Ha un impatto “sproporzionato” sui bambini l’occupazione israeliana dei territori palestinesi: lo denuncia Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Agenzia Misna - Secondo Falk, dal 2000, 1335 bambini palestinesi sono stati uccisi a causa della presenza militare e dell’occupazione. “L’uso indiscriminato delle armi israeliani contro i bambini palestinesi è raccapricciante” ha detto l’esperto dell’Onu, denunciando che “bambini continuano a essere arrestati di notte, ai checkpoint o per la strada. L’arresto di minori che lanciano pietre, in particolare a Gerusalemme Est, è in crescita. Alcuni bambini raccontano di essere stati picchiati al momento dell’arresto (…) e di essere stati sottoposti a violenze fisiche e morali nei veicoli militari che li portavano nei centri di detenzione”.
Le politiche di confisca delle terre, di espansione delle colonie, di demolizioni di case, lo sfollamento forzato dei civili palestinesi e le varie restrizioni hanno un forte impatto sulla vita dei bambini, denuncia ancora l’esperto statunitense, emerito docente di diritto internazionale. “Viene meno il diritto all’istruzione – aggiunge – le scuole esistenti sono inadeguate per i bisogni degli alunni. Le restrizioni in atto nella Cisgiordania, ad esempio, ostacolano la costruzione di nuove scuole, costringendo le comunità a edificare aule illegali, con il rischio di vederle poi demolite”.
Il relatore speciale dell’Onu chiede alla comunità internazionale di far pressione su Tel Aviv affinché rispetti gli obblighi sanciti dal diritto internazionale, ponga fine alle occupazioni illegali dei territori e rispetta il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Dal maggio 2008, le autorità di Israele impediscono a Richard Falk di entrare nei territori palestinesi. Il suo ultimo rapporto è stato redatto in seguito a indagini condotte attraverso l’Egitto e la Giordania.
Agenzia Misna - Secondo Falk, dal 2000, 1335 bambini palestinesi sono stati uccisi a causa della presenza militare e dell’occupazione. “L’uso indiscriminato delle armi israeliani contro i bambini palestinesi è raccapricciante” ha detto l’esperto dell’Onu, denunciando che “bambini continuano a essere arrestati di notte, ai checkpoint o per la strada. L’arresto di minori che lanciano pietre, in particolare a Gerusalemme Est, è in crescita. Alcuni bambini raccontano di essere stati picchiati al momento dell’arresto (…) e di essere stati sottoposti a violenze fisiche e morali nei veicoli militari che li portavano nei centri di detenzione”.
Le politiche di confisca delle terre, di espansione delle colonie, di demolizioni di case, lo sfollamento forzato dei civili palestinesi e le varie restrizioni hanno un forte impatto sulla vita dei bambini, denuncia ancora l’esperto statunitense, emerito docente di diritto internazionale. “Viene meno il diritto all’istruzione – aggiunge – le scuole esistenti sono inadeguate per i bisogni degli alunni. Le restrizioni in atto nella Cisgiordania, ad esempio, ostacolano la costruzione di nuove scuole, costringendo le comunità a edificare aule illegali, con il rischio di vederle poi demolite”.
Il relatore speciale dell’Onu chiede alla comunità internazionale di far pressione su Tel Aviv affinché rispetti gli obblighi sanciti dal diritto internazionale, ponga fine alle occupazioni illegali dei territori e rispetta il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Dal maggio 2008, le autorità di Israele impediscono a Richard Falk di entrare nei territori palestinesi. Il suo ultimo rapporto è stato redatto in seguito a indagini condotte attraverso l’Egitto e la Giordania.
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