Il mese di digiuno da cibo e acqua, dall’alba al tramonto, potrebbe provocare un calo nella tensione politica e sociale nei Paesi dove è ancora vivo lo scontro con il regime. Le nuove serie televisive, seguitissime durante il Ramadan, parleranno della rivolta.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – In qualche momento della sera di domenica 31 luglio, un momento diverso a seconda della parte del mondo in cui ci si trova, comincia il mese di Ramadan, con il suo digiuno che costituisce uno dei cinque pilastri dell’islam. Un mese particolarmente duro quest’anno, perché il periodo cade ad agosto, quando il caldo rende una vera tortura astenersi dal bere per tutta la giornata. La tradizione vuole che il digiuno quotidiano cominci nel momento in cui si riesce a distinguere un filo bianco da un filo nero.
L’inizio del periodo viene fissato in base alle fasi lunari, e proprio per questo può variare da zona a zona. L’apparizione della prima stella, ogni sera, pone fine al digiuno, e segna l’inizio dell’”iftar”, la cena che trasforma le città arabe in un banchetto corale. Quest’anno il Ramadan cade nel momento in cui il mondo arabo ed islamico è scosso dalle ondate della primavera araba. Egitto, Yemen, Siria, Bahrain, per non citare che alcuni Paesi, stanno vivendo momenti di grande travaglio politico e sociale. Ed è possibile che la tensione politica subirà un rallentamento proprio a causa della difficoltà di continuare a lottare e manifestare con 40 gradi all’ombra e senza cibo o acqua.
In Egitto e Tunisia i militanti delle formazioni islamiche come i Fratelli Musulmani in Egitto e “al-Nahda” in Tunisia potranno eseguire i riti del Ramadan con una libertà mai conosciuta, dal momento che i loro partiti sono stati riconosciuti e potranno riunirsi in pubblico per le celebrazioni del mese sacro. Forte il cambiamento anche nel mondo dei media. In alcuni paesi, come l’Egitto, le tv libere dalla censura potranno ospitare i tanti telepredicatori islamici messi fuori legge dai passati regimi; e le emittenti di Stato potranno dare maggiore spazio alle trasmissioni di carattere religioso. Novità anche per quanto riguarda le serie televisive, seguitissime durante il Ramadan. Secondo il giornale saudita 'al-Watan', buona parte delle telenovele arabe girate in questi mesi parlano proprio delle rivoluzioni arabe o di vicende che riguardano i vecchi regimi. In particolare sono in programma nuovi serial dedicati alla corruzione subita dai cittadini egiziani sotto il regime di Hosni Mubarak.
Per i musulmani sarà particolarmente duro restare senza cibo e acqua nelle giornate torride e lunghe dell'intero mese di agosto. Negli anni come questo, in cui il digiuno capita in piena estate, i dottori della legge e i governi decidono di non imporre l'ora legale, affinché sia meno sfibrante l'attesa della prima stella che segna la fine della penitenza e l'inizio dell'iftar: la cena che ogni sera trasforma le città arabe in un grande e luminoso banchetto.
Il Ramadan di quest'anno sarà anche il primo della nuova stagione politica araba. In molti Paesi la gente non berrà e non mangerà tentando di continuare a scendere in piazza e lottare per il cambiamento. Quaranta gradi a digiuno dall'alba al tramonto probabilmente ridurranno al minimo lo scontro politico. Fiaccheranno la protesta e daranno un mese di respiro ai regimi. È quello che si augura il regime siriano: il Ramadan come ultima spiaggia.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – In qualche momento della sera di domenica 31 luglio, un momento diverso a seconda della parte del mondo in cui ci si trova, comincia il mese di Ramadan, con il suo digiuno che costituisce uno dei cinque pilastri dell’islam. Un mese particolarmente duro quest’anno, perché il periodo cade ad agosto, quando il caldo rende una vera tortura astenersi dal bere per tutta la giornata. La tradizione vuole che il digiuno quotidiano cominci nel momento in cui si riesce a distinguere un filo bianco da un filo nero.
L’inizio del periodo viene fissato in base alle fasi lunari, e proprio per questo può variare da zona a zona. L’apparizione della prima stella, ogni sera, pone fine al digiuno, e segna l’inizio dell’”iftar”, la cena che trasforma le città arabe in un banchetto corale. Quest’anno il Ramadan cade nel momento in cui il mondo arabo ed islamico è scosso dalle ondate della primavera araba. Egitto, Yemen, Siria, Bahrain, per non citare che alcuni Paesi, stanno vivendo momenti di grande travaglio politico e sociale. Ed è possibile che la tensione politica subirà un rallentamento proprio a causa della difficoltà di continuare a lottare e manifestare con 40 gradi all’ombra e senza cibo o acqua.
In Egitto e Tunisia i militanti delle formazioni islamiche come i Fratelli Musulmani in Egitto e “al-Nahda” in Tunisia potranno eseguire i riti del Ramadan con una libertà mai conosciuta, dal momento che i loro partiti sono stati riconosciuti e potranno riunirsi in pubblico per le celebrazioni del mese sacro. Forte il cambiamento anche nel mondo dei media. In alcuni paesi, come l’Egitto, le tv libere dalla censura potranno ospitare i tanti telepredicatori islamici messi fuori legge dai passati regimi; e le emittenti di Stato potranno dare maggiore spazio alle trasmissioni di carattere religioso. Novità anche per quanto riguarda le serie televisive, seguitissime durante il Ramadan. Secondo il giornale saudita 'al-Watan', buona parte delle telenovele arabe girate in questi mesi parlano proprio delle rivoluzioni arabe o di vicende che riguardano i vecchi regimi. In particolare sono in programma nuovi serial dedicati alla corruzione subita dai cittadini egiziani sotto il regime di Hosni Mubarak.
Per i musulmani sarà particolarmente duro restare senza cibo e acqua nelle giornate torride e lunghe dell'intero mese di agosto. Negli anni come questo, in cui il digiuno capita in piena estate, i dottori della legge e i governi decidono di non imporre l'ora legale, affinché sia meno sfibrante l'attesa della prima stella che segna la fine della penitenza e l'inizio dell'iftar: la cena che ogni sera trasforma le città arabe in un grande e luminoso banchetto.
Il Ramadan di quest'anno sarà anche il primo della nuova stagione politica araba. In molti Paesi la gente non berrà e non mangerà tentando di continuare a scendere in piazza e lottare per il cambiamento. Quaranta gradi a digiuno dall'alba al tramonto probabilmente ridurranno al minimo lo scontro politico. Fiaccheranno la protesta e daranno un mese di respiro ai regimi. È quello che si augura il regime siriano: il Ramadan come ultima spiaggia.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.