La notizia è ufficiale: Benedetto XVI ha concesso la beatificazione a Madre Antonia Maria Verna, fondatrice delle Suore di Carità dell'Immacolata Concezione d'Ivrea. La celebrazione sarà presieduta il 2 ottobre dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano.
Antonia Maria Verna nasce il 12 giugno 1773 a Pasquaro, un minuscolo paese a pochi chilometri da Rivarolo (Torino), in una povera famiglia di contadini. Riceve il battesimo nello stesso giorno. Fin da piccola frequenta la chiesa parrocchiale e segue con attenzione le omelie e partecipa alle lezioni di catechismo e poi, una volta tornata a casa, insegna quello che ha appreso ad altri bambini. I genitori vorrebbero trovarle un buon marito, ma Antonia Maria è di tutt’altra idea. Lei ha maturato la decisione di consacrarsi a Dio con il voto di perpetua verginità. A causa di reiterate insistenze per il matrimonio, Antonia Maria è costretta a lasciare Pasquaro per un certo periodo di tempo. Intanto le nuove ideologie figlie della Rivoluzione francese del 1789 turbano il senso religioso abbassando negli animi il senso etico. E’ il periodo che vede in auge i «diritti dell’uomo», che trascurano il divino. Protestantesimo, illuminismo, filosofia laicista, massoneria sono le ideologie imperanti. Maria Antonia, anche se ha solo 17 anni, desidera impegnarsi strenuamente al sostegno della dimensione spirituale cristiana dei giovani come lei. Si risolve di tornare sui banchi di scuola per prepararsi alla missione che ha in cuore. Ogni giorno percorre a piedi otto chilometri per raggiungere la scuola. Inizia poi l’apostolato a Pasquaro, con semplicità, ma grande efficacia, prendendosi maternamente cura dei bambini e dei grandi istruendoli nei primi passi della conoscenza religiosa.
Si trasferisce, fra il 1796 ed il 1800, a Rivarolo Canavese. Sono questi anni duri e difficili: prima i venti della Rivoluzione francese arrivano in Piemonte, poi arrivano le campagne militari di Napoleone: la gente è sempre più povera, gli sbandati sono sempre più numerosi e la delinquenza dilaga. Non riuscendo più da sola a compiere la missione che ha in cuore nel 1802 chiama a sé altre giovani innamorate di Dio e delle sue opere. Sorgono così le Suore di Carità dell’Immacolata Concezione.
Per l’erezione canonica della Congregazione Madre Verna dovette attraversare moltissimi ostacoli. Nel 1828 ottenne le Regie Patenti di approvazione dell’Istituto e riuscì a vestire l’abito religioso e soltanto il 27 novembre 1835 ricevette la definitiva approvazione ecclesiastica.
Morì il giorno di Natale del 1838, lasciando le sue consorelle in piena attività, capaci di donare gratuitamente («a gratis», come usava dire la fondatrice), senza riserve, e per amore di Dio, in «piena disponibilità all’opera della salvezza a immagine di Maria Immacolata», come recita la Regola della Congregazione. Le sono stati attribuiti ben tre miracoli ufficialmente riconosciuti
Novantanove anni dopo la sua scomparsa, nel 1937 ebbe inizio il suo percorso di canonizzazione. Poco prima di Natale del 2010, il miracolo attribuito all'intercessione di madre Antonia Verna fu riconosciuto dalla Congregazione ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi. Erano tre in tutto gli eventi inspiegabili attributi a Madre Antonia; ma per la commissione preposta è stato sufficiente esaminare il primo di questi per comprendere che erano di fronte ad un vero e proprio miracolo compiuto per intercessione della religiosa. Il fatto avvenne nel
1947 a Zurigo e riguardò la guarigione inspiegabile di suor Maria Gaetana Corbella, affetta da broncopolmonite. La sera del 26 dicembre, mentre le consorelle erano in preghiera per implorarne la guarigione, il medico annunciò che per la paziente non vi erano più speranze. Invece, la mattina successiva, la religiosa si svegliò completamente guarita.
Una donna dallo spirito fortemente cristiano che ne animò l’esistenza e la condusse, seguendo l’amore di Cristo verso i bisognosi e i sofferenti. Un altro fulgido esempio di quanto, seguendo la chiamata di Gesù, ognuno di noi possa fare per gli altri.
