La Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid della scorsa settimana ha avuto un alto valore profetico per la Chiesa Cattolica: è stata una “cascata di luce”, come ha commentato ieri a Castel Gandolfo Benedetto XVI.
di Fabio Vitucci
In una Spagna di grande tradizione cattolica ma segnata negli ultimi anni da un evidente processo di secolarizzazione, la ricchezza di spiritualità, gioia e testimonianza della GMG ha mostrato come la sequela di Cristo e la fede in Dio possano ancora oggi attrarre e affascinare migliaia di giovani in tutto il mondo. Intervistiamo oggi per La Perfetta Letizia uno dei tanti italiani che hanno partecipato a questa intensa esperienza.
D - Aurora, benvenuta ai microfoni di Lpl. Partiamo subito da una curiosità: cosa hai fatto quando il temporale vi ha sorpreso a Cuatro Vientos, durante la veglia col Papa?
R - Abbiamo tutti cercato di costruire delle tende per ripararci dalla pioggia: sapevamo di dover affrontare una dura notte, ma anche con il temporale abbiamo continuato a pregare.
D - E’ stata la tua prima esperienza in una GMG? Cosa hai provato ad avere attorno a te milioni di giovani provenienti da tutto il mondo che condividevano con te gli stessi ideali e la stessa fede?
R - Sì, è stata la mia prima esperienza di GMG. Avere attorno milioni di coetanei è stata un’emozione unica. Eravamo tantissimi: lingue diverse, nazioni diverse, paesi diversi ma tutti uniti nella stessa fede. Nella società di oggi i giovani non godono di una grossa considerazione; purtroppo anche il rapporto con la Chiesa non è dei più facili e ultimamente molti se ne allontanano. Ma vivere in prima persona questo event insieme a tanti altri ha acceso in me la speranza che i giovani possano essere parte significativa della società e della Chiesa: noi siamo la gioventù del Papa, come abbiamo gridato in questi giorni, e vogliamo essere protagonisti!
D - Raccontaci di Benedetto XVI e di quello che rappresenta la sua persona e la sua figura per voi giovani.
R - Credo che Benedetto XVI rappresenti un punto di riferimento per la società e soprattutto per la vita dei giovani. In questi giorni era visibilmente emozionato e molto sereno. Lui è il rappresentante di Cristo sulla terra: non può essere che una guida per noi!
D - Hai avuto modo di percepire la risposta del popolo spagnolo alla vostra “festosa” invasione? Puoi raccontarci qualche episodio particolare?
R - Devo dir la verità: il popolo spagnolo era diviso, almeno per gli episodi a cui ho potuto assistere. Da una parte c’erano coloro che vedevano noi giovani come invasori che portavano soltanto caos e difficoltà nella loro vita quotidiana; l’altra parte era quella che vedeva in questa gioventù la vera testimonianza di Cristo.
D - Tutti si chiedono, spesso con vena polemica, cosa rimane dopo queste oceaniche manifestazioni dei giovani. Il cardinale Rylko ha invece sottolineato che la GMG è un'esperienza che può ispirare a un giovane scelte decisive. Cosa ne pensi? Senti che la tua vita potrà cambiare dopo Madrid?
R - Dopo manifestazioni del genere non si torna mai a casa così come si è partiti; diversi sono stati i giovani che durante le GMG hanno avuto la propria vocazione. Sicuramente la mia vita è cambiata dopo Madrid perché ho potuto toccare con mano la condivisione con gli altri, i sacrifici sia personali che di gruppo, l’intensità della preghiera: tutte queste cose prima di partire erano soltanto parole!
D - Un’ultima domanda. Oggi il Papa ha annunciato che nella Giornata Mondiale della Gioventù del 2013 a Rio de Janeiro il motto sarà il mandato di Gesù: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli!’. Vuoi fare un invito a tutti i tuoi coetanei sparsi nel mondo?
R - Il mio invito è quello di essere testimoni della propria fede, portando nella propria parrocchia, a casa, a scuola, a lavoro, nello sport quello che si ha dentro, quello che è lo spirito di tali eventi, per far capire a tutti cos’ è la Chiesa oggi. E cos’è la gioventù del Papa.
di Fabio Vitucci
In una Spagna di grande tradizione cattolica ma segnata negli ultimi anni da un evidente processo di secolarizzazione, la ricchezza di spiritualità, gioia e testimonianza della GMG ha mostrato come la sequela di Cristo e la fede in Dio possano ancora oggi attrarre e affascinare migliaia di giovani in tutto il mondo. Intervistiamo oggi per La Perfetta Letizia uno dei tanti italiani che hanno partecipato a questa intensa esperienza.
