venerdì, luglio 22, 2011
La situazione finanziaria ed economica del mondo sembra peggiorare sempre di più, ogni giorno che passa. Questa situazione, fortemente aggravatasi dal 2008 ad oggi, ci aiuta a comprendere meglio la singolare follia con la quale abbiamo costruito il mondo virtuale della finanza.

GreenReport - Come ci ricorda l'economista Tim Jackson nel suo bellissimo volume "Prosperità senza crescita" (Edizioni Ambiente 2011) siamo, da tempo, in una sorta di età dell'incoscienza che rivela una "cecità di lungo periodo" rispetto ai limiti del mondo materiale. Limiti che si palesano in maniera evidente nella nostra incapacità sia di regolare i mercati finanziari sia di proteggere le risorse naturali e contenere i danni ecologici. Abbiamo accumulato un debito ecologico instabile quanto quello finanziario, e nella continua rincorsa alla crescita nessuno dei due è preso in considerazione in modo adeguato. Per proteggere la crescita economica siamo stati pronti a tollerare, o persino cercare, passività finanziarie ed ecologiche difficili da sostenere, nella convinzione che ciò fosse necessario per garantire la sicurezza e salvarci dal disastro. Ma non è mai stata una scelta sostenibile né nel lungo né, come ha dimostrato la crisi finanziaria, nel breve periodo.
E' veramente giunto il momento di prepararci seriamente a cambiare rotta e gli strumenti teorici e pratici per questo, come abbiamo più volte dimostrato nelle pagine di questa rubrica, sono già a buon punto.
Comprendere meglio questo mondo economico e finanziario costruito sui nostri assunti culturali che sono poi diventati la struttura politica-economica delle nostre attuali società, può aiutarci a comprendere meglio le modalità per cercare di cambiare rotta. Se andiamo a controllare le definizioni formali (che, in questi casi,è sempre bene tenere a mente per comprendere meglio di cosa stiamo parlando) la finanza viene definita come la disciplina che studia i processi grazie ai quali individui, imprese, enti, organizzazioni e stati gestiscono i flussi monetari (la loro raccolta, la loro allocazione ed i loro usi) nel tempo.
Normalmente mentre l'economia viene definita "la scienza che studia le modalità di allocazione di risorse limitate tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione" così la finanza, analogamente, viene definita la" scienza che studia le modalità di allocazione del denaro tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione". La finanza comprende varie tipologie: dalla finanza personale relativa ai debiti e ai crediti relativi agli individui, alla finanza aziendale che riguarda la ricerca e l'impiego delle risorse finanziarie delle imprese, alla finanza pubblica che riguarda la ricerca e l'impiego delle risorse finanziarie della pubblica amministrazione, alla finanza internazionale che si occupa dei flussi di denaro scambiati tra i diversi paesi. Gli strumenti della finanza sono costituiti dalle azioni ai titoli, alle obbligazioni e ad una serie di altri strumenti quali i contratti futures, swap ecc, attraverso i quali hanno luogo gli scambi dei flussi di denaro tra individui, imprese e stati, oltre che dei mercati nell'ambito dei quali questi strumenti sono negoziati.
Ebbene l'intera scienza economica che si è andata strutturando nel campo finanziario e che ha prodotto tanti premi Nobel per l'economia, è profondamente criticata, in maniera scientifica e rigorosa, da diversi significativi studiosi ed analisti e appare sempre di più, come "costruita" su delle vere e proprie "sabbie mobili".

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