lunedì, maggio 16, 2011
Il delitto di Sara Scazzi, scomparsa il 26 agosto e ritrovata dopo quarantasei giorni in un pozzo nelle campagne di Avetrana, s’infittisce di mistero e allarga gli orizzonti a scenari sempre più vasti e complessi. Il fiorista del paese, testimone chiave nelle indagini, con la sua ricostruzione ha rafforzato una delle ipotesi che più convincono gli inquirenti: quella del sequestro di persona.

di Federica Scorpo

Il fiorista infatti in un primo momento aveva raccontato di aver visto quel 26 agosto Sara scappare ed essere inseguita, e forse costretta, da una o più persone, a salire su un auto (o furgoncino). Costretta dunque a seguire qualcuno e poi uccisa, probabilmente in casa. Così dopo lo zio e la cugina, rispettivamente Michele e Sabrina Misseri, ancora in carcere perché indagati dell’omicidio, ritornerebbe d’attualità la posizione di zia Cosima Serrano. Il fiorista ha poi ritratto affermando di aver “sognato” tutto, per questo gli inquirenti lo hanno indagato per falsa testimonianza. Ci sono tuttavia altre persone che il super-testimone aveva confidato di aver visto quel giorno. Gli inquirenti credono fermamente a questa prima testimonianza (nonostante sia stata poi smentita al momento della firma della deposizione) perché vicina alla ricostruzione più attendibile: il sequestro di persona potrebbe rientrare nella logica del delitto e soprattutto potrebbe diventare un altro capo d’imputazione al processo, dopo l’omicidio e l’occultamento del cadavere della piccola Sara.

Il pomeriggio del 26 agosto accade un altro fatto inquietante: durante le ricerche di Sara ad Avetrana, nelle ore successive alla scomparsa, compaiono sul profilo Facebook dal nome Regen (pioggia in tedesco), amministato dalla stessa Sara insieme alle due cugine Sabrina e Antonella, alcune foto che ritraggono un manichino con una corda al collo, un pozzo e una ragazza nell’acqua, in sostanza quello che è accaduto a Sara. Coincidenza o qualcuno ha lanciato un messaggio sapendo la verità?

Tutto questo è all’attenzione degli inquirenti, che continuano a mettere insieme i pezzi di questo complicatissimo puzzle che ogni giorno si arricchisce di un colpo di scena…

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

Ritengo, chi difende un membro della famiglia Misseri si rende complice morale. E' un delitto famifliare...tutti in galera

Anonimo ha detto...

Penso che Michele non sia colpevole, ma che sappia la verita' e che non l'abbia confessata.Non credo che abbia mai toccato Sara, ma che sia solo un uomo troppo sfortunato con una famiglia orribile.
Cosima e le figlie sono colpevoli di omicidio. Che marciscano in galera, e che soffrano quanto ha sofferto la piccola Sara. I piu' grandi criminologi ci insegnano che la persona che piu' si prodiga nella ricerca è al 90% colpevole, bè mia cara Sabrina, paga il tuo debito. Un dolce saluto per Sara, che tu possa riposare in pace..

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