lunedì, luglio 18, 2011
Al dirigente di polizia una vacanza pagata dal tabloid. Pure Jude Law, david Beckham e paul McCartney erano intercettati illegalmente.

Si allarga lo scandalo delle intercettazioni illegali in Gran Bretagna che ha portato alla chiusura del settimanale News of the World. A mezzogiorno di domenica, l'ex direttore del tabloid e poi amministratore delegato della casa editrice (che fa capo all'impero di Rupert Murdoch) Rebekah Brooks è stata arrestata (e poi liberata su cauzione). E in serata Paul Stephenson, il capo di Scotland Yard, una delle istituzioni britanniche per eccellenza si è dimesso: è stato ospite con la famiglia per 5 settimane in una spa a Champneys, nell'Hertfordshire. Una vacanza che secondo la stessa Scotland Yard sarebbe costata 12.000 sterline (13.600 euro). Il tutto, rivela il Guardian, offerto dalla società proprietaria della struttura di cui Neil Wallis, ex vicedirettore del News of the World e assunto da Stephenson come consulente di Scotland Yard, curava le pubbliche relazioni.

«SONO INTEGRO» - «Ho preso questa decisione» ha detto Stephenson in diretta tv domenica sera, «a causa delle illazioni e delle accuse riguardanti i contatti tra la Met e News International e in particolare con Neil Wallis. Ho incontrato Wallis - ha continuato Stephenson - nel 2006 nell'abito dei contatti tenuti anche con altri giornalisti per meglio informare l'opinione pubblica sulle questioni riguardanti la polizia. Nel 2006 non ero a conoscenza delle prime indagini sullo scandalo delle intercettazioni che portarono a due arresti. È stato detto che avremmo dovuto sospettare di un coinvolgimento di Wallis nelle intercettazioni illegali, ma devo dire con chiarezza che non ne avevo motivo, ignoravo dell'esistenza di questa disgustosa pratica». Quanto alla vacanza, secondo Stephenson «non vi è stata nessuna irregolarità, ho fatto quello che ho fatto perchè volevo riprendere la mia attività alla Met prima di quanto non mi avessero consigliato familiari e medici, il tentativi di screditarmi su questo punto è cinico e deludente. Come capo (di Scotland Yard) - ha concluso - sono io il primo responsabile per la situazione in cui ci troviamo, forse avremmo potuto agire diversamente ma non l'abbiamo fatto. La gente che mi conosce sa che sono una persona integra, non perderò il sonno per dubbi sulla mia integrità personale, se restassi un'inchiesta non farebbe che confermarlo ma manca poco tempo alle sfida di garantire la sicurezza alle Olimpiadi del 2012 e questo non è il momento di lasciare campo alle illazioni. Per questo ho informato il ministro dell'interno e il sindaco di Londra della mia intenzione di dimettermi».

CAMERON - Sotto accusa per aver assunto come portavoce l'ex direttore di News of the World Andy Coulson, il premier britannico David Cameron ha accolto le dimissioni di Paul Stephenson affermando di «comprendere la sua decisione». «L'importante adesso è che la polizia faccia il possibile perché l'inchiesta sulle intercettazioni e sulla corruzione della polizia proceda con il massimo della rapidita, con piena fiducia dell'opinione pubblica e con la leadership e le risorse per portarla a una efficace conclusione», ha detto Cameron.

JAMES MURDOCH - Ma per l'impero di Murdoch i guai non finiscono qui. Il figlio James starebbe per essere indagato da Scotland Yard per aver tentato di coprire le dimensioni «su scala industriale» dello scandalo delle intercettazioni telefoniche. Lo scrive il quotidiano britannico Sunday Telegraph citando fonti in seno a Scotland Yard. La polizia londinese sta cercando di capire perché una serie di email, alcune risalenti al 2006, siano state messe a disposizione degli inquirenti solo a gennaio, fatto che ha dato il via alle attuali indagini che, a loro volta, nel giro di due settimane, hanno portato alle chiusura del News of the World, alle dimissioni della Brooks e poi al suo arresto, all'arresto dell'ex direttore del News of the World Andy Coulson e al ritiro dell'offerta di Murdoch per l'acquisto di BSkyB. La fonte ha detto al Sunday Telegraph: «News International avrebbe cercato di coprire lo scandalo. Questo, potenzialmente, è un comportamento illecito per deviare il corso della giustizia. Bisognerà provare che James Murdoch, Rebekah Brooks o altri manager del gruppo erano già a conoscenza delle informazioni, che consegnate nel 2011, erano invece già nel sistema dal 2006, e hanno tentato di cancellarle».

