venerdì, luglio 15, 2011
Una ricerca della Columbia University dimostra come l'uso del computer e più nello specifico di internet porta a un impigrimento della nostra memoria, sempre più abituata ad affidarsi al web

di Irene Poli

Non c'è tregua per gli internauti: dopo la Rete sotto accusa per essere divenuta la nuova droga degli adolescenti, una ricerca pubblicata sulla rivista Science e condotta da Betty Sparrow della Columbia University di New York ci fa sapere che internet limita anche le nostre capacità mnemoniche e di apprendimento. Questo perché, quando necessitiamo di informazioni, è più facile cercarle in rete, con i motori di ricerca come Google o sull'enciclopedia libera e collaborativa più conosciuta al mondo, Wikipedia.

Viene così meno il bisogno di tenere a mente le cose, come se il computer fosse una sorta di memoria esterna del nostro cervello. Per quanto la cosa possa risultare comoda, rapida e relativamente sicura (sappiamo bene che la tecnologia non ha ancora raggiunto la perfezione e possono sempre verificarsi problemi - i famosi virus - in grado di mandare in fumo tutti i dati che abbiamo archiviato), resta il fatto che la nostra mente non più sollecitata al lavoro si impigrisce e di conseguenza non è più in grado di lavorare come dovrebbe. Un po' come l'atleta che salta gli allenamenti: non ci si può poi aspettare una prestazione da record in gara.

Le macchine al servizio dell'uomo quindi, ma con l'uomo che diventa sempre più dipendente da esse. Viste le tante ricerche al riguardo, viene da chiedersi quando qualcuno si spingerà a studiare i comportamenti di chi soffre di "dipendenza dalla tecnologia" con un bell'esperimento dagli esiti imprevedibili: far vivere queste persone, per un certo periodo di tempo, senza l'ausilio di strumenti tecnologici e studiarne la reazione. Disperazione o sollievo? Indifferenza o crisi d'astinenza?

E se la scienza si perita a mettere sotto esame degli umani alla stregua di cavie da laboratorio, meno problemi si pone di sicuro la televisione: chissà che a qualcuno non venga in mente l'idea di tirarne fuori un reality show ("Il grande Cervello"?), a cui aggiungere il classico televoto per scartare i concorrenti. Il tutto, naturalmente, rigorosamente accessibile da internet.

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