mercoledì, giugno 01, 2011
I cattolici in politica non si facciano fagocitare dalle logiche conflittuali interpartitiche, ma devono far agire la logica del confronto costruttivo. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, intervenendo al convegno “cattolici a confronto” alla Camera. Per i parlamentari d’ispirazione cristiana è indispensabile ritrovare un’unità sul terreno dei contenuti.

Radio Vaticana - Sembra lontano il tempo del partito unico dei cattolici. D’altronde lo stesso segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, afferma che “la presenza dei cattolici nei vari partiti è una scommessa e una chance affinché la politica prenda la piega di un concorso costruttivo e non lacerante, alla ricerca del bene comune e non solo di quello di una parte. L’interesse di parte non può oscurare la visione e la ricerca del bene generale”: “L’unità è sui valori, ma i valori non vivono disincarnati hanno bisogno di un contesto di relazioni di vissuto che nella Chiesa ha riferimento, poi, capace di tessere una trama sociale più vasta degli stessi confini che l’appartenenza ecclesiale in ogni caso indica”. No però alla conflittualità, perché la dottrina sociale della Chiesa ci insegna che solo col dialogo si può costruire. Ed ancora. Per mons. Crociata “è un errore interpretare la tensione vitale tra fede e scelte con le categorie di privato e pubblico, come se la fede non incidesse su tutti i tipi di scelta o lo facesse solo su alcuni di essi”. D’accordo Giuseppe Pisanu, senatore del Pdl: “Non si potrebbe altrimenti affrontare una delle questioni cruciali che bruciano oggi in Italia: la questione morale”.

Per Pisanu sì a un partito che incarni i valori cristiani, ma per contare deve essere numeroso. Secondo il deputato del Pd Giuseppe Fioroni non c’è bisogno di un ennesimo partito, questa volta dei cattolici: “Saper trovare quel comune sentire di valori che 150 anni fa consentì all’Italia di diventare unita e oggi ci deve consentire di uscire dalla crisi in cui ci troviamo”.

Comunque il vicepresidente della Camera Rocco Buttiglione, dell’Udc, è convinto che serva maggiore rappresentatività: “Un partito in questo momento forse è troppo. Se parlassimo di un movimento? Un movimento, in cui convergono cristiani già impegnati in politica e cristiani ancora non impegnati in politica”.

Su una cosa sono tutti d’accordo: la dottrina sociale della Chiesa può contribuire alla rinascita del Paese.

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