“Fiducioso per il futuro del cristianesimo in Germania”. Così il Papa nel discorso di congedo dalla Germania a conclusione del suo 21.mo viaggio apostolico.
Radio Vaticana - A salutare il Benedetto XVI in partenza dall’aeroporto di Lahr, il presidente della Repubblica federale Christian Wulff, nel suo indirizzo di saluto ha definito il viaggio del Papa un evento che ha “dato speranza” e costruito dei “ponti”. Il servizio di Stefano Leszczynski: ascolta.
Benedetto XVI è rientrato ieri sera a Castel Gandolfo al termine del suo primo viaggio ufficiale in Germania che lo ha portato prima a Berlino, poi ad Erfurt, a Etzelsbach e, infine, a Friburgo. Nel corso della cerimonia di congedo, avvenuta all’aeroporto di Lahr, il Papa ha ripercorso gli eventi principali vissuti nei quattro intensi giorni di permanenza nel suo Paese natale, a cominciare da quanto avvenuto nella capitale e, primo fra tutti, la visita al parlamento tedesco:
“In Berlin hatte ich die besondere Gelegenheit, vor den Abgeordneten… Ho avuto l’occasione particolare di parlare davanti ai parlamentari al Deutscher Bundestag – ha rammentato – ed esporre loro alcune riflessioni sui fondamenti intellettuali dello stato”.
Il Papa ha rievocato anche i “fruttuosi colloqui” avuti con il presidente Wulff e la cancelliera Merkel sulla situazione interna della Germania e della comunità internazionale. Ma ad aver toccato il Papa in maniera del tutto particolare è stata “l’accoglienza cordiale e l’entusiasmo di così tante persone a Berlino”. Benedetto XVI ha poi ricordato la rilevanza che il tema dell’ecumenismo ha avuto in questo viaggio, insieme al dialogo interreligioso:
“Hier möchte ich die Begegnung mit den Vertretern fer Evangelischen… Qui vorrei rilevare l’incontro con i rappresentanti della Chiesa Evangelica in Germania nel già Convento agostiniano a Erfurt. Sono profondamente grato – ha concluso Benedetto XVI – per lo scambio fraterno e la preghiera comune”.
Ma la visita era naturalmente rivolta in maniera particolare anche ai cattolici tedeschi, la cui risposta ed atteggiamento verso Dio e la Chiesa hanno reso fiducioso il Papa per il futuro del cristianesimo nel Paese, nonostante i gravi danni provocati dalle dittature nazista e comunista:
“Wie schon bei den früheren Besuchen war erfahrbar... Come già durante le visite precedenti, si è potuto sperimentare quante persone qui testimoniano la propria fede e rendono presente la sua forza trasformante nel mondo di oggi”.
Benedetto XVI ha ricordato inoltre con gioia l’affetto ricevuto dai giovani durante la veglia di Friburgo e che gli ha riportato alla mente quella che ha definito “l’impressionante Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid”. Di qui l’incoraggiamento alla Chiesa in Germania “a proseguire con forza e fiducia il cammino della fede, che fa ritornare le persone alle radici, al nucleo essenziale della Buona Novella di Cristo”:
“Aus dieser Erfahrung wächst schließlich die Gewißheit… Da questa esperienza cresce infine la certezza: ‘Dove c’è Dio, là c’è futuro’. Dove Dio è presente, là c’è speranza e là si aprono prospettive nuove e spesso insospettate che vanno oltre l’oggi e le cose effimere”.
In questo senso accompagno, nei pensieri e nelle preghiere, il cammino della Chiesa in Germania.” In volo verso Roma il Papa ha inviato come di consueto un telegramma di saluto ai leader dei paesi sorvolati, in questo caso Germania, Svizzera ed Italia. In particolare, al presidente italiano Giorgio Napolitano, il Benedetto XVI ha inviato una speciale benedizione “affinché l’amato popolo italiano sia animato dal vivo desiderio di realizzare una società sempre più giusta e solidale”.