D - Aurora, benvenuta ai microfoni di Lpl. Partiamo subito da una curiosità: cosa hai fatto quando il temporale vi ha sorpreso a Cuatro Vientos, durante la veglia col Papa?
R - Abbiamo tutti cercato di costruire delle tende per ripararci dalla pioggia: sapevamo di dover affrontare una dura notte, ma anche con il temporale abbiamo continuato a pregare.
D - E’ stata la tua prima esperienza in una GMG? Cosa hai provato ad avere attorno a te milioni di giovani provenienti da tutto il mondo che condividevano con te gli stessi ideali e la stessa fede?
R - Sì, è stata la mia prima esperienza di GMG. Avere attorno milioni di coetanei è stata un’emozione unica. Eravamo tantissimi: lingue diverse, nazioni diverse, paesi diversi ma tutti uniti nella stessa fede. Nella società di oggi i giovani non godono di una grossa considerazione; purtroppo anche il rapporto con la Chiesa non è dei più facili e ultimamente molti se ne allontanano. Ma vivere in prima persona questo event insieme a tanti altri ha acceso in me la speranza che i giovani possano essere parte significativa della società e della Chiesa: noi siamo la gioventù del Papa, come abbiamo gridato in questi giorni, e vogliamo essere protagonisti!
D - Raccontaci di Benedetto XVI e di quello che rappresenta la sua persona e la sua figura per voi giovani.
R - Credo che Benedetto XVI rappresenti un punto di riferimento per la società e soprattutto per la vita dei giovani. In questi giorni era visibilmente emozionato e molto sereno. Lui è il rappresentante di Cristo sulla terra: non può essere che una guida per noi!
D - Hai avuto modo di percepire la risposta del popolo spagnolo alla vostra “festosa” invasione? Puoi raccontarci qualche episodio particolare?
R - Devo dir la verità: il popolo spagnolo era diviso, almeno per gli episodi a cui ho potuto assistere. Da una parte c’erano coloro che vedevano noi giovani come invasori che portavano soltanto caos e difficoltà nella loro vita quotidiana; l’altra parte era quella che vedeva in questa gioventù la vera testimonianza di Cristo.
D - Tutti si chiedono, spesso con vena polemica, cosa rimane dopo queste oceaniche manifestazioni dei giovani. Il cardinale Rylko ha invece sottolineato che la GMG è un'esperienza che può ispirare a un giovane scelte decisive. Cosa ne pensi? Senti che la tua vita potrà cambiare dopo Madrid?
R - Dopo manifestazioni del genere non si torna mai a casa così come si è partiti; diversi sono stati i giovani che durante le GMG hanno avuto la propria vocazione. Sicuramente la mia vita è cambiata dopo Madrid perché ho potuto toccare con mano la condivisione con gli altri, i sacrifici sia personali che di gruppo, l’intensità della preghiera: tutte queste cose prima di partire erano soltanto parole!
D - Un’ultima domanda. Oggi il Papa ha annunciato che nella Giornata Mondiale della Gioventù del 2013 a Rio de Janeiro il motto sarà il mandato di Gesù: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli!’. Vuoi fare un invito a tutti i tuoi coetanei sparsi nel mondo?
R - Il mio invito è quello di essere testimoni della propria fede, portando nella propria parrocchia, a casa, a scuola, a lavoro, nello sport quello che si ha dentro, quello che è lo spirito di tali eventi, per far capire a tutti cos’ è la Chiesa oggi. E cos’è la gioventù del Papa.
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Sono presenti 2 commenti
Questa testimonianza così solare ci fa ben sperare nel futuro di un mondo che certamente sarà migliore di questo.
IL BELLO DI ANDARE ALLA GMG NN è SOLO IL FATTO DI VIAGGIARE X ASCOLTARE E IMPARARE MOLTECOSE SU CRISTO, MA ANCHE IL FATTO DI STARE TUTTI INSIEME E CONDIVIDERE UN BEL MOMENTO .COSA CHE IO NN HO FATTO XKè SN TROPPO "PICCOLA", MA NEL 2013 CI ANDRò X SCOPRIRE QUANTO BELLO è .
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