mercoledì, agosto 03, 2011
Nuovi elevati tassi di radioattività registrati nell’impianto per la produzione di energia nucleare di Fukushima-1 hanno riacceso preoccupazione e interrogativi sulla reale portata della peggiore crisi nucleare dagli eventi di Chernobyl, nel 1986.

Agenzia Misna - La registrazione di una concentrazione di 10mila millissievert/ora, letale per un essere umano, è la più elevata dal 15 marzo, quando i reattori, colpiti dall’onda di tsunami che quattro giorni prima aveva mandato in avaria i sistemi di controllo e di raffreddamento, proiettarono verso l’esterno una quantità ancora non del tutto accertata di radiazioni. Oggi l’accesso agli impianti è stato limitato, dopo che i tecnici hanno scoperto un deposito di 700 tonnellate di acqua altamente contaminata presso condutture sul fondo di una trincea di collegamento tra gli edifici che ospitano i reattori 1 e 2. Gli stessi operatori sono stati con ogni probabilità interessati dalle radiazioni.

Nel Giappone che va scoprendo una sempre più vasta contaminazione nelle carni e nei prodotti agricoli, il ministro incaricato per la crisi nucleare, Goshi Hosono, ha comunicato che tra un mese partirà la decontaminazione totale delle aree entro i 20 chilometri dall’impianto di Fukushima-1. L’obiettivo è di consentire un ritorno degli abitanti all’inizio del 2012.

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