Radio Vaticana - A salutare il Benedetto XVI in partenza dall’aeroporto di Lahr, il presidente della Repubblica federale Christian Wulff, nel suo indirizzo di saluto ha definito il viaggio del Papa un evento che ha “dato speranza” e costruito dei “ponti”. Il servizio di Stefano Leszczynski: ascolta.
Benedetto XVI è rientrato ieri sera a Castel Gandolfo al termine del suo primo viaggio ufficiale in Germania che lo ha portato prima a Berlino, poi ad Erfurt, a Etzelsbach e, infine, a Friburgo. Nel corso della cerimonia di congedo, avvenuta all’aeroporto di Lahr, il Papa ha ripercorso gli eventi principali vissuti nei quattro intensi giorni di permanenza nel suo Paese natale, a cominciare da quanto avvenuto nella capitale e, primo fra tutti, la visita al parlamento tedesco:
“In Berlin hatte ich die besondere Gelegenheit, vor den Abgeordneten… Ho avuto l’occasione particolare di parlare davanti ai parlamentari al Deutscher Bundestag – ha rammentato – ed esporre loro alcune riflessioni sui fondamenti intellettuali dello stato”.
Il Papa ha rievocato anche i “fruttuosi colloqui” avuti con il presidente Wulff e la cancelliera Merkel sulla situazione interna della Germania e della comunità internazionale. Ma ad aver toccato il Papa in maniera del tutto particolare è stata “l’accoglienza cordiale e l’entusiasmo di così tante persone a Berlino”. Benedetto XVI ha poi ricordato la rilevanza che il tema dell’ecumenismo ha avuto in questo viaggio, insieme al dialogo interreligioso:
“Hier möchte ich die Begegnung mit den Vertretern fer Evangelischen… Qui vorrei rilevare l’incontro con i rappresentanti della Chiesa Evangelica in Germania nel già Convento agostiniano a Erfurt. Sono profondamente grato – ha concluso Benedetto XVI – per lo scambio fraterno e la preghiera comune”.
Ma la visita era naturalmente rivolta in maniera particolare anche ai cattolici tedeschi, la cui risposta ed atteggiamento verso Dio e la Chiesa hanno reso fiducioso il Papa per il futuro del cristianesimo nel Paese, nonostante i gravi danni provocati dalle dittature nazista e comunista:
“Wie schon bei den früheren Besuchen war erfahrbar... Come già durante le visite precedenti, si è potuto sperimentare quante persone qui testimoniano la propria fede e rendono presente la sua forza trasformante nel mondo di oggi”.
Benedetto XVI ha ricordato inoltre con gioia l’affetto ricevuto dai giovani durante la veglia di Friburgo e che gli ha riportato alla mente quella che ha definito “l’impressionante Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid”. Di qui l’incoraggiamento alla Chiesa in Germania “a proseguire con forza e fiducia il cammino della fede, che fa ritornare le persone alle radici, al nucleo essenziale della Buona Novella di Cristo”:
“Aus dieser Erfahrung wächst schließlich die Gewißheit… Da questa esperienza cresce infine la certezza: ‘Dove c’è Dio, là c’è futuro’. Dove Dio è presente, là c’è speranza e là si aprono prospettive nuove e spesso insospettate che vanno oltre l’oggi e le cose effimere”.
In questo senso accompagno, nei pensieri e nelle preghiere, il cammino della Chiesa in Germania.” In volo verso Roma il Papa ha inviato come di consueto un telegramma di saluto ai leader dei paesi sorvolati, in questo caso Germania, Svizzera ed Italia. In particolare, al presidente italiano Giorgio Napolitano, il Benedetto XVI ha inviato una speciale benedizione “affinché l’amato popolo italiano sia animato dal vivo desiderio di realizzare una società sempre più giusta e solidale”.
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