IN BILICO - Il consiglio d'amministrazione di BSkyB si riunirà il 28 luglio in sessione straordinaria per decidere il futuro del presidente della piattaforma pay tv, James Murdoch, l'ultimogenito del magnate australiano Rupert. Lo ha riferito il Times. Sfumata la completa acquisizione della piattaforma da parte di News Corp. per lo scandalo-intercettazioni che ha indotto Downing Street a ritirare il suo via libera, crescono le pressioni perché Murdoch jr. si faccia da parte e ceda il posto a un presidente indipendente per Sky. Il gruppo di Murdoch, di cui James è presidente e a.d. per le operazioni globali, continua comunque a controllare la piattaforma pay-tv e potrà quindi decidere se procedere o meno all'avvicendamento.

NUOVI SVILUPPI - Intanto ci sono nuovi sviluppi nello scandalo delle intercettazion. News of the World avrebbe infatti spiato l'attore Jude Law e il suo segretario Ben Jackson mentre entrambi si trovavano a New York. Law ha già querelato il Sun per esser stato intercettato nel Regno Unito. Le nuove intercettazioni, di cui dà notizia il Sunday Telegraph, aprono il primo capitolo specifico, al di là delle accuse di tentato spionaggio delle vittime dell'11 settembre, che coinvolge News International negli Stati Uniti e potrebbe aprire la strada ad azioni legali di carattere penale oltreatlantico. Il Telegraph riporta anche che David Beckham sta considerando di far causa a News International per esser stato intercettato e così anche il cantante Paul McCartney: i cellulari della società di pubbliche relazioni che si occupava dell'ex Beatle sarebbero stati spiati dal detective Glen Mulcaire al tempo del divorzio dalla seconda moglie Heather Mills.

MILIBAND - Sul gruppo Murdoch, oltre alla tempesta giudiziaria si addensa anche una bufera politica. Il leader del partito laburista britannico, Ed Miliband, ha Rupert Murdoch ha «troppo potere» e che il suo impero dei media dovrebbe essere smantellato. Miliband ha parlato in una intervista esclusiva al giornale The Observer, a proposito dello scandalo intercettazioni. «Credo che si debba riflettere su una situazione in cui una persona può possedere più del 20% del mercato della stampa», ha detto Miliband. «Non ritengo sia salutare - ha continuato - perché una simile quantità di potere in mano a una sola persona ha chiaramente portato ad abusi di potere all'interno dell'organizzazione. Se si vogliono minimizzare gli abusi di potere, allora quel tipo di concentrazione del potere è francamente abbastanza pericoloso».

NUOVE SCUSE - Nel tentativo di correre ai ripari Rupert Murdoch ha espresso nuove scuse sui quotidiani britannici. Dopo la pagina pubblicata sabato sulle principali testate, Murdoch annuncia in nuove inserzioni che News Corp, travolta dallo scandalo per le intercettazioni illegali, collaborerà alle indagini della polizia e «non lascerà spazio per nascondersi» a chi abbia commesso azioni illecite.

STUDIO LEGALE - Lo scandalo però ha chiamato in causa anche lo studio legale Harbottle & Lewis, che cura anche gli interessi del principe di Galles e del figlio primogenito William, Duca di Cambridge. È quanto rivela il Mail on Sunday, ricordando che lo studio è sospettato di aver aiutato i vertici del tabloid a «nascondere» lo scandalo, conservando centinaia di email interne da cui sarebbe emersa la portata dello scandalo.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa