venerdì, agosto 05, 2011
Proseguono le operazioni militari della Nato sulla Libia

Radio Vaticana - A Zliten, nel corso di uno degli ultimi bombardamenti, sarebbe morto uno dei figli di Gheddafi, affermano gli insorti, ma Tripoli smentisce. Ennesima notte di bombardamenti su Tripoli. Colpita la periferia della città dove la tv di Stato denuncia una strage di civili senza specificare il numero dei morti. Il regime segnala 3 vittime civili, fra cui 2 bambini, anche a Zlitan, a 150 km ad est della capitale Ascolta.

Secondo gli insorti, qui le bombe dei jet della Nato avrebbero ucciso anche Khamis Gheddafi, il figlio minore del rais in prima fila nella repressione della rivolta anti-regime al comando della temuta 32.ma Brigata. La Nato ha confermato i bombardamenti, ma non la morte di Khamis “perché priva di forze sul terreno”. Ma qualora fosse confermato il suo decesso, sarebbe il secondo figlio di Gheddafi ad essere ucciso nei raid Nato: l'altro, Saif al-Arab, è morto con tre nipoti del colonnello nel maggio scorso. Tripoli da parte sua smentisce seccamente. Intanto gli insorti tentano, in ogni modo, di ridurre a zero i rifornimenti del regime: questa notte hanno sabotato un oleodotto a sud-ovest di Tripoli, che alimenta l'unica raffineria ancora in funzione del Paese. Da segnalare, infine, il passo indietro del governo libico che, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere “che non è stato lanciato alcun missile contro le navi della Nato”, ritrattando quanto rivendicato ieri; e le dichiarazioni del ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, secondo il quale i ribelli stanno avanzando e l'intervento internazionale non è in “fase di stallo”, sebbene sia stata “sottovalutata la resistenza delle forze di Gheddafi”.

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