sabato, luglio 30, 2011
Sotto casa la scritta: «Non va bene quello che scrivi, questo è l’ultimo avvertimento». Sono 132 i colleghi intimiditi in Italia dall'inizio del 2011

LiberaInformazione - Rosario Cauchi, giornalista free-lance di 28 anni, collaboratore di Libera Informazione è stato minacciato a seguito della sua attività di informazione e inchiesta. Il fatto è accaduto due sere fa, a Gela, quando il giovane giornalista ha trovato sotto la saracinesca del garage della propria abitazione due immagini di "santuzze", di cui una bruciata e un bigliettino con su scritto: "Ti leggiamo e non va bene quello che scrivi, questo è l’ultimo avvertimento".

Il giornalista ha immediatamente denunciato ai Carabinieri di Gela l'accaduto. Cauchi collabora con diverse testate, Libera Informazione, ma anche "Siciliainformazioni", "Siciliantagonista" e "Il Clandestino". E' autore, insieme a Giorgio Ruta, di un libro sui volti del primo marzo, il primo sciopero dei migranti in Italia. In questi anni ha raccontato dalla provincia di Caltanissetta i cambiamenti in corso nella mafia nissena, i pentimenti di alcuni boss, le infiltrazioni delle cosche gelesi in altre regioni e anche le battaglie antimafia condotte nel territorio dalla società civile e istituzioni.

Sentito dai nostri colleghi de "Il Clandestino" Cauchi, ha dichiarato: “potrebbe essere una fesseria ma non vorrei sottovalutare l'accaduto”. Sono 132 i giornalisti minacciati dall'inizio del 2011. L'ultima a carico di un giornalista di Napoli, Giuseppe Bianco, corrispondente del quotidiano "Cronache di Napoli" che ha ricevuto a casa una busta contenente un proiettile di pistola.

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