Il giallo sull'ospedale di Milano si infittisce: la procura indaga sul direttore finanziario e scova l'archivio segreto di Mario Cal
La procura, insieme ai Pm Luigi Orsi e Laura Pedio, cerca di far luce su molte ombre che ruotano intorno al San Raffaele. La difficile questione finanziaria dell'eccellente ospedale di Milano è ormai sotto gli occhi di tutti e da mesi i magistrati stanno indagando sull'enorme buco da quasi un miliardo di euro. Di giorno in giorno affiorano novità: dal 3 agosto Mario Valsecchi, il responsabile dell'aerea amministrativa e finanziaria della Fondazione, non è più un semplice testimone informato dei fatti ma è iscritto nella lista degli indagati per falso in bilancio e false scritture contabili. Quale ruolo aveva Mario Valsecchi? Era il numero 3 dell'Ospedale, dopo don Luigi Verzé e Mario Cal. Gestiva gli ordini di pagamento, gli appalti e gli accordi superiori ai 500mila euro e ora la procura vuole sapere da lui se i fondi dell'ospedale siano stati indirizzati a politici o esclusivamente sperperati.
L'altra novità riguarda proprio Mario Cal, braccio destro del fondatore del San Raffaele, don Luigi Verzè, suicidatosi il 18 luglio. I magistrati hanno rinvenuto nella sua villa in Brianza, vicino Monza, dodici scatoloni pieni di documenti che potrebbero condurre a una svolta decisiva nelle indagini. D'altra parte Mario Cal aveva in mano tutti gli affari del San Raffaele e teneva i rapporti con il mondo politico, per cui i suoi documenti potrebbero risultare davvero molto interessanti…
Nel frattempo Enrico Botti, il nuovo superconsulente della Fondazione nonché il nuovo incaricato responsabile dell'aerea sanitaria, confessa al quotidiano “La Repubblica” gli errori della vecchia gestione del San Raffaele. Quali? La cupola, indubbiamente troppo costosa, e l'impianto indipendente di energia elettrica. Il piano è quello di tagliare dove c'è inefficienza. Non sono previsti licenziamenti, anzi, spiega Botti, “sono in programma addirittura delle assunzioni”.
Nuove speranze si affacciano quindi all'orizzonte e il nuovo Cda della Fondazione si mostra convinto di poter risollevare le sorti dell'ospedale, ribadendo che “l'aerea sanitaria, la vera macchina produttiva del san Raffaele, funziona bene ed è sana. E' la migliore in Italia”. Intanto ieri la Fondazione ha deciso di redigere un nuovo statuto per la gestione finanziaria dell’ospedale che tagli i ponti con il passato e sia basato su chiarezza e trasparenza.
E la Iuvans International, la società di Lugano con la quale la Fondazione sembra aver intrattenuto rapporti e di cui ultimamente si è molto parlato? I Pm cercano risposte tra le amicizie e le conoscenze di don Verzé: sospettano infatti affari in Azerbaigian che venivano gestiti proprio dalla società di Lugano. Ad insospettire i magistrati è proprio l'amicizia tra don Verzé e il Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian. La moglie di quest'ultimo, Mehriban Aliyeva, aveva persino partecipato, il 14 marzo 2010, alla festa per i novant’anni del “padre del San Raffaele”. Ci saranno forse dietro interessi petroliferi? Sospetti, solo sospetti per ora, ma la questione si complica sempre di più: tanti gli elementi e numerose le piste che la procura sta seguendo. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Aspettiamo fiduciosi nuove notizie dai Pm: chissà che non riescano a trovare la pista giusta...
La procura, insieme ai Pm Luigi Orsi e Laura Pedio, cerca di far luce su molte ombre che ruotano intorno al San Raffaele. La difficile questione finanziaria dell'eccellente ospedale di Milano è ormai sotto gli occhi di tutti e da mesi i magistrati stanno indagando sull'enorme buco da quasi un miliardo di euro. Di giorno in giorno affiorano novità: dal 3 agosto Mario Valsecchi, il responsabile dell'aerea amministrativa e finanziaria della Fondazione, non è più un semplice testimone informato dei fatti ma è iscritto nella lista degli indagati per falso in bilancio e false scritture contabili. Quale ruolo aveva Mario Valsecchi? Era il numero 3 dell'Ospedale, dopo don Luigi Verzé e Mario Cal. Gestiva gli ordini di pagamento, gli appalti e gli accordi superiori ai 500mila euro e ora la procura vuole sapere da lui se i fondi dell'ospedale siano stati indirizzati a politici o esclusivamente sperperati.
L'altra novità riguarda proprio Mario Cal, braccio destro del fondatore del San Raffaele, don Luigi Verzè, suicidatosi il 18 luglio. I magistrati hanno rinvenuto nella sua villa in Brianza, vicino Monza, dodici scatoloni pieni di documenti che potrebbero condurre a una svolta decisiva nelle indagini. D'altra parte Mario Cal aveva in mano tutti gli affari del San Raffaele e teneva i rapporti con il mondo politico, per cui i suoi documenti potrebbero risultare davvero molto interessanti…
Nel frattempo Enrico Botti, il nuovo superconsulente della Fondazione nonché il nuovo incaricato responsabile dell'aerea sanitaria, confessa al quotidiano “La Repubblica” gli errori della vecchia gestione del San Raffaele. Quali? La cupola, indubbiamente troppo costosa, e l'impianto indipendente di energia elettrica. Il piano è quello di tagliare dove c'è inefficienza. Non sono previsti licenziamenti, anzi, spiega Botti, “sono in programma addirittura delle assunzioni”.
Nuove speranze si affacciano quindi all'orizzonte e il nuovo Cda della Fondazione si mostra convinto di poter risollevare le sorti dell'ospedale, ribadendo che “l'aerea sanitaria, la vera macchina produttiva del san Raffaele, funziona bene ed è sana. E' la migliore in Italia”. Intanto ieri la Fondazione ha deciso di redigere un nuovo statuto per la gestione finanziaria dell’ospedale che tagli i ponti con il passato e sia basato su chiarezza e trasparenza.
E la Iuvans International, la società di Lugano con la quale la Fondazione sembra aver intrattenuto rapporti e di cui ultimamente si è molto parlato? I Pm cercano risposte tra le amicizie e le conoscenze di don Verzé: sospettano infatti affari in Azerbaigian che venivano gestiti proprio dalla società di Lugano. Ad insospettire i magistrati è proprio l'amicizia tra don Verzé e il Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian. La moglie di quest'ultimo, Mehriban Aliyeva, aveva persino partecipato, il 14 marzo 2010, alla festa per i novant’anni del “padre del San Raffaele”. Ci saranno forse dietro interessi petroliferi? Sospetti, solo sospetti per ora, ma la questione si complica sempre di più: tanti gli elementi e numerose le piste che la procura sta seguendo. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Aspettiamo fiduciosi nuove notizie dai Pm: chissà che non riescano a trovare la pista giusta...
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