martedì, giugno 14, 2011
I referendum, che hanno visto un’affluenza del 57% dei cittadini italiani, hanno dato un verdetto nettissimo sulla volontà popolare: il sì all’ abrogazione dei quattro quesiti su cui erano chiamati al voto gli italiani sono stati superiori ai no toccando una media complessiva di oltre il 95%, con dati quasi definitivi.

Per il quesito sull’acqua 1 (quello sulla privatizzazione) si raggiunge il 95,7% di sì a fronte di 4,3% no; per il secondo quesito sull’acqua (sui profitti) 96,2% contro il 3,8%, mentre il nucleare si attesta a quota 94,6% di sì mentre i no sono il 5,40%. Per il legittimo impedimento i favorevoli all’abrogazione della norma sono il 95% a fronte di un 5% di contrari.

I dati definitivi sul quorum trasmessi dal Viminale indicano percentuali pressoché identiche per tutti e quattro i referendum:

-per i quesiti sull'acqua pubblica ha votato infatti il 57,02%

-per il quesito sull’energia nucleare i votanti sono stati il 56,99%
-per il legittimo impedimento il 56,98%.

I dati si riferiscono agli 8.092 comuni italiani senza la percentuale di affluenza alle urne relativa alle 1.279 sezioni per gli italiani residenti all'estero.

Man mano che ai dati già definitivi relativi ai comuni si aggiungono anche le comunicazioni sugli italiani che non risiedono nel nostro Paese, scende leggermente la percentuale dell'affluenza: il risultato parziale relativo a circa un sesto delle sezioni estere porta al momento l'affluenza alle urne dal 57% relativo alla sola Italia al 56,6% relativo ad Italia più estero.


Nonostante i dati di affluenza si possano abbassare, è comunque confermato che si tratterà di un’affluenza che supererà la soglia del 50% più uno, raggiungendo definitivamente il “quorum” indispensabile per rendere validi i quattro referendum. L'ultimo che aveva superato il '50%+1' risaliva al 1995.

In particolare i dati dicono che il quorum è stato superato in tutte le venti regioni italiane: il dato nazionale del 57% si suddivide infatti in percentuali di affluenza alle urne comunque superiori alla metà degli elettori. Il dato più alto si è registrato in Trentino-Alto Adige con il 64,6% mentre il più basso si è avuto in Calabria con il 50,4. Sul fronte delle città, sono otto le province italiane in cui non è stato raggiunto il quorum della metà più uno degli elettori per i quattro quesiti: sette si trovano al Sud e una sola al Nord. Il dato percentuale più basso di votanti si è registrato nella provincia di Crotone con il 45,1%. Seguono in ordine crescente Vibo Valentia con il 46,7%, Sondrio con il 48,6%, Trapani con il 48,7%, Reggio Calabria con il 49,3% e Catania e Caltanissetta con il 49,9%. Tutte città in cui il quorum è stato sfiorato ma non raggiunto. E’ invece Reggio Emilia la provincia in cui vi è stato il maggior numero di elettori alle urne registrando il 68,5% di votanti.

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