“Un mondo più sano per tutti” passa attraverso il controllo del tabacco per evitare molte malattie croniche, tra cui cancro e patologie cardiache, che mietono milioni di vittime ogni anno.
Radio Vaticana - Così il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon nel messaggio per l’odierna Giornata mondiale senza tabacco. Il fumo ha fatto 100 milioni di morti nel Novecento “e se non agiamo, potrebbe ucciderne fino ad un miliardo in questo secolo”, il monito di Ban Ki-moon, che invita i governi di tutti i Paesi al rispetto della Convenzione sul controllo del tabacco messa a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, firmata da oltre 170 Stati, in vigore dal 2005. Ma “la strada da percorrere è ancora lunga”, ammette il segretario generale dell’Onu, guardando ai resoconti dei Paesi firmatari che dovrebbero ridurre la domanda aumentando i prezzi e le imposte, condannare ogni forma di pubblicità, avvertire i consumatori sui rischi del fumo, vietare la vendita ai minori, offrire aiuto per uscire dalla dipendenza, proteggere dal fumo passivo. L’uso del tabacco ci rende dunque “poveri, sia in termini di salute che in termini economici”, scrive Ban Ki-moon sottolineando che la difesa del trattato “contro le tattiche industriali comprende misure volte a ridurre il commercio illecito dei prodotti del tabacco, ad affrontare la questione della responsabilità, a supportare colture alternative economicamente sostenibili ed a proteggere le politiche di sanità pubblica da indebite pressioni”. Certo ne vale la pena se solo quest’anno oltre 5 milioni di persone moriranno per attacco cardiaco, ictus, cancro, malattie ai polmoni o altre patologie legate al tabacco. E questo dato non include 600 mila persone, più di un quarto bambini, vittime del fumo passivo.
(A cura di Roberta Gisotti)
Radio Vaticana - Così il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon nel messaggio per l’odierna Giornata mondiale senza tabacco. Il fumo ha fatto 100 milioni di morti nel Novecento “e se non agiamo, potrebbe ucciderne fino ad un miliardo in questo secolo”, il monito di Ban Ki-moon, che invita i governi di tutti i Paesi al rispetto della Convenzione sul controllo del tabacco messa a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, firmata da oltre 170 Stati, in vigore dal 2005. Ma “la strada da percorrere è ancora lunga”, ammette il segretario generale dell’Onu, guardando ai resoconti dei Paesi firmatari che dovrebbero ridurre la domanda aumentando i prezzi e le imposte, condannare ogni forma di pubblicità, avvertire i consumatori sui rischi del fumo, vietare la vendita ai minori, offrire aiuto per uscire dalla dipendenza, proteggere dal fumo passivo. L’uso del tabacco ci rende dunque “poveri, sia in termini di salute che in termini economici”, scrive Ban Ki-moon sottolineando che la difesa del trattato “contro le tattiche industriali comprende misure volte a ridurre il commercio illecito dei prodotti del tabacco, ad affrontare la questione della responsabilità, a supportare colture alternative economicamente sostenibili ed a proteggere le politiche di sanità pubblica da indebite pressioni”. Certo ne vale la pena se solo quest’anno oltre 5 milioni di persone moriranno per attacco cardiaco, ictus, cancro, malattie ai polmoni o altre patologie legate al tabacco. E questo dato non include 600 mila persone, più di un quarto bambini, vittime del fumo passivo.
(A cura di Roberta Gisotti)
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