domenica, luglio 31, 2011
Cresce la solidarietà per le popolazioni duramente colpite dalla siccità che sta devastando il Corno d’Africa. Caritas Kenya, ad esempio, sta lavorando nel nord del Paese, distribuendo cibo e acqua nel campo profughi di Dadaab.

Radio Vaticana - “E’ una situazione abbastanza preoccupante”, ha affermato al Sir il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi e presidente della conferenza episcopale del Kenya, “perché dai Paesi vicini stanno arrivando molti profughi. Per noi non è del tutto facile sostenerli. Accoglierli è per noi una sfida che ci richiama alla responsabilità, al dovere di aiutarli e salvaguardarli non solo da un punto di vista politico ma umano. E’ una responsabilità di tutto il popolo”, sostiene il porporato, che aggiunge: “come Chiesa, tramite la Caritas, abbiamo lanciato una raccolta fondi. Nel frattempo la Croce Rossa e le parrocchie vicine al campo stanno cercando di fare il possibile per dare alimenti e beni di prima necessità”. Il Vis, il servizio di volontariato internazionale delle opere salesiane, agisce invece in Somalia, dove è attivo dal 1998, impegnato soprattutto in opere idrico-sanitarie. “L'intervento nell'emergenza”, spiega all'agenzia Sir Gloria Paolucci, coordinatrice dei progetti Vis in Etiopia, “mira a contribuire all'immediato miglioramento delle condizioni fisiche, igienico-sanitarie e umane della popolazione della parte orientale dell'Etiopia al confine con la Somalia, colpita da siccità, carestia, e in fuga dalla guerra. Si tratta di un'area di confine dove gli equilibri sono molto delicati, una terra di approdo di migliaia di rifugiati somali in fuga dalla carestia e siccità”. In Italia si è attivata “Agire”, l'agenzia italiana di risposta alle emergenze, che da stasera e fino al 12 agosto, ha attivato un numero di sms solidale. Inviando un messaggio al 45500, si potrà contribuire, al costo di 2 euro, al sostegno dei programmi umanitari di Agire, attivi in Somalia, Kenya e Etiopia, che coinvolgono con oltre 1.200 operatori umanitari che garantiscono sicurezza alimentare, assicurano forniture di acqua potabile e supportano i sistemi sanitari locali nel fare fronte alle conseguenze più acute della crisi. “La situazione ha ormai largamente superato il livello d’allerta”, ha affermato in un comunicato Marco Bertotto, direttore di Agire, “in alcune regioni della Somalia è già stato dichiarato lo stato di carestia. Se non si mette in atto un’azione decisa e immediata per portare aiuti, migliaia di vite peseranno sulla nostra coscienza”. Al fine di promuovere l’iniziativa, da stasera alle 22 fino alla notte del 31 luglio, il numero 45500 verrà proiettato su tre storici monumenti italiani: la Mole Antonelliana a Torino, Palazzo Marino a Milano e il Colosseo a Roma. (A cura di Michele Raviart)

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