martedì, luglio 26, 2011
Shi Enhao è stato arrestato settimane fa per avere praticato la sua fede anche contro i divieti della legge. E’ stato condannato senza processo e senza difesa. In Cina è in atto una durissima repressione contro tutti i cristiani “non ufficiali”, che non aderiscono alla Chiesa statale.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il pastore Shi Enhao, vicepresidente della protestante Chinese House Church Alliance (Chca), è stato condannato nella città di Suqian (Jiangsu) a 2 anni di rieducazione-tramite-lavoro (laogai), veri lavori forzati. Da mesi Pechino attua una rigida repressione contro le chiese domestiche, arrestando chi si riunisce anche soltanto per pregare.

Shi è stato arrestato il 31marzo dalla polizia e trattenuto per 12 giorni (vedi AsiaNews del 6.6.2001, Senza sosta gli arresti dei fedeli di Shouwang e di altre chiese cristiane). E’ stato di nuovo arrestato il 21 giugno perché “sospettato di utilizzare la superstizione per minare l’applicazione della legge”, che è un reato grave in Cina. Invece la condanna al laogai è irrogata in via amministrativa, senza bisogno di processo e senza l’assistenza di un avvocato.

La Chca è una delle maggiori “chiese domestiche” cinesi, con diverse migliaia di seguaci. Nei mesi scorsi la pubblica sicurezza ha ordinato al gruppo di sospendere ogni tipo di riunioni e ha confiscato autoveicoli, apparecchi musicali e circa 140mila yuan, quasi 16mila euro, provento di donazioni. La polizia ha anche minacciato le tre figlie di Shi e i loro mariti.

Da mesi le autorità perseguitano questi gruppi, impedendo loro persino di riunirsi per pregare. Ad aprile le autorità di Pechino hanno fatto cacciare la Chiesa di Shouwang dal locale dove si riuniva per pregare. I fedeli hanno iniziato a riunirsi per pregare in una piazza pubblica, dandone avviso via internet sul loro sito. La polizia ogni domenica è intervenuta per arrestare chiunque veniva, trattenendolo in commissariato per ore per poi rilasciarlo. In poche domeniche centinaia di fedeli sono stati messi agli arresti domiciliari. Dopo mesi, per i fedeli di Shouwang permangono il divieto di incontro e gli arresti domiciliari.

In Cina vi sono più cristiani protestanti non ufficiali (circa 80 milioni) che membri dello statale Movimento delle tre autonomie (circa 20 milioni). Per timore che la situazione sfugga di mano al Partito, da quasi quattro anni è in atto una campagna per eliminare le comunità sotterranee o farle confluire nelle comunità ufficiali. (continua a leggere)

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