venerdì, agosto 19, 2011
Il 19 agosto ricorre la Giornata umanitaria mondiale che quest'anno cade mentre è in pieno svolgimento una delle più terribili crisi umanitarie, ambientali e sociali che il mondo abbia mai dovuto affrontare, quella del Corno d'Africa e mentre grida di aiuto si levano dal Pakistan mai emerso dal diluvio del 2010, fino al Darfur, dove è stato rapito un generoso volontario di Emergency, Francesco Azzarà, che speriamo venga liberato al più presto.

GreenReport - Il quarto World humanitarian day renderà onore in tutto il pianeta a coloro che hanno perso la vita facendo questo mestiere, sensibilizzando l'opinione internazionale sull'importanza dell'assistenza umanitaria. Per la campagna di quest'anno l'Onu ha scelto il motto "people helping people". La Giornata umanitaria mondiale è stata istituita nel 2008 dall'Assemblea generale dell'Onu in memoria dei suoi 22 funzionari uccisi il 19 agosto 2003 a Bagdad da un attentato dinamitardo. Tra questi c'era il rappresentante speciale del Segretario generale dell'Onu, Sergio Vieira de Mello.

L'impegno degli operatori umanitari ha un prezzo elevato: rapimenti, conflitti a fuoco e minacce di morte sono all'ordine del giorno per chi lavora in Afghanistan, Somalia, Darfur, Sri Lanka e in tanti altri posti. Secondo l'Onu, negli ultimi 10 anni prestare assistenza umanitaria è diventato un compito sempre più pericoloso. Gli attentati contro i posti di assistenza umanitaria si sono triplicati e ogni anno circa 100 addetti perdono la vita. Nel 2010 gli operatori umanitari sono stati vittime di 129 incidenti di sicurezza che hanno causato 69 morti, 86 feriti e 87 rapimenti.

Come ogni anno dal 2008 la Commissione europea renderà onore a chi dedica la propria vita per salvare e migliorare l'esistenza delle popolazioni la cui sopravvivenza dipende dagli aiuti.

La Commissaria europea per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva, ha sottolineato oggi che «gli operatori umanitari sono persone modeste che compiono grandi azioni: ciascuno di loro può infatti incidere in modo decisivo sulla vita di centinaia di persone trasformandone le prospettive di morte, fame e privazione in vita, impegno e autosufficienza. La Giornata umanitaria mondiale è un momento di commemorazione e rimpianto, ma anche di volontà di continuare ad aiutare i più bisognosi, nonostante i pericoli».

L'Ue è il principale donatore umanitario al mondo: dall'inizio dell'anno ha elargito oltre il 37 per cento dei fondi umanitari mondiali. La Commissione europea e undici Stati membri dell'Ue (Svezia, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Danimarca, Spagna, Francia, Irlanda, Belgio e Italia) sono tra i primi 20 donatori istituzionali al mondo. Lac cosa è sia positiva che preoccupante, visto che fra questi ci sono anche Stati come l'Italia che è accusata di non aver rispettato gli impegni per gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo presi durante i vari G8.

La Commissione europea in un comunicato si impegna attivamente «Per fare in modo che il ruolo guida dell'Europa porti a risultati concreti. Echo, la direzione generale della Commissione per gli Aiuti umanitari e la protezione civile, dispiega oltre 400 persone in 47 uffici situati nelle regioni del mondo dove c'è bisogno di assistenza umanitaria. La Commissione collabora con oltre 200 organizzazioni umanitarie tra cui 14 agenzie delle Nazioni Unite, 191 organizzazioni non governative e 3 organizzazioni internazionali (il Comitato internazionale della Croce Rossa/Mezzaluna rossa, la Federazione internazionale della Croce Rossa/Mezzaluna rossa e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni). Nel 2010 la Commissione ha fornito agli operatori umanitari più efficienti del mondo finanziamenti per 1,115 miliardi di euro, un sostegno che si è tradotto in soccorsi e speranza per 151 milioni di persone in 80 paesi. L'Unione continua il proprio impegno in soccorso degli operatori umanitari che lottano contro la miseria e ribadisce il proprio ruolo di paladina dei principi umanitari».

L'Europa vanta una tradizione umanitaria di lunga data: «Ha dato vita a molte delle organizzazioni di aiuti tra le più grandi e efficienti al mondo - dice la commissione Ue - Nel corso degli anni, gli Stati membri dell'Unione hanno profuso un impegno attivo e offerto donazioni generose alle vittime di numerose emergenze umanitarie. L'Unione europea fornisce inoltre assistenza umanitaria da oltre 40 anni. L'Ufficio per gli aiuti umanitari della Comunità europea (Echo) fu creato nel 1992 per garantire interventi più rapidi e efficaci. A febbraio 2010, con l'insediamento dell'attuale Commissione europea, l'Ufficio è diventato una direzione generale a pieno titolo, seguendo la strada tracciata dal trattato di Lisbona che conferisce un ruolo comune più centrale agli aiuti umanitari e alla protezione civile. Kristalina Georgieva è la prima Commissaria per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi».

L'Ue ha fornito aiuti umanitari in oltre 100 paesi di tutto il mondo, negli ultimi anni i Paesi che sono stati più aiutati sono la Croazia e la Bosnia-Erzegovina (durante il crollo della Iugoslavia), il Sudan, la Repubblica democratica del Congo, l'Afghanistan, i Territori palestinesi occupati, il Pakistan, la Russia e il Burundi.

«La solidarietà dell'Unione ha svolto un ruolo essenziale in situazioni di crisi di grande portata - evidenzia la Commissione - come lo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel 2004, il terremoto di Haiti e le inondazioni pachistane del 2010. L'operato della Commissione ha inoltre la caratteristica di concentrarsi sulle "crisi dimenticate", ovvero quelle situazioni con poca copertura mediatica dove la Commissione è l'unica a dispensare aiuti umanitari».

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