Sarà l'attuale ministro delle finanze giapponese, Yoshihiko Noda (nella foto), a sostituire il dimissionario Naoto Kan come primo ministro del Giappone
GreenReport - Noda ha infatti battuto il ministro del commercio e dell'industria Banri Kaieda al secondo turno nelle elezioni interne per eleggere il nuovo presidente del Partito democratico del Giappone (Dpj), il più grande della coalizione al potere. Noda ha ottenuto 215 dei 392 voti validi e Kaieda solo 177, anche se era sostenuto da Ichiro Ozawa, che capeggia la più grossa corrente del Dpj. Al primo turno Kaieda era arrivato primo con 143 voti, seguito da Noda con 102 voti, gli altri voti se li sono divisi l'ex ministro degli esteri Seiji Maehara (74), il ministro dell'agricoltura Michihiko Kano (52) e l'ex ministro dei trasporti Sumio Mabuchi (24).
Poi i gioochi delle correnti e le rivalità e gli odi personali tra i padroni del Dpj hanno fatto il resto, portando Noda ad una vittoria frutto di un intrico di compromessi e promesse che dovranno riflettersi nella composizione del nuovo governo.
Noda diventerà automaticamente il nuovo premier del Giappone, visto che la sua elezione da parte dalla Dieta, dove il Dpj presenterà domani la sua candidatura, sembra una semplice formalità, dato che il Dpj in quel ramo del Parlamento ha ancora una schiacciante maggioranza.
Noda, 54 anni, diventerà così il terzo primo ministro da quanto il Dpj vinse due anni fa le elezioni estromettendo da una lunghissima gestione del potere il Partito liberaldemocratico ed è anche il sesto premier giapponese in 5 anni e in molti profetizzano una sua rapida caduta, sia perché il gradimento verso il governo è ai minimi storici, sia per le enormi difficoltà a gestire il dopo terremtoto/tsunami e il disastro nucleare che per le evidenti divisioni tra le varie fazioni del Dpj chee l'elezione di Noda hanno evidenziato.
Noda, alfiere del rigore di bilancio e che si propone di ridurre il debito pubblico con riforme fiscali, proporrà una grande coalizione con i liberaldemocratici e i buddisti del Nuovo Komeito ed ha detto subito di volere «La riduzione della dipendenza del Giappone dall'energia nucleare», ma ha ribadito: «Non sono favorevole ad un Giappone completamente privato dell'energia nucleare».
GreenReport - Noda ha infatti battuto il ministro del commercio e dell'industria Banri Kaieda al secondo turno nelle elezioni interne per eleggere il nuovo presidente del Partito democratico del Giappone (Dpj), il più grande della coalizione al potere. Noda ha ottenuto 215 dei 392 voti validi e Kaieda solo 177, anche se era sostenuto da Ichiro Ozawa, che capeggia la più grossa corrente del Dpj. Al primo turno Kaieda era arrivato primo con 143 voti, seguito da Noda con 102 voti, gli altri voti se li sono divisi l'ex ministro degli esteri Seiji Maehara (74), il ministro dell'agricoltura Michihiko Kano (52) e l'ex ministro dei trasporti Sumio Mabuchi (24).
Poi i gioochi delle correnti e le rivalità e gli odi personali tra i padroni del Dpj hanno fatto il resto, portando Noda ad una vittoria frutto di un intrico di compromessi e promesse che dovranno riflettersi nella composizione del nuovo governo.
Noda diventerà automaticamente il nuovo premier del Giappone, visto che la sua elezione da parte dalla Dieta, dove il Dpj presenterà domani la sua candidatura, sembra una semplice formalità, dato che il Dpj in quel ramo del Parlamento ha ancora una schiacciante maggioranza.
Noda, 54 anni, diventerà così il terzo primo ministro da quanto il Dpj vinse due anni fa le elezioni estromettendo da una lunghissima gestione del potere il Partito liberaldemocratico ed è anche il sesto premier giapponese in 5 anni e in molti profetizzano una sua rapida caduta, sia perché il gradimento verso il governo è ai minimi storici, sia per le enormi difficoltà a gestire il dopo terremtoto/tsunami e il disastro nucleare che per le evidenti divisioni tra le varie fazioni del Dpj chee l'elezione di Noda hanno evidenziato.
Noda, alfiere del rigore di bilancio e che si propone di ridurre il debito pubblico con riforme fiscali, proporrà una grande coalizione con i liberaldemocratici e i buddisti del Nuovo Komeito ed ha detto subito di volere «La riduzione della dipendenza del Giappone dall'energia nucleare», ma ha ribadito: «Non sono favorevole ad un Giappone completamente privato dell'energia nucleare».
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