giovedì, luglio 14, 2011
Le istituzioni ungheresi sono fortemente preoccupate per l’altissimo numero di interruzioni volontarie di gravidanza nel Paese: secondo i dati dell’associazione pro-life Alfa, diffusi dall'agenzia Zenit, sarebbero circa il doppio della media dell’Europa occidentale

Radio Vaticana - “Ben 447 aborti ogni mille nascite – specifica Imre Teglasy, fondatore e presidente dell’associazione per il sostegno del bambino ancora non nato, del neonato, del bambino e della famiglia - per avere un termine di paragone ci sono, in media, 172 aborti su mille nascite in Finlandia e 208 in Repubblica Ceca”. Contro questa pratica, quindi, hanno dato il proprio sostegno a una campagna in favore dell’adozione, per la quale sono stati affissi molti manifesti con la scritta: “Lo capisco che non sei pronta per me, ma ti prego : dammi in adozione” e l’immagine di un bambino non ancora nato. La campagna, cofinanziata da “Progetto Progress” e inserita nell’“Agenda sociale”, ha avuto una buona accoglienza tra la popolazione ed ha utilizzato fondi provenienti dall’Unione Europea. Questa scelta è stata criticata da Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea: “Gli Stati membri non possono usare fondi Ue per Campagne contro l’aborto”, perché “non è in linea con il Programma Progress e con la proposta di progetto presentata dalle autorità”. Il vicepresidente ha altresì invitato lo Stato a rimuovere i manifesti, pena una sanzione finanziaria fino a 100 milioni di fiorini. Teglay ha quindi risposto alle critiche dell’Unione Europea che “offendono il popolo ungherese” perché “solo il 17% degli 88 milioni di fiorini ungheresi è stato fornito dell’Ue”. L’associazione Alfa, nel frattempo, ha fatto rimuovere i manifesti: “Ai giornali arrivano centinaia di lettere di genitori adottivi, che salutano con favore la campagna per l’adozione come alternativa all’aborto nel pieno rispetto della libertà della donna”, ha vvertito Teglasy. (G.I.)

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