Al Forum dell’Informazione cattolica Greenaccord, l’economista, consulente di Papa Benedetto XVI per l’enciclica Caritas in Veritate, invita i fedeli a un cambio di paradigma: “Solo riducendo le disuguaglianze di reddito si può rispondere alla minaccia all’equilibrio ecologico”.
Pistoia – “Aver finalmente compreso che la questione ecologica non può essere separata dalla questione sociale è forse la più grande conquista degli ultimi anni”. L’analisi arriva, durante i lavori pomeridiani del Forum dell’Informazione cattolica di Greenaccord a Pistoia, dall’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per le Onlus e consulente di Papa Benedetto XVI nella redazione dell’enciclica sociale Caritas in Veritate. “Oggi sappiamo che la minaccia più grande all’equilibrio ecologico dipende dalla disparità nella distribuzione del reddito tra Paesi e tra i diversi gruppi sociali all’interno di ogni Stato. È una novità cruciale della quale non si è ancora compresa la portata”.
Il cambiamento di percezione coinvolge in primo luogo i fedeli e le gerarchie ecclesiastiche, come ha dimostrato il recente appello del Papa. “I fedeli stanno ritrovando l’equilibrio nel rapporto con la natura, sacrificato negli ultimi decenni sull’altare del consumismo. Stanno riscoprendo che ecologia, economia ed etica hanno tutte la stessa radice: la parola «casa». E stanno comprendendo che l’idea, diffusa dopo l’avvento della 3° rivoluzione industriale, in base alla quale la natura non pone limiti e l’uomo è invincibile, era solo una pietosa illusione”.
Da qui, l’appello a un cambio di paradigma economico, in primis tra i cattolici. “I credenti devono spiegare il concetto di bene comune, già insito da secoli nella dottrina sociale della Chiesa. Bene comune non va confuso con bene collettivo. Nel bene comune, il mio benessere dev’essere compatibile con l’interesse dell’altro. Nella logica del bene comune, tutti devono guadagnarci. Mentre, invece, si è diffusa l’idea che il bene comune si ottiene solo se io annullo me stesso per avvantaggiare l’altro. Se questo concetto viene spiegato e testimoniato dai cristiani con la prassi, noto che, anche chi proviene da matrici culturali diverse, percepisce che questa può essere una via d’uscita credibile dal vicolo cieco in cui si trovano oggi i sistemi economici e le società occidentali”.
Tutte le sessioni di lavoro sono visibili da tutti in diretta streaming dal sito www.greenacanal.eu
Pistoia – “Aver finalmente compreso che la questione ecologica non può essere separata dalla questione sociale è forse la più grande conquista degli ultimi anni”. L’analisi arriva, durante i lavori pomeridiani del Forum dell’Informazione cattolica di Greenaccord a Pistoia, dall’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per le Onlus e consulente di Papa Benedetto XVI nella redazione dell’enciclica sociale Caritas in Veritate. “Oggi sappiamo che la minaccia più grande all’equilibrio ecologico dipende dalla disparità nella distribuzione del reddito tra Paesi e tra i diversi gruppi sociali all’interno di ogni Stato. È una novità cruciale della quale non si è ancora compresa la portata”.
Il cambiamento di percezione coinvolge in primo luogo i fedeli e le gerarchie ecclesiastiche, come ha dimostrato il recente appello del Papa. “I fedeli stanno ritrovando l’equilibrio nel rapporto con la natura, sacrificato negli ultimi decenni sull’altare del consumismo. Stanno riscoprendo che ecologia, economia ed etica hanno tutte la stessa radice: la parola «casa». E stanno comprendendo che l’idea, diffusa dopo l’avvento della 3° rivoluzione industriale, in base alla quale la natura non pone limiti e l’uomo è invincibile, era solo una pietosa illusione”.
Da qui, l’appello a un cambio di paradigma economico, in primis tra i cattolici. “I credenti devono spiegare il concetto di bene comune, già insito da secoli nella dottrina sociale della Chiesa. Bene comune non va confuso con bene collettivo. Nel bene comune, il mio benessere dev’essere compatibile con l’interesse dell’altro. Nella logica del bene comune, tutti devono guadagnarci. Mentre, invece, si è diffusa l’idea che il bene comune si ottiene solo se io annullo me stesso per avvantaggiare l’altro. Se questo concetto viene spiegato e testimoniato dai cristiani con la prassi, noto che, anche chi proviene da matrici culturali diverse, percepisce che questa può essere una via d’uscita credibile dal vicolo cieco in cui si trovano oggi i sistemi economici e le società occidentali”.
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