Anche al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon (che non è un antinuclearista, nella foto) dopo l'incidente alla centrale atomica di Fukushima in Giappone sono sorti dei dubbi: «La tragedia nella centrale giapponese Daiichi Fukushima ha sollevato interrogativi circa il futuro dell'energia nucleare e alimentato i timori del pubblico.
Greenreport - Uomini e donne di tutto il mondo si chiedono: stiamo facendo le cose per bene e tutto quello che dobbiamo fare per proteggere la gente? Gli eventi recenti suggeriscono che ci sono importanti lacune nel modo in cui le società e il sistema internazionale pensano ed agiscono sulle violazioni alla sicurezza nucleare», ha dichiarato intervenendo ad una tavola rotonda sulla sicurezza nucleare nell'ambito della Terza Piattaforma mondiale sulla riduzione dei rischi di catastrofi.
Il segretario generale delle Nazioni Unite ha quindi confermato l'intenzione di convocare una riunione ai massimi livelli per il prossimo 22 settembre (durante l'Assemblea generale) a New York sulla sicurezza nucleare. In tale occasione sarà tra l'altro presentato uno studio delle Nazioni Unite sulle implicazioni dell'incidente a Fukushima. Il Segretario generale dell'Onu ha quindi insistito sull'importanza del rafforzamento del partenariato con l'industria nucleare (e qui nasce più di un dubbio considerato gli interessi in gioco e come si è comportata anche la Tokyo Electric Power Company specialmente nella prima fase post incidente). Ban Ki-moon ha poi riconfermato la fiducia nell'energia nucleare dimenticando, al di la della sicurezza, i problemi irrisolti (vedi scorie), gli alti costi economici, l'impiego per ottenere solo energia elettrica.
«L'energia nucleare ha un potenziale enorme per contribuire al benessere dell'essere umano, per i servizi medici, la produzione agricola e promuovere uno sviluppo economico sostenibile, ma dobbiamo sviluppare un quadro che bilancia benefici e strategie di gestione dei rischi» ha concluso il Segretario generale delle Nazioni unite.
Greenreport - Uomini e donne di tutto il mondo si chiedono: stiamo facendo le cose per bene e tutto quello che dobbiamo fare per proteggere la gente? Gli eventi recenti suggeriscono che ci sono importanti lacune nel modo in cui le società e il sistema internazionale pensano ed agiscono sulle violazioni alla sicurezza nucleare», ha dichiarato intervenendo ad una tavola rotonda sulla sicurezza nucleare nell'ambito della Terza Piattaforma mondiale sulla riduzione dei rischi di catastrofi.
Il segretario generale delle Nazioni Unite ha quindi confermato l'intenzione di convocare una riunione ai massimi livelli per il prossimo 22 settembre (durante l'Assemblea generale) a New York sulla sicurezza nucleare. In tale occasione sarà tra l'altro presentato uno studio delle Nazioni Unite sulle implicazioni dell'incidente a Fukushima. Il Segretario generale dell'Onu ha quindi insistito sull'importanza del rafforzamento del partenariato con l'industria nucleare (e qui nasce più di un dubbio considerato gli interessi in gioco e come si è comportata anche la Tokyo Electric Power Company specialmente nella prima fase post incidente). Ban Ki-moon ha poi riconfermato la fiducia nell'energia nucleare dimenticando, al di la della sicurezza, i problemi irrisolti (vedi scorie), gli alti costi economici, l'impiego per ottenere solo energia elettrica.
«L'energia nucleare ha un potenziale enorme per contribuire al benessere dell'essere umano, per i servizi medici, la produzione agricola e promuovere uno sviluppo economico sostenibile, ma dobbiamo sviluppare un quadro che bilancia benefici e strategie di gestione dei rischi» ha concluso il Segretario generale delle Nazioni unite.
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