Tutte le informazioni sulla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto, sono da oggi disponibili in una nuova originale applicazione per cellulari e dispositivi di ultima generazione, come iPhone, iPod e iPad
Radio Vaticana - L’applicazione voluta dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, e approvata dal Pontificio Consiglio per i Laici, è stata realizzata in cinque lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese), dalla Futurtech & Adv Production. Il costo del dispositivo, di soli 3,99 Euro, servirà a finanziare il viaggio dei giovani provenienti dai Paesi più lontani. Alla presentazione dell'applicazione, stamani presso la Sala Stampa della Santa Sede, è intervenuto Marcello Bedeschi, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, che al microfono di Claudia Di Lorenzi spiega come nasce l’iniziativa:
R. – Ci siamo accorti che si fanno in continuazione ricerche per conoscere la storia, i motivi per cui sono state promosse le Giornate mondiali della gioventù. Quindi, abbiamo pensato di rendere possibile una costante informazione e un punto di ricerca. Ci sarà una banca dati notevole. Diamo la possibilità, a chi voglia approfondire certe ricerche, di farlo con facilità. Questo è il primo scopo. L’altro, è quello di dare notizie costanti sulla preparazione delle Giornate mondiali, sulle iniziative che si fanno in preparazione delle Gmg e anche sulle iniziative che seguono come alcuni forum che il Pontificio Consiglio per i Laici, sezione giovani, fa alla fine di ogni Giornata mondiale.
D. – Quali funzionalità ha questo dispositivo? Ce ne sono di particolari che sono utili mentre l’evento è in corso?
R. – Sì, aggiorniamo costantemente la comunicazione e possiamo dare per esempio le modifiche eventuali degli orari, delle eventuali iniziative suppletive che si fanno. Questa iniziativa che parte adesso, anche come sperimentazione, dà informazione su un avvenimento importante per l’Italia, quale è il Congresso eucaristico. All’interno del Congresso viene realizzato un punto giovane e anche qui si svolgeranno una serie di iniziative rivolte ai giovani.
D. – E’ prevista una qualche interattività?
R. – Stiamo pensando di inserire una pagina in cui i giovani possano interagire?
D. – Lei ha partecipato a tutte le Gmg, fin dalla prima, nel 1984. Come è cambiato nel tempo il modo di comunicare l’evento Gmg ai giovani e al mondo?
R. – La situazione è finalmente cambiata! Allora avevamo una serie di soluzioni e informazioni che si facevano in maniera artigianale. Poi piano, piano tutte le tecniche si sono evolute e adesso la comunicazione si fa via e-mail specie con i Paesi più lontani e più poveri. Anche l’informazione attraverso i dvd è importantissima.
D. – Quali effetti produce questa evoluzione?
R. – L’evoluzione produce una conoscenza più approfondita, più dettagliata degli avvenimenti. Questo è fondamentale, perché questi mesi ci permettono veramente di andare alle radici delle proposte pastorali che si fanno. Il secondo effetto, a mio avviso, è quello di collegamento: i giovani si sentono più in comunione, perché possono comunicare tra di loro, “mettersi in rete”.
D. – E’ una testimonianza anche di come la Chiesa sappia farsi interprete dell’evoluzione delle tecnologie della comunicazione…
R. – Da ragazzo sono sempre stato colpito dal fatto che Marconi ebbe uno dei primi contatti proprio con il Vaticano. Io credo che non dobbiamo avere paura dei nuovi mezzi e saperli utilizzare per il bene. La comunicazione può superare tante incomprensioni.
Radio Vaticana - L’applicazione voluta dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, e approvata dal Pontificio Consiglio per i Laici, è stata realizzata in cinque lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese), dalla Futurtech & Adv Production. Il costo del dispositivo, di soli 3,99 Euro, servirà a finanziare il viaggio dei giovani provenienti dai Paesi più lontani. Alla presentazione dell'applicazione, stamani presso la Sala Stampa della Santa Sede, è intervenuto Marcello Bedeschi, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, che al microfono di Claudia Di Lorenzi spiega come nasce l’iniziativa:
R. – Ci siamo accorti che si fanno in continuazione ricerche per conoscere la storia, i motivi per cui sono state promosse le Giornate mondiali della gioventù. Quindi, abbiamo pensato di rendere possibile una costante informazione e un punto di ricerca. Ci sarà una banca dati notevole. Diamo la possibilità, a chi voglia approfondire certe ricerche, di farlo con facilità. Questo è il primo scopo. L’altro, è quello di dare notizie costanti sulla preparazione delle Giornate mondiali, sulle iniziative che si fanno in preparazione delle Gmg e anche sulle iniziative che seguono come alcuni forum che il Pontificio Consiglio per i Laici, sezione giovani, fa alla fine di ogni Giornata mondiale.
D. – Quali funzionalità ha questo dispositivo? Ce ne sono di particolari che sono utili mentre l’evento è in corso?
R. – Sì, aggiorniamo costantemente la comunicazione e possiamo dare per esempio le modifiche eventuali degli orari, delle eventuali iniziative suppletive che si fanno. Questa iniziativa che parte adesso, anche come sperimentazione, dà informazione su un avvenimento importante per l’Italia, quale è il Congresso eucaristico. All’interno del Congresso viene realizzato un punto giovane e anche qui si svolgeranno una serie di iniziative rivolte ai giovani.
D. – E’ prevista una qualche interattività?
R. – Stiamo pensando di inserire una pagina in cui i giovani possano interagire?
D. – Lei ha partecipato a tutte le Gmg, fin dalla prima, nel 1984. Come è cambiato nel tempo il modo di comunicare l’evento Gmg ai giovani e al mondo?
R. – La situazione è finalmente cambiata! Allora avevamo una serie di soluzioni e informazioni che si facevano in maniera artigianale. Poi piano, piano tutte le tecniche si sono evolute e adesso la comunicazione si fa via e-mail specie con i Paesi più lontani e più poveri. Anche l’informazione attraverso i dvd è importantissima.
D. – Quali effetti produce questa evoluzione?
R. – L’evoluzione produce una conoscenza più approfondita, più dettagliata degli avvenimenti. Questo è fondamentale, perché questi mesi ci permettono veramente di andare alle radici delle proposte pastorali che si fanno. Il secondo effetto, a mio avviso, è quello di collegamento: i giovani si sentono più in comunione, perché possono comunicare tra di loro, “mettersi in rete”.
D. – E’ una testimonianza anche di come la Chiesa sappia farsi interprete dell’evoluzione delle tecnologie della comunicazione…
R. – Da ragazzo sono sempre stato colpito dal fatto che Marconi ebbe uno dei primi contatti proprio con il Vaticano. Io credo che non dobbiamo avere paura dei nuovi mezzi e saperli utilizzare per il bene. La comunicazione può superare tante incomprensioni.
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