giovedì, giugno 09, 2011
Una decisione che contrasta con i rapporti di amicizia tra Italia e Brasile. Così il presidente della Repubblica Napolitano commenta il no del Supremo Tribunale di Brasilia alla richiesta da parte del governo italiano di estradare l’ex terrorista Cesare Battisti.

Radio Vaticana - Vivo rammarico è stato espresso anche dal premier Berlusconi: “Pur rispettando la volontà dei giudici – ha detto – l’Italia continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali". L’ex terrorista dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, è già uscito dal carcere di Papuda, a Brasilia, dove era detenuto da più di quattro anni. Sdegno dai familiari delle vittime. Il servizio è di Paolo Ondarza. ascolta

Cesare Battisti è libero. Il Supremo tribunale federale di Brasilia ha infatti respinto il ricorso del governo italiano contro la decisione dell’ex presidente Lula che concedeva asilo politico all’ex terrorista dei Pac condannato, tra gli altri reati, per quattro omicidi. Dure le reazioni dall’Italia. Per il presidente Napolitano, la decisione dei giudici brasiliani assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti tra l’Italia e il Brasile, sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo. Pieno appoggio dal Quirinale ad ogni “passo” che l’Italia vorrà compiere “per assicurare il rispetto delle convenzioni internazionali”. Il governo pensa già ad un ricorso presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja. Dunque, il caso non è chiuso come conferma Nicoletta Parisi, docente di diritto internazionale all’Università di Catania:

R. – Adesso si apre una fase politica di rapporti internazionali, rovinati da questa decisione, ovviamente. Brasile e Italia sono membri delle Nazioni Unite, ambedue hanno scelto la giurisdizione della Corte internazionale di giustizia per risolvere le controversie e quindi l’Italia può proporre ricorso alla Corte internazionale con aspettative di successo: la corte, probabilmente, si pronuncerà a favore dell’Italia.

D. – E i tempi, quali potrebbero essere?

R. – I tempi non sono brevissimi nel senso che in meno di due anni la controversia non potrà essere risolta.

D. – Che significato politico assume la decisione della Suprema Corte brasiliana?

R. – E’ senz’altro un segnale politico negativo che il Brasile ha voluto mandare all’Italia, e significa che il Brasile non dà fiducia all’Italia e non la dà sul fronte dell’amministrazione della giustizia; il nostro Ordinamento è certo carente per tanti aspetti – il sistema delle carceri fa acqua da tutte le parti, abbiamo procedimenti molto lunghi – però certamente la situazione nei confronti di Cesare Battisti è stata riconosciuta come legittima con una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo me, i giudici hanno voluto tutelare l’autonomia del potere dell’ex presidente Lula.

Stando alla difesa, Battisti adesso intenderebbe chiedere un visto permanente di soggiorno per continuare a vivere nel Paese sud-americano da uomo ormai libero. Grande la rabbia tra i familiari delle vittime del terrorismo che definiscono la sentenza del Supremo Tribunale di Brasilia l’ennesimo schiaffo. (gf)

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa