lunedì, agosto 15, 2011
In Italia l’incremento del numero dei poveri non è causato solo dalla crisi economica. A far precipitare nell’indigenza molti cittadini italiani sono anche separazioni e divorzi.

Radio Vaticana - In Italia – ricorda Avvenire – sono 4 milioni i padri separati e 800 mila, tra questi, incontrano serie difficoltà economiche. Stipendi, anche oltre la media nazionale, vengono prosciugati per il mantenimento di ex moglie e figli. Quel che rimane non è sufficiente per pagare l’affitto di una nuova casa, perché quella originaria è di solito assegnata alla ex moglie. “Il 25% degli ospiti delle mense dei poveri – sottolinea l’Associazione avvocati matrimonialisti – sono separati e divorziati”. “Molti dormono in auto, i più fortunati sono tornati alle famiglie d’origine”. Un allarme sociale che coinvolge anche i minori e il loro rapporto con i padri: un uomo che non ha più una casa dove vivere, non ha più nemmeno un luogo dove accogliere serenamente, e con dignità, i propri figli. Per cercare di far fronte a queste problematiche, è stata aperta 18 mesi fa a Roma, in via Torre di Pratolungo, “La Casa dei papà”. Si tratta di una struttura con 20 appartamenti messi a disposizione per 12 mesi con possibile proroga di altri 12 mesi. Anche a Milano, dove secondo la Caritas i separati sono circa 50 mila, ha attivato un progetto simile. Grazie all’impegno di Provincia e "Associazione nazionale papà separati" sono stati messi a disposizione 15 mini appartamenti nella zona Fiera. “Occupano m’intera ala del convento dei Padri Oblati di Rho e ad oggi – sottolinea l’Associazione – nessuno dei locali è rimasto libero”. Non mancano iniziative simili anche in altre città italiane. Micro comunità per padri separati sono nati a Bolzano, Savona e Venezia. Aiuti economici e di sostegno sono stati attivati anche dalla Regione Piemonte. Ma un tetto non basta per risolvere il problema. “Le case – sottolinea Antonio Matricardi, vice presidente dell’Associazione nazionale Papà separati – sono solo un palliativo: occorrono sostegni economici e soprattutto l’applicazione vera della legge sull’affido condiviso”. E’ necessaria anche la revisione – conclude – di norme e leggi che non agevolano il padre separato sul fronte fiscale.

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