Sono due le inchieste che pesano gravemente sulla caserma “Clementi”, la prima affidata ai carabinieri e la seconda direttamente ordinata dal Ministero della Difesa: al centro i presunti ricatti sessuali tra gli addestratori e le soldatesse. Mentre proseguono le indagini sull’omicidio di Melania...
della nostra esperta Federica Scorpo
Salvatore Parolisi non era l’unico a frequentare soldatesse, anzi secondo i riscontri degli inquirenti sarebbe stato il meno attivo tra i suoi colleghi della caserma in cui prestava servizio: “Abbiamo accertato che ha avuto solo due relazioni: con Ludovica, con cui c’era un rapporto più stretto, e con Rosa, un'allieva con cui è stato solo una volta. Ci sono però suoi colleghi che hanno avuto un' infinità di rapporti con le reclute”, dichiarano gli inquirenti. Questo nuovo e inquietante scenario che coinvolge ancora una volta la caserma del 235mo Reggimento Piceno è emerso durante gli interrogatori a diverse soldatesse ascoltate, tra cui proprio Rosa che aveva raccontato dell’incontro con il marito di Melania nel B&B in cui avvenivano gli incontri tra addestratori e reclute, aggiungendo: “Lo fanno tutti lì dentro”. L’indagine aperta non è in relazione con l’omicidio di Melania, è un’inchiesta a sé tesa a verificare presunti ricatti sessuali che avvenivano all’interno della caserma e che tuttavia potrebbe svelare qualcosa in più sui “segreti inconfessabili” di cui Melania era a conoscenza.
L’attenzione dei carabinieri è stata attirata anche da una conversazione tra Salvatore e la sorella Francesca, in cui quest’ultima chiede al fratello se ci potessero essere per lui conseguenze disciplinari riguardo alla relazione con Ludovica: “Può darsi che mi diano una punizione, ma sai quanto cose escono in mezzo. Non so cosa è stato raccontato dai ragazzi lì dentro. Non pensare che sia stato l’unico ad avere qualche contatto così. Ora esce fuori pure qualche altro...". La sorella, a questa risposta, chiede: "Qualche altro cliente?”. E Parolisi continuò: “Eh, capito? Mi dispiace che ci ha rimesso Melania”. Una frase che ha fatto scattare l’allarme e spinto gli investigatori ad indagare sui traffici di natura sessuale all’interno della caserma e se ciò potesse rappresentare quei “segreti torbidi e inconfessabili” all’origine dell’omicidio di Melania. Sarebbero tre in particolare gli addestratori sotto l’occhio del ciclone.
Sul versante del caso Rea, invece, sono state trovate tracce di pneumatico accanto al cadavere di Melania che i carabinieri stanno comparando con quelle dell’auto di Salvatore. Mentre nel corso di un sopralluogo a casa di Salvatore a Folignano sono state scoperte alcune tracce ematiche “interessanti” ai fini dell’inchiesta. L’attenzione è rivolta soprattutto ad un’impronta di scarpa maschile in camera da letto: all’altezza del tacco pare essere stata evidenziata una traccia ematica, così come nel portasapone e su un sacchetto di plastica. Le tracce sono state rilevate attraverso il luminol e potrebbero dare una svolta alle indagini.
Potrebbe anche essere richiesto l’esame del Dna di Ludovica. E’ assolutamente esclusa la presenza della soldatessa, amante del marito di Melania, sul luogo del delitto,ma pare che l’accusa voglia confrontarlo con il Dna femminile trovato sotto un’unghia per allontanare l’ipotesi di un assassino donna (come ipotizzato dalla difesa di Parolisi). Per quanto riguarda i colpi inferti sul corpo di Melania post-mortem, si ritiene assai probabile che siano stati inflitti per sfregio più che per depistare. Secondo indiscrezioni è evidente la somiglianza ad una svastica e ad una “elle”, forse l’iniziale di una delle amanti di Parolisi. E c’è anche la svastica incisa sulla gamba della donna che potrebbe essere la firma dell’assassino…
della nostra esperta Federica Scorpo
Salvatore Parolisi non era l’unico a frequentare soldatesse, anzi secondo i riscontri degli inquirenti sarebbe stato il meno attivo tra i suoi colleghi della caserma in cui prestava servizio: “Abbiamo accertato che ha avuto solo due relazioni: con Ludovica, con cui c’era un rapporto più stretto, e con Rosa, un'allieva con cui è stato solo una volta. Ci sono però suoi colleghi che hanno avuto un' infinità di rapporti con le reclute”, dichiarano gli inquirenti. Questo nuovo e inquietante scenario che coinvolge ancora una volta la caserma del 235mo Reggimento Piceno è emerso durante gli interrogatori a diverse soldatesse ascoltate, tra cui proprio Rosa che aveva raccontato dell’incontro con il marito di Melania nel B&B in cui avvenivano gli incontri tra addestratori e reclute, aggiungendo: “Lo fanno tutti lì dentro”. L’indagine aperta non è in relazione con l’omicidio di Melania, è un’inchiesta a sé tesa a verificare presunti ricatti sessuali che avvenivano all’interno della caserma e che tuttavia potrebbe svelare qualcosa in più sui “segreti inconfessabili” di cui Melania era a conoscenza.
L’attenzione dei carabinieri è stata attirata anche da una conversazione tra Salvatore e la sorella Francesca, in cui quest’ultima chiede al fratello se ci potessero essere per lui conseguenze disciplinari riguardo alla relazione con Ludovica: “Può darsi che mi diano una punizione, ma sai quanto cose escono in mezzo. Non so cosa è stato raccontato dai ragazzi lì dentro. Non pensare che sia stato l’unico ad avere qualche contatto così. Ora esce fuori pure qualche altro...". La sorella, a questa risposta, chiede: "Qualche altro cliente?”. E Parolisi continuò: “Eh, capito? Mi dispiace che ci ha rimesso Melania”. Una frase che ha fatto scattare l’allarme e spinto gli investigatori ad indagare sui traffici di natura sessuale all’interno della caserma e se ciò potesse rappresentare quei “segreti torbidi e inconfessabili” all’origine dell’omicidio di Melania. Sarebbero tre in particolare gli addestratori sotto l’occhio del ciclone.
Sul versante del caso Rea, invece, sono state trovate tracce di pneumatico accanto al cadavere di Melania che i carabinieri stanno comparando con quelle dell’auto di Salvatore. Mentre nel corso di un sopralluogo a casa di Salvatore a Folignano sono state scoperte alcune tracce ematiche “interessanti” ai fini dell’inchiesta. L’attenzione è rivolta soprattutto ad un’impronta di scarpa maschile in camera da letto: all’altezza del tacco pare essere stata evidenziata una traccia ematica, così come nel portasapone e su un sacchetto di plastica. Le tracce sono state rilevate attraverso il luminol e potrebbero dare una svolta alle indagini.
Potrebbe anche essere richiesto l’esame del Dna di Ludovica. E’ assolutamente esclusa la presenza della soldatessa, amante del marito di Melania, sul luogo del delitto,ma pare che l’accusa voglia confrontarlo con il Dna femminile trovato sotto un’unghia per allontanare l’ipotesi di un assassino donna (come ipotizzato dalla difesa di Parolisi). Per quanto riguarda i colpi inferti sul corpo di Melania post-mortem, si ritiene assai probabile che siano stati inflitti per sfregio più che per depistare. Secondo indiscrezioni è evidente la somiglianza ad una svastica e ad una “elle”, forse l’iniziale di una delle amanti di Parolisi. E c’è anche la svastica incisa sulla gamba della donna che potrebbe essere la firma dell’assassino…
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Sono presenti 4 commenti
L’autore dell’articolo che segue espone un’analisi molto approfondita.
Il problema non è la presenza di istruttori e soldatesse, bensì l’assenza del principio di legalità.
http://www.forzearmate.org/sideweb/2011/rassegna/cleto-iafrate-diritti-cetriolo_110808-815.php
No, non credo proprio che abbiano un senso compiuto, un significato specifico, i segni lasciati dall'assassino e/o dal suo complice sul corpo di Melania, tanto meno rappresentano una firma, che l'omicida non avrebbe mai lasciata. Costituiscono solo un tentativo di confondimento delle indagini per cercare di sviare gl'inquirenti.
In effetti, gli stessi commilitoni di Salvatore, sentiti dagl'imquirenti, che hanno confermato la relazione sentimentale ed affettiva del Parolisi con Ludovica, indirizzando le indagini sulla loro storia passionale, hanno confessato diversi rapporti sessuali più o meno occasionali con le reclute, da far pensare che il senso morale sia sceso davvero in basso, che meriterebbe un'educazione specifica, con ben altro rilievo sociale, a partire dalla famiglia e dalla scuola, passando anche per una formazione religiosa rinnovata.
In effetti, gli stessi commilitoni di Salvatore, sentiti dagl'inquirenti, che hanno confermato la relazione sentimentale ed affettiva del Parolisi con Ludovica, indirizzando le indagini sulla loro storia passionale, hanno confessato diversi rapporti sessuali più o meno occasionali con le reclute, da far pensare che il senso morale sia sceso davvero in basso, che meriterebbe un'educazione specifica, con ben altro rilievo sociale, a partire dalla famiglia e dalla scuola, passando anche per una formazione religiosa rinnovata.
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