Antonia Maria Verna nasce il 12 giugno 1773 a Pasquaro, un minuscolo paese a pochi chilometri da Rivarolo (Torino), in una povera famiglia di contadini. Riceve il battesimo nello stesso giorno. Fin da piccola frequenta la chiesa parrocchiale e segue con attenzione le omelie e partecipa alle lezioni di catechismo e poi, una volta tornata a casa, insegna quello che ha appreso ad altri bambini. I genitori vorrebbero trovarle un buon marito, ma Antonia Maria è di tutt’altra idea. Lei ha maturato la decisione di consacrarsi a Dio con il voto di perpetua verginità. A causa di reiterate insistenze per il matrimonio, Antonia Maria è costretta a lasciare Pasquaro per un certo periodo di tempo. Intanto le nuove ideologie figlie della Rivoluzione francese del 1789 turbano il senso religioso abbassando negli animi il senso etico. E’ il periodo che vede in auge i «diritti dell’uomo», che trascurano il divino. Protestantesimo, illuminismo, filosofia laicista, massoneria sono le ideologie imperanti. Maria Antonia, anche se ha solo 17 anni, desidera impegnarsi strenuamente al sostegno della dimensione spirituale cristiana dei giovani come lei. Si risolve di tornare sui banchi di scuola per prepararsi alla missione che ha in cuore. Ogni giorno percorre a piedi otto chilometri per raggiungere la scuola. Inizia poi l’apostolato a Pasquaro, con semplicità, ma grande efficacia, prendendosi maternamente cura dei bambini e dei grandi istruendoli nei primi passi della conoscenza religiosa.
Si trasferisce, fra il 1796 ed il 1800, a Rivarolo Canavese. Sono questi anni duri e difficili: prima i venti della Rivoluzione francese arrivano in Piemonte, poi arrivano le campagne militari di Napoleone: la gente è sempre più povera, gli sbandati sono sempre più numerosi e la delinquenza dilaga. Non riuscendo più da sola a compiere la missione che ha in cuore nel 1802 chiama a sé altre giovani innamorate di Dio e delle sue opere. Sorgono così le Suore di Carità dell’Immacolata Concezione.
Per l’erezione canonica della Congregazione Madre Verna dovette attraversare moltissimi ostacoli. Nel 1828 ottenne le Regie Patenti di approvazione dell’Istituto e riuscì a vestire l’abito religioso e soltanto il 27 novembre 1835 ricevette la definitiva approvazione ecclesiastica.
Morì il giorno di Natale del 1838, lasciando le sue consorelle in piena attività, capaci di donare gratuitamente («a gratis», come usava dire la fondatrice), senza riserve, e per amore di Dio, in «piena disponibilità all’opera della salvezza a immagine di Maria Immacolata», come recita la Regola della Congregazione. Le sono stati attribuiti ben tre miracoli ufficialmente riconosciuti
Novantanove anni dopo la sua scomparsa, nel 1937 ebbe inizio il suo percorso di canonizzazione. Poco prima di Natale del 2010, il miracolo attribuito all'intercessione di madre Antonia Verna fu riconosciuto dalla Congregazione ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi. Erano tre in tutto gli eventi inspiegabili attributi a Madre Antonia; ma per la commissione preposta è stato sufficiente esaminare il primo di questi per comprendere che erano di fronte ad un vero e proprio miracolo compiuto per intercessione della religiosa. Il fatto avvenne nel
1947 a Zurigo e riguardò la guarigione inspiegabile di suor Maria Gaetana Corbella, affetta da broncopolmonite. La sera del 26 dicembre, mentre le consorelle erano in preghiera per implorarne la guarigione, il medico annunciò che per la paziente non vi erano più speranze. Invece, la mattina successiva, la religiosa si svegliò completamente guarita.
Una donna dallo spirito fortemente cristiano che ne animò l’esistenza e la condusse, seguendo l’amore di Cristo verso i bisognosi e i sofferenti. Un altro fulgido esempio di quanto, seguendo la chiamata di Gesù, ognuno di noi possa fare per gli altri.
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