domenica, giugno 05, 2011
Testimoniare i valori morali fondamentali che sono alla radice “del vivere sociale e dell’identità” dell’Europa e conservare e ravvivare il patrimonio comune di valori umani e cristiani. Questo l’auspicio di Benedetto XVI per la Croazia e tutto il Vecchio Continente, arrivando a Zagabria per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale. Dopo aver ricordato le visite in Croazia del suo predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, il pensiero del Papa è andato alle famiglie croate che celebrano la loro prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche.

Radio Vaticana - Una nazione che fin dalle origini “appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli”. Con queste parole Benedetto XVI ha voluto ritrarre la Croazia, giungendo questa mattina attorno alle 10.45 – in anticipo di un quarto d’ora sul programma - all’aeroporto internazionale “Pleso” di Zagabria, per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate. Ad accoglierlo il nunzio apostolico in Croazia, l’arcivescovo Mario Roberto Cassari, il presidente croato Ivo Josipović, l’arcivescovo di Zagabria, il cardinale Josip Bozanić, e il presidente della Conferenza episcopale croata, l’arcivescovo Marin Srakić, autorità civili e religiose. Tra i fedeli presenti, anche una famiglia in abiti tradizionali, con cinque figli, che ha offerto dei fiori al Papa.

“Srdačno pozdravljam ljubljenu hrvatsku zemlju”...
Benedetto XVI ha salutato in croato quella che ha definito l’“amata terra croata” e ha ringraziato il presidente Josipović, che nel suo discorso aveva ricordato la lunga tradizione cristiana della Croazia, parlando del “cattolicesimo come elemento essenziale dell’identità nazionale e culturale” e ricordando il ruolo chiave della Santa Sede nella storia del Paese, ora proiettato verso l’Unione Europea. Il pensiero di Benedetto XVI è andato quindi alle tre visite compiute in Croazia dal Beato Giovanni Paolo II nel 1994, 1998 e 2003. Il Papa – parlando in italiano - ha quindi ricordato la “lunga storia di fedeltà” che lega la Croazia alla Santa Sede: “oltre tredici secoli di forti e speciali legami, sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose”, ha detto. Parlando invece di altri legami, quelli della Croazia all’Europa, il Pontefice ha riflettuto sulle radici del Vecchio Continente:

"Le sfide che derivano dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita senza obblighi e la ricerca continua di 'spazi del privato', richiedono una convinta testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali che sono alla radice del vivere sociale e dell’identità del vecchio Continente".

A vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza, nel 1991, e “alla vigilia della piena integrazione della Croazia nell’Unione Europea”, proprio la storia di questo Paese “può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente”, aiutandoli “a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori umani e cristiani”:

"Possa così questa cara Nazione, forte della sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione Europea valorizzi appieno tale ricchezza spirituale e culturale".

Benedetto XVI ha quindi ricordato il motto del suo viaggio,”Insieme in Cristo”, per la prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate, che lo porterà domani a celebrare la Santa Messa all’Ippodromo di Zagabria:

"Questo importante momento sia occasione per riproporre i valori della vita familiare e del bene comune, per rafforzare l’unità, ravvivare la speranza e guidare alla comunione con Dio, fondamento di condivisione fraterna e di solidarietà sociale".

Ringraziando tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione della visita e “dinanzi alle sfide che interpellano oggi la Chiesa e la società civile”, il Santo Padre ha invocato sulla Croazia e sui suoi abitanti “l’intercessione e l’aiuto del Beato Alojzije Stepinac”, il cardinale croato tanto venerato dalla popolazione, morto martire nel 1960 per le conseguenze di una dura prigionia sotto il regime comunista di Tito:

"Possa egli accompagnare le giovani generazioni a vivere in quella carità che spinse il Signore Gesù Cristo a donare la vita per tutti gli uomini".

Al termine della cerimonia di benvenuto, pregando per il patrono della Nazione, San Giuseppe, e la Vergine Maria, “Fidelissima Advocata Croatiae”, il Papa si è trasferito al palazzo presidenziale di Zagabria, sui pendii del monte Medvenica, per una visita di cortesia al presidente della Repubblica. Esperto del diritto, il capo dello Stato Josipović è un apprezzato autore di opere di musica classica contemporanea. Per questo, nello scambio dei doni, il Pontefice, anch'egli amante della musica, ha regalato al presidente un volume di Codices Cantorum Miniature, che illustra i manoscritti miniati della Cappella Sistina. A Benedetto XVI, il presidente Josipovic ha donato una riproduzione della prima canna di "do" del più antico organo esistente nella parte settentrionale della Croazia. Quindi alla nunziatura apostolica, sulla collina di Ksaver, il Papa ha incontrato la presidente del governo, Jadranka Kosor. Dopo il colloquio privato c'è stato lo scambio dei doni: un trittico di medaglie del pontificato da parte del Papa, un crocifisso in oro e argento e la riproduzione di un evangeliario dell’XI secolo da parte della premier. Nei colloqui con il presidente e il premier sono stati affrontati i temi della famiglia, dei giovani e dell'educazione. Nel pomeriggio, il Pontefice incontrerà al Teatro nazionale croato gli esponenti della società civile, del mondo politico, accademico, culturale e imprenditoriale, con il corpo diplomatico e i leader religiosi. Verso sera, sarà il momento dell’abbraccio dei giovani croati a Benedetto XVI, nella veglia di preghiera in Piazza Josip Jelacić.

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