Il giorno tanto atteso e temuto da Cosima Serrano, che aveva dichiarato di avere la valigia pronta, è arrivato: la donna ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
La notizia era già stata anticipata su 'Chi l’ha visto?' dall’avvocato della donna. Cosima Serrano, madre e moglie di Michele Misseri e Sabrina Misseri, come si è per tanto tempo ipotizzato, diventa protagonista del delitto di Sara Scazzi, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto e ritrovata 46 giorni dopo in un pozzo. Che fosse un delitto intrafamiliare era infatti l’unica certezza, e Cosima in qualche modo potrebbe diventare il tassello mancante. La donna aveva già dichiarato di temere di finire anche lei in carcere e di avere la valigia pronta. Presentimento o consapevolezza del fatto?
“È un atto dovuto in riferimento alle perizie genetiche in programma il 25 maggio”, ha spiegato l'avvocato De Jaco, che ha anche sottolineato che “sono stati prelevati campioni di Dna dal compressore, dal telefonino e da altri oggetti e ci sarà una verifica tra quello ritrovato e quello di alcune persone, tra cui la signora Serrano”. Secondo l’avvocato quindi non è un segnale di colpevolezza ma un atto dovuto per questi accertamenti. Le tracce di Dna trovate sul gancetto e sul compressore nel garage dei Misseri saranno comparate il 25 maggio con quello di Cosima, di Sabrina, di Michele, di Ivano Russo (non indagato) e degli altri due indagati, Cosimo Cosma e Carmine Misseri: da questa comparazione potrebbe emergere un quadro più chiaro del delitto.
A sfavore di Cosima c’è anche la testimonianza del fioraio che aveva dichiarato di aver visto quel giorno proprio Cosima inseguire Sara con la macchina e, tirandola per i capelli, constringerla a entrare nell'auto. In questi giorni gli inquirenti hanno interrogato parenti e amici del fioraio per verificare la testimonianza, visto che lo stesso fioraio al momento della firma della deposizione ha dichiarato di averlo solo sognato. Gli inquirenti hanno da sempre creduto attendibile questa testimonianza, per una sua logicità e perchè molto vicina come dinamica ai riscontri emersi.
Sembrava un fortino Cosima, irreprensibile, fredda e distaccata: ci si è chiesto per mesi come poteva non sapere. Gli inquirenti hanno sempre posto l’accento sulla sua capacità di condizionare e influenzare il marito, tanto che l'uomo cambiava versione dei fatti ad ogni loro incontro.
Che cosa è successo veramente in quella casa e in quella famiglia? Questo è il lato oscuro delle indagini: luogo e movente rimangono ad oggi l’eterno dilemma del giallo di Avetrana, che forse solo Cosima potrà risolvere...
La notizia era già stata anticipata su 'Chi l’ha visto?' dall’avvocato della donna. Cosima Serrano, madre e moglie di Michele Misseri e Sabrina Misseri, come si è per tanto tempo ipotizzato, diventa protagonista del delitto di Sara Scazzi, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto e ritrovata 46 giorni dopo in un pozzo. Che fosse un delitto intrafamiliare era infatti l’unica certezza, e Cosima in qualche modo potrebbe diventare il tassello mancante. La donna aveva già dichiarato di temere di finire anche lei in carcere e di avere la valigia pronta. Presentimento o consapevolezza del fatto?
“È un atto dovuto in riferimento alle perizie genetiche in programma il 25 maggio”, ha spiegato l'avvocato De Jaco, che ha anche sottolineato che “sono stati prelevati campioni di Dna dal compressore, dal telefonino e da altri oggetti e ci sarà una verifica tra quello ritrovato e quello di alcune persone, tra cui la signora Serrano”. Secondo l’avvocato quindi non è un segnale di colpevolezza ma un atto dovuto per questi accertamenti. Le tracce di Dna trovate sul gancetto e sul compressore nel garage dei Misseri saranno comparate il 25 maggio con quello di Cosima, di Sabrina, di Michele, di Ivano Russo (non indagato) e degli altri due indagati, Cosimo Cosma e Carmine Misseri: da questa comparazione potrebbe emergere un quadro più chiaro del delitto.
A sfavore di Cosima c’è anche la testimonianza del fioraio che aveva dichiarato di aver visto quel giorno proprio Cosima inseguire Sara con la macchina e, tirandola per i capelli, constringerla a entrare nell'auto. In questi giorni gli inquirenti hanno interrogato parenti e amici del fioraio per verificare la testimonianza, visto che lo stesso fioraio al momento della firma della deposizione ha dichiarato di averlo solo sognato. Gli inquirenti hanno da sempre creduto attendibile questa testimonianza, per una sua logicità e perchè molto vicina come dinamica ai riscontri emersi.
Sembrava un fortino Cosima, irreprensibile, fredda e distaccata: ci si è chiesto per mesi come poteva non sapere. Gli inquirenti hanno sempre posto l’accento sulla sua capacità di condizionare e influenzare il marito, tanto che l'uomo cambiava versione dei fatti ad ogni loro incontro.
Che cosa è successo veramente in quella casa e in quella famiglia? Questo è il lato oscuro delle indagini: luogo e movente rimangono ad oggi l’eterno dilemma del giallo di Avetrana, che forse solo Cosima potrà risolvere...
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È presente 1 commento
ERA ORA - TROPPO TEMPO E' PASSATO DOVEVANO FARLO PRIMA.
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