Durante il 17esimo vertice dell’Unione africana di Malabo, un rappresentante dei ribelli libici ha affermato che le truppe di opposizione al regime sono pronte a cessare i combattimenti in Libia se il colonnello Muammar Gheddafi prenderà la decisione di arrendersi
di Agrippino Castania
“Se Gheddafi si ritira - dice Mansuor Sayf Al-Nasr, coordinatore in Francia del Consiglio nazionale di transizione - siamo pronti a fermare i combattimenti e negoziare con i nostri fratelli dell’entourage dello stesso colonnello”. Al-Nasr rivela che se le operazioni militari avanzassero fino ad accerchiare Tripoli, Gheddafi accetterebbe sicuramente di lasciare, perché sarebbe isolato nel suo bunker blindato. Intanto si è aperta nella Guinea Equatoriale la prima seduta del vertice dell’Unione Africana, volto ad individuare possibili soluzioni politiche al conflitto libico. Hanno partecipato circa 30 leader africani, tra cui alcuni rappresentanti di Tripoli e una delegazione dei ribelli. Nascosta in un luogo sicuro, la figlia di Gheddafi, Aisha, difende il padre sottolineando che “è un simbolo, una guida per il popolo libico, dove volete che vada? Questo è il suo paese, il suo popolo, la sua terra“.
In questo momento in Libia c’è una grande confusione civile e ogni giorno vengono massacrate persone senza colpa. La Nato e i vari organismi internazionali devono cercare di riportare ad ogni costo la pace, anche attraverso trattative cervellotiche e complesse: la serenità e la salvezza del popolo libico vengono prima di tutto.
di Agrippino Castania
“Se Gheddafi si ritira - dice Mansuor Sayf Al-Nasr, coordinatore in Francia del Consiglio nazionale di transizione - siamo pronti a fermare i combattimenti e negoziare con i nostri fratelli dell’entourage dello stesso colonnello”. Al-Nasr rivela che se le operazioni militari avanzassero fino ad accerchiare Tripoli, Gheddafi accetterebbe sicuramente di lasciare, perché sarebbe isolato nel suo bunker blindato. Intanto si è aperta nella Guinea Equatoriale la prima seduta del vertice dell’Unione Africana, volto ad individuare possibili soluzioni politiche al conflitto libico. Hanno partecipato circa 30 leader africani, tra cui alcuni rappresentanti di Tripoli e una delegazione dei ribelli. Nascosta in un luogo sicuro, la figlia di Gheddafi, Aisha, difende il padre sottolineando che “è un simbolo, una guida per il popolo libico, dove volete che vada? Questo è il suo paese, il suo popolo, la sua terra“.
In questo momento in Libia c’è una grande confusione civile e ogni giorno vengono massacrate persone senza colpa. La Nato e i vari organismi internazionali devono cercare di riportare ad ogni costo la pace, anche attraverso trattative cervellotiche e complesse: la serenità e la salvezza del popolo libico vengono prima di tutto.
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Sono presenti 4 commenti
wow magari le sue parole si avverassero
li cè l'inferno
ma questo dittatore quando se ne va
secondo me Gheddafi andrà in esilio in qualche altro paese
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