E’ trapelata oggi, dal Quotidiano di Puglia, la notizia di una probabile richiesta di custodia cautelare per Cosima Serrano, al momento indagata per sequestro, omicidio e soppressione del cadavere della nipotina quindicenne Sara Scazzi.
della nostra Federica Scorpo
L’amata zia di Sara potrebbe andare in carcere, come suo marito Michele Misseri e la figlia Sabrina. Anche per la figlia si configura un’altra richiesta d’arresto per concorso in omicidio e sequestro di persona. La notizia è di stamattina: la Procura di Taranto pare aver inoltrato la richiesta dell’arresto di entrambe, richiesta che tuttavia è ancora sotto valutazione. Oggi si è svolta anche la comparazione dei Dna rilevati dagli inquirenti: pare che da queste prime analisi non sia emerso al momento nulla d’importante, per cui saranno riesaminate e ricomparate prossimamente.
Il settimanale ‘Panorama’ nella sua inchiesta sul caso di Sara ha riportato un rapporto dei Carabinieri del Ros depositato in Procura a Taranto secondo cui il telefono di Cosima, alle ore 15:25 del 26 agosto, giorno della scomparsa della quindicenne, nello stesso momento in cui si stava consumando l’omicidio, si trovava nel garage della loro casa. Per fare questi rilievi sono stati usati dei mezzi molto sofisticati in grado di intercettare anche il luogo esatto in cui si trovavano i cellulari. Cosima, come ben sappiamo, ha sempre dichiarato che a quell’ora era in casa a riposare. E invece ora è entrata nel delitto della nipote come indagata, probabilmente proprio dall’incrocio tra intercettazioni e testimonianze.
In un’intervista al Corriere della Sera, Cosima ha dichiarato: “Il mio futuro è finito”. Lei continua a proclamarsi innocente così come sua figlia che, saputo dell’avviso di garanzia verso la madre, ne esce disperata. La madre infatti andava a trovarla spesso e se Cosima dovesse essere arrestata, la paura di Sabrina è di rimanere sola; avrebbe infatti detto ai suoi avvocati: “Che ne sarà di me adesso?”.
La domanda che forse tutti ci poniamo è: Michele Misseri a questo punto che versione darà? Forse un’ottava? Si attendono tutti i riscontri e le motivazioni dell’inchiesta seguita dalla Procura di Taranto per dare finalmente un finale a questo giallo e un nome ai veri responsabili della morte di Sara.
della nostra Federica Scorpo
L’amata zia di Sara potrebbe andare in carcere, come suo marito Michele Misseri e la figlia Sabrina. Anche per la figlia si configura un’altra richiesta d’arresto per concorso in omicidio e sequestro di persona. La notizia è di stamattina: la Procura di Taranto pare aver inoltrato la richiesta dell’arresto di entrambe, richiesta che tuttavia è ancora sotto valutazione. Oggi si è svolta anche la comparazione dei Dna rilevati dagli inquirenti: pare che da queste prime analisi non sia emerso al momento nulla d’importante, per cui saranno riesaminate e ricomparate prossimamente.
Il settimanale ‘Panorama’ nella sua inchiesta sul caso di Sara ha riportato un rapporto dei Carabinieri del Ros depositato in Procura a Taranto secondo cui il telefono di Cosima, alle ore 15:25 del 26 agosto, giorno della scomparsa della quindicenne, nello stesso momento in cui si stava consumando l’omicidio, si trovava nel garage della loro casa. Per fare questi rilievi sono stati usati dei mezzi molto sofisticati in grado di intercettare anche il luogo esatto in cui si trovavano i cellulari. Cosima, come ben sappiamo, ha sempre dichiarato che a quell’ora era in casa a riposare. E invece ora è entrata nel delitto della nipote come indagata, probabilmente proprio dall’incrocio tra intercettazioni e testimonianze.
In un’intervista al Corriere della Sera, Cosima ha dichiarato: “Il mio futuro è finito”. Lei continua a proclamarsi innocente così come sua figlia che, saputo dell’avviso di garanzia verso la madre, ne esce disperata. La madre infatti andava a trovarla spesso e se Cosima dovesse essere arrestata, la paura di Sabrina è di rimanere sola; avrebbe infatti detto ai suoi avvocati: “Che ne sarà di me adesso?”.
La domanda che forse tutti ci poniamo è: Michele Misseri a questo punto che versione darà? Forse un’ottava? Si attendono tutti i riscontri e le motivazioni dell’inchiesta seguita dalla Procura di Taranto per dare finalmente un finale a questo giallo e un nome ai veri responsabili della morte di Sara.
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