. E' una giornata che rappresenta una ferita indelebile per l'attacco sferrato contro la giustizia e lo Stato, ma è diventata anche, grazie all'impegno di Maria Falcone e di tanti docenti, una giornata di grande mobilitazione che ci dà speranza e ci dimostra che l'Italia non si è arresa. Come diceva Falcone, la mafia va combattuta, non attribuendo questo compito soltanto a poche persone, ma assumendo ciascun cittadino la responsabilità di contrastarla".
Grasso: "Tendere alla verità"
"Dobbiamo tendere all'accertamento della verità a ogni costo, anche se la verità processuale non è quella assoluta, ma quella che si può trovare". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso al suo arrivo al porto di Palermo, "Ci sono tentativi di delegittimare la magistratura - ha aggiunto - ma noi dobbiamo rispondere con il nostro lavoro e non dobbiamo accettare la rissa".
Schifani: "Falcone continua a vivere nelle nostre coscienze"
"Sono passati diciannove anni dal giorno in cui l'Italia fu colta incredula dalla notizia della morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Falcone era un simbolo della lotta alla mafia e per questo la mafia decise di eliminarlo con spietata ferocia. Ciò che quel disegno criminale non volle o non potè capire è che quel simbolo avrebbe continuato a vivere nelle coscienze e nella caparbia volontà di chi non si è mai piegato alla logica mafiosa e che la sua memoria, insieme a quella di tanti altri eroi, avrebbe alimentato un fiume inarrestabile di volontà di riscatto". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in un messaggio inviato a Maria e Anna Falcone, sorelle del magistrato, e alla Fondazione "Giovanna e Francesca Falcone".
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