giovedì, giugno 16, 2011
Da quando Michele Misseri è stato scarcerato, le sue dichiarazioni sono come un fiume in piena e sempre pronte a esplodere. Ieri sera è andata in ondata a Matrix un’altra intervista di Michele, il seguito di quella precedente che sollevò diverse polemiche. Stavolta nel garage degli orrori ha mostrato come quello fosse il vero luogo del delitto e disperato ha annunciato che se le due donne innocenti, Cosima e Sabrina, non usciranno dal carcere, tenterà il suicidio. Protagonismo o un segnale d’allarme?

della nostra Federica Scorpo

Le parole chiave delle sue ultime dichiarazioni sono proprio queste: l’essere colpevole, il non essere creduto, volersi suicidare qualora non venga identificato come unico responsabile. Dalle sue dichiarazioni tuttavia continuano ad emergere sempre più contraddizioni, soprattutto se confrontate con quelle della figlia Sabrina, da lui stesso in precedenza chiamata in correità nell’omicidio di Sara. Per esempio Michele sostiene di aver visto Sabrina solo al ritorno da casa Scazzi, mentre Sabrina dichiara invece di aver scambiato prima due chiacchiere con il padre chiedendogli se avesse visto la cuginetta in ritardo, quindi prima dell’allarme della sua scomparsa.

A tal riguardo, alla domanda della giornalista Ilaria Cavo sul perché avesse coinvolto la figlia, Michele afferma che la versione dell’incidente probatorio, l’unica su cui poi si baserà il processo, è tutta una bugia costruita forse insieme ai suoi avvocati (che però non nomina, chiamandoli “loro”): gli avevano detto che sarebbero usciti entrambi presto dal carcere se si fosse trattato di un incidente, e infatti in quella versione Michele dava tutta la responsabilità a Sabrina ma definendolo un incidente, un gioco finito male. Sabrina infatti lo avrebbe chiamato quel 26 agosto dicendogli “Papà è successo un guaio”, come se le due cugine stessero giocando e qualcosa fosse andato storto.

Alla giornalista di Matrix Michele ha consegnato anche alcune pagine del suo diario, un quaderno dove giorno dopo giorno in carcere scriveva i suoi pensieri. Dalle sue brevi frasi si evince che Michele aveva accesso alla tv e che seguiva il suo caso e i vari sviluppi. Infatti si può sicuramente sostenere che il Misseri uscito dal carcere è un uomo diverso, consapevole, che sa perfettamente cosa sottolineare nei suoi racconti come se desse lui stesso le risposte ai dubbi emersi in questi mesi. Michele quindi ascoltava tutto, e da quando è uscito dal carcere sta costruendo una realtà a cui però, purtroppo per lui, al momento gli inquirenti non credono…

Sono presenti 4 commenti

Anonimo ha detto...

ma fatelo suicidare ora ha stancato quel burattino delle sue amate befane ora che l'hanno ammaestrato a dovere non la smette più e sta pure con quel bidone di valentina per farsi ancora plagiare

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente!

Anonimo ha detto...

ma si quelle due delinquenti vergogna ammazzare una povera ragazza cosi barbaramente...... e poi nell intervista ha pure sfacciatamente detto male non fare paura non avere penso proprio che lei debba avere paura invece..... morite in carcere delinquentiiiiii

Anonimo ha detto...

a proprio lo zio voleva suicidarsi...

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