giovedì, giugno 09, 2011
“Sul caso di Farah Hatim, cercheremo verità e giustizia”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides Paul Bhatti, consigliere speciale del primo ministro del Pakistan per gli Affari delle minoranze religiose e leader dell’associazione “All Pakistan Minorities Alliance”, impegnata per la difesa delle minoranze religiose.

Radio Vaticana - Sulla storia di Farah, 24enne cattolica rapita e costretta a un matrimonio islamico è in corso un’inchiesta della Commissione Nazionale “Giustizia e Pace”, in seno alla Conferenza Episcopale del Pakistan. L’indagine, riferisce a Fides la Commissione, intende stabilire la verità dei fatti e produrre un dettagliato rapporto sul caso, che sarà sottoposto ai vertici della Chiesa e delle autorità civili. Le indagini sono necessarie date le differenti versioni esistenti sulla vicenda: la famiglia musulmana dove Farah ora si trova insiste nell’affermare che la ragazza ha lasciato volontariamente la famiglia di origine. Secondo fonti di Fides, invece, il suo è un caso emblematico di ragazza cristiana sequestrata e convertita con la forza. “Ne registriamo a decine” commenta una suora cattolica che opera in Punjab.Un’altra fonte cattolica in Punjab afferma: “Rapire e convertire le ragazze cristiane e di altre minoranze religiose sembra divenuta una tattica per eliminare cristiani e indù dal Punjab. Occorre sempre denunciare tali casi per portarli all’attenzione della comunità internazionale. I problemi più gravi sono l’impunità e la collusione delle forze di polizia che, come nel caso di Farah, si rifiutano di perseguire i colpevoli. Questo atteggiamento agisce da moltiplicatore di tali atti criminali”.


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