mercoledì, agosto 31, 2011
Scongelati 1,6 miliardi di dollari britannici. Voci sulla resa di Saadi Gheddafi. Cinquantamila vittime dall'inizio della riviluzione, scrive un quotidiano vicino ai ribelli

PeaceReporter - Secondo quanto riferito alla Bbc dall'inviato speciale dell'Onu per la ricostruzione della Libia, Ian Martin, il Cnt libico respingerebbe l'ipotesi di stanziare nel Paese qualsiasi forma di forza militare internazionale. "È assolutamente chiaro che i libici vogliono evitare ogni tipo di stanziamento militare dell'Onu o di altre forze", ha spiegato Martin, aggiungendo che compito delle Nazioni Unite sarà piuttosto aiutare la Libia, che non ha alcuna esperienza elettorale alle spalle, a tenere elezioni libere. "È una grande sfida - ha dichiarato l'inviato speciale - ed è chiaro che il Cnt spera che l'Onu possa svolgere un ruolo importante in questo processo".

Le Nazioni Unite hanno anche iniziato a porre fine alle sanzioni contro la Libia. Londra ha ottenuto il via libera della commissione Onu per le sanzioni a scongelare 1,6 miliardi di dollari destinati a "aiutare a provvedere agli aiuti umanitari urgenti, riportare fiducia nel settore bancario, pagare i salari degli impiegati del settore pubblico e immettere liquidità sul mercato". Il denaro era stato congelato in seguito all'adozione delle sanzioni contro il regime di Gheddafi. I "notevoli progressi degli ultimi giorni", ha spiegato il ministro degli Esteri britannico, William Hague annunciando la notizia, ha permesso di liberare quelle risorse.

Intanto, il Cnt ha riferito che Saadi Gheddafi, terzo degli otto figli del colonnello, sarebbe pronto ad arrendersi. Lo ha riferito alla Tv al-Jazeera Abdelhakim Belhaj, esponente della leadership militare del Consiglio di transizione, secondo cui Saadi lo avrebbe chiamato al telefono dicendosi pronto ad arrendersi e a consegnarsi al Cnt. In particolare, il figlio del colonnello avrebbe espresso la volontà di non lasciare la Libia e di negoziare la resa. Secondo quanto riportato da Belhai, anche molti altri esponenti del regime sarebbero pronti ad arrendersi. E il Cnt assicurerebbe loro un trattamento rispettoso del diritto internazionale.

Secondo il quotidiano di Bengasi Qurynà, vicino al Cnt, nei sei mesi di guerra civile tra lealisti e ribelli hanno perso la vita oltre 50 mila persone.

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