domenica, luglio 10, 2011
Si chiama “genitoplastica” e come già il nome lascia intuire, è un intervento chirurgico aberrante che viene praticato soprattutto nello Stato dell’India centrale del Madhya Pradesh: si tratta di un’operazione che consente alle bambine di cambiare sesso e le fa diventare maschi.

Radio Vaticana - Il centro di questa pratica scioccante, denunciata da molte organizzazioni attive nel campo dei diritti umani, è la cittadina di Indore, dove sono già stati accertati 300 casi di bimbe di età inferiore a un anno che sono state operate, stando a quanto riporta l'agenzia Fides. L’intervento, inoltre, costa appena 3200 dollari e ciò ha reso la cittadina meta di un triste pellegrinaggio anche di famiglie abbienti da New Dehli e Mumbai. La Commissione nazionale per la Protezione dell’infanzia ha definito la pratica “scioccante” e ha spiegato come questa sia il frutto di una mentalità che privilegia il maschio in quanto figlio di maggior valore. Padre Charles Irudayam, segretario della Commissione per la giustizia, la pace e lo sviluppo della Conferenza episcopale riferisce che questa pratica è l’erede dell’aborto selettivo, che negli ultimi 20 anni ha riguardato oltre 5 milioni di bambine e che si è cercato di arginare con una giusta legislazione, legge che ora viene chiesta a gran voce anche contro la genitoplastica. “La responsabilità è prima di tutto dei genitori – avverte, però, il sacerdote – e poi dei medici che la compiono. Occorre lavorare per diffondere una cultura di uguaglianza di genere e per promuovere nella società i diritti e la dignità della donna”. Sono molte le strutture gestite dalla Chiesa cattolica che operano in questa direzione, partendo dall’educazione delle coscienze: “La preferenza al maschio è forte nelle famiglie indù – spiega ancora padre Anand Muttungal, portavoce del Consiglio dei vescovi del Madhya Pradesh – per la credenza che per ottenere la salvezza si debba avere un figlio maschio”. In India vivono circa 500 milioni di donne su una popolazione di oltre un miliardo di persone, ma le discriminazioni di genere sono ancora all’ordine del giorno. Le morti infantili delle femmine, infatti, dati delle Ong alla mano, superano quelle dei maschi di oltre 300mila unità l’anno, a causa anche del privilegio dato ai maschi nella nutrizione. Per adesso, il governo del Madhya Pradesh ha avviato un’indagine ufficiale per bloccare l’odiosa pratica. (R.B.)

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