L’insulto del Ministro Brunetta rivolto ai giovani precari presenti il 14 giugno a un convegno ha fatto il giro della rete, oltre ad aver acceso il dibattito politico
di Federica Scorpo
Dopo le varie contestazioni sul suo gesto, ieri nel pomeriggio il Ministro ha risposto con un video su YouTube e sulla sua pagina Facebook: oltre alla sua versione dei fatti, vi si possono leggere migliaia di commenti (più di 9000), la maggior parte dei quali non sostengono di certo il Ministro. Il suo racconto: “Ieri pomeriggio ho partecipato al convegno 'I Giovani Innovatori', organizzato nell’ambito della Giornata nazionale dell’Innovazione presso il Complesso della Pelanda nell’ex Mattatoio a Testaccio. Al termine del mio intervento, una signora tra il pubblico ha chiesto di poter prendere la parola. L’ho quindi invitata a salire sul palco, nonostante dovessi recarmi entro pochi minuti al Quirinale per la cerimonia di conferimento del Premio Nazionale per l’Innovazione, alla presenza del presidente Napolitano. Ho però preferito lasciare la sala quando ho capito che la signora intendeva sollevare il problema dei precari nella Pubblica Amministrazione: un argomento non solo estraneo al tema del convegno ma che avrebbe richiesto bel altro tempo e ben altra attenzione. A quel punto da parte di alcuni suoi compagni sono iniziati a volare insulti ('Buffone!', 'Vai a lavorare!') accompagnati dall’esposizione di un grande striscione di protesta, a riprova di quanto la loro azione fosse stata premeditata con cura a fini mediatici. Da qui il mio duro giudizio su lorsignori (non certo sui precari tout court), che ribadisco con forza: 'Siete l’Italia peggiore'”.
Così si giustifica nel video e nella pagina Facebook e prosegue: “L’Italia peggiore è infatti quella di quanti – non avendo di meglio da fare – irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interromperne i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina portatile per poi passare subito il video ai giornali amici (che notoriamente pullulano di precari). L’Italia peggiore è di quanti si nascondono compiacenti dietro questi signori (come Pierluigi Bersani e Leoluca Orlando Cascio), sostenendoli in maniera strumentale pur senza conoscere argomenti e fatti. L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena”.
Ancora una volta la politica italiana e i suoi rappresentanti si distinguono per i toni utilizzati e per la fuga di fronte ai veri problemi dell’Italia. Invece di unirsi per trovare una soluzione indipendentemente dai partiti politici di appartenenza, utilizzano qualsiasi scusa per accusarsi reciprocamente, per una guerra le cui vittime sono solo e sempre i cittadini italiani.
di Federica Scorpo
Dopo le varie contestazioni sul suo gesto, ieri nel pomeriggio il Ministro ha risposto con un video su YouTube e sulla sua pagina Facebook: oltre alla sua versione dei fatti, vi si possono leggere migliaia di commenti (più di 9000), la maggior parte dei quali non sostengono di certo il Ministro. Il suo racconto: “Ieri pomeriggio ho partecipato al convegno 'I Giovani Innovatori', organizzato nell’ambito della Giornata nazionale dell’Innovazione presso il Complesso della Pelanda nell’ex Mattatoio a Testaccio. Al termine del mio intervento, una signora tra il pubblico ha chiesto di poter prendere la parola. L’ho quindi invitata a salire sul palco, nonostante dovessi recarmi entro pochi minuti al Quirinale per la cerimonia di conferimento del Premio Nazionale per l’Innovazione, alla presenza del presidente Napolitano. Ho però preferito lasciare la sala quando ho capito che la signora intendeva sollevare il problema dei precari nella Pubblica Amministrazione: un argomento non solo estraneo al tema del convegno ma che avrebbe richiesto bel altro tempo e ben altra attenzione. A quel punto da parte di alcuni suoi compagni sono iniziati a volare insulti ('Buffone!', 'Vai a lavorare!') accompagnati dall’esposizione di un grande striscione di protesta, a riprova di quanto la loro azione fosse stata premeditata con cura a fini mediatici. Da qui il mio duro giudizio su lorsignori (non certo sui precari tout court), che ribadisco con forza: 'Siete l’Italia peggiore'”.
Così si giustifica nel video e nella pagina Facebook e prosegue: “L’Italia peggiore è infatti quella di quanti – non avendo di meglio da fare – irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interromperne i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina portatile per poi passare subito il video ai giornali amici (che notoriamente pullulano di precari). L’Italia peggiore è di quanti si nascondono compiacenti dietro questi signori (come Pierluigi Bersani e Leoluca Orlando Cascio), sostenendoli in maniera strumentale pur senza conoscere argomenti e fatti. L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena”.
Ancora una volta la politica italiana e i suoi rappresentanti si distinguono per i toni utilizzati e per la fuga di fronte ai veri problemi dell’Italia. Invece di unirsi per trovare una soluzione indipendentemente dai partiti politici di appartenenza, utilizzano qualsiasi scusa per accusarsi reciprocamente, per una guerra le cui vittime sono solo e sempre i cittadini italiani.
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È presente 1 commento
L'analisi del Ministro Brunetta non è del tutto sbagliata, anche se un po' distorta. Che da parte di un gruppo di presenti (si tratti o meno di precari rimane ancora da accertare) vi fosse l'intenzione deliberata di creare qualche incidente con domande provocatorie non proprio pertinenti al tema del convegno e a cui il Ministro in ogni caso non avrebbe potuto rispondere in quei brevi frangenti, visto che andava di fretta, non mi pare possa esser revocato in dubbio. In ogni caso il Ministro ha pronunciato il suo giudizio sui precari, definiti la parte peggiore dell'Italia, prima di essere a sua volta insultato e contestato (e non dopo, come ha invece dichiarato, il video è molto eloquente). Premeditato o meno, questo è un incidente molto grave per un ministro della Repubblica e suona come un'offesa a tutti i lavoratori, certo non precari per loro scelta